Lo sguardo del bimbo che diventerà presidente della Fondazione (di F. Dumano)

Foto: copyright Archivio Piero Albery

Andrea Chietini, il presidente della Fondazione Mastroianni, il vento culturale di Arpino. E quello sguardo che fin da bambino...

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Da bambino era talentuoso. Di lui colpiva lo sguardo: magnetico, acuto, intelligente. Lo stesso sguardo che si scopre sfogliando le foto nell’infinito archivio di Piero Albery. Come in questa immagine di copertina: tutti camminano guardando avanti, invece lui – il bambino più alto – ha lo sguardo che esplora verso destra, osserva intorno. Non lo sa ma sta già scrivendo la sua storia.

Chi lo conosce oggi non può riconoscere questo bimbo: oggi è un uomo molto fotografato. Perché Andrea Chietini oggi è un ”uomo politico”, un amministratore della città, un ingegnere, un professore. Ma soprattutto è il presidente della prestigiosa Fondazione Mastroianni.

Sempre in giacca e cravatta, anche quando l’estate ti scoppia dentro, lui arriva con quel look elegante. Per vederlo sportivo devi scoprirlo nella sua versione da motociclista, il centauro con il casco. Da ragazzina, quella generazione faceva strage di cuori: i tenebrosi, belli e impossibili; quelli che hanno scritto la storia di questi Racconti in Bianco e Nero.

In questa potrei narrare che avevo intuito quanto quel bimbo, visto crescere davanti ai miei occhi giorno dopo giorno, sarebbe diventato un protagonista del presente.

L’Andrea oggi è uno di quei single che fa sognare. Elegante, non porta mai i fogli scritti dei suoi interventi: tira fuori dai cassetti della sua memoria le parole. I suoi discorsi sono gestiti dalle emozioni del cuore, quando parla di un artista senti le sue vibrazioni. Non è il presidente tradizionale del termine, perché nei giorni precedenti la mostra lo puoi trovare in un look sportivo a ”lavorare fisicamente”, a disporre le opere insieme all’artista ed alla direttrice, la professoressa Loredana Rea.

È stato così anche di recente, durante l’allestimento della mostra di Palo Gobbi, ”Piccolo infinito quotidiano”. Dove, all’inaugurazione, nel vederci salutare con quegli abbracci affettuosi un amico ha domandato ”siete cresciuti insieme?‘ ‘Veramente l’ho visto crescere, anzi potrebbe essere il fratello maggiore dei miei figli: lui nasceva proprio nel periodo in cui i sogni della mia generazione sfondavano i soffitti, mentre occupavamo le scuole nel sogno”un’ altra scuola è possibile”.

Potrebbe essere il figlio nato tra le mura del castello, la sede della Fondazione Mastroianni era una scuola dell’occupazione, ricordi in bianco e nero, ne abbiamo parlato narrando una delle più belle storie d’amore nate in quegli anni Genesio e Tiziana (leggi qui L’amore sbocciato tra le mura della scuola occupata)

Ricordi in bianco e nero, anche Andrea è cresciuto nel salotto arpinate, la piazza: ha frequentato il liceo classico il Tulliano, ha respirato quel vento che faceva di Arpino la capitale culturale della Ciociaria. Oggi è tra i protagonisti del nuovo corso culturale. L’Andrea oggi è anche un professore, io lo incontro quasi tutte le mattine e quel sogno ”un’ altra scuola è possibile” è ancora nel cassetto che apriamo tutte le mattine…