La lezione che ora Latina e Gaeta devono studiare dopo la vittoria de L'Aquila nella corsa per diventare Capitale Italiana della Cultura. Latina per diventare capitale di qualcosa dovrebbe prima essere capitale di sé stessa. Latina e Gaeta hanno virtù complementari, la seconda i secoli la prima l'utopia. Insieme potrebbero creare una inedita forza. In scena sono andate due debolezze
L’Aquila è la capitale italiana della cultura per il 2026. Giusto che sia. Onore delle armi a Latina che ci ha provato. Chi non fa non falla si dice da queste parti. Detto questo dobbiamo fare tesoro di quanto avvenuto. Cosa ci è mancato?
La condivisione, la presenza dell’intorno: sono mancati i sindaci della Grande Latina, la provincia che si è pure divisa presentando due candidature in concorrenza tra loro. Latina per diventare capitale di qualcosa dovrebbe prima essere capitale di sé stessa. Dovrebbe non parlare dei borghi che già ha ma dei Comuni intorno che potrebbe avere fondendo progetti culturali, servizi e dando a questi il tempo presente nell’ acquisire il loro tempo antico.
Quello che è mancato
San Tommaso d’Aquino insieme a Santa Maria Goretti per la Mater Matuta e Giunone, Ninfa e Fogliano. Mille suggestioni ma divise per le realtà di una città che non è sola, ma capitale di un mondo e capace di fare un mondo nuovo in dialettica positiva con Frosinone e stare con Roma per le sue possibilità. Così si fa aggiungendo sempre un posto a tavola e non abbuffarsi da soli in un tavolo con una sedia sola.
Latina sarà grande se penserà alla grande, non il Palio dei borghi ma quello delle città. Serve l’orgoglio di essere capoluogo di Gaeta non sua antagonista. Capoluogo di Aprilia con il suo sindaco che sta nel progetto con Manzù e la contemporaneità anche oltre la prima metà di un secolo che già è scorso.
Serve ora di saper rilanciare, di analizzare i limiti per superarli. Latina e Gaeta hanno, però, rotto il tabù del silenzio, ora debbono scoprire la possibilità di fare rumore prima e poi cantare. Latina e Gaeta hanno virtù complementari, la seconda i secoli la prima l’utopia. Insieme potrebbero creare una inedita armonia, ma non da soli. Mai da soli.