Maria Angela di Capitino, artista fin da ragazza. Protagonista di pagine in rosa nei racconti in bianco e nero. Ma soprattutto protagonista oggi con le sue installazioni artistiche in difesa delle donne
Nell’archivio del nostro Piero Albery ci sono tante foto di questa bella ragazza. Bionda e solare nell’espressione enigmatico di questo scatto in bianco e nero, oggi la rete ci consegna un’artista impegnata. Ma già all’epoca era ”artista”.
Studiava arte, viveva in un borgo piccolo piccolo al tempo: Capitino. E quindi ben presto divenne Maria Angela di Capitino. La location della foto è il Belvedere, nella parte inferior: quella dove stavano le giostrine, per capirci. Voi non ci crederete ma proprio in questi giorni è stata restaurata la girella dove siamo cresciuti negli anni 70.
La parte inferiore del Belvedere ha visto nascere tanti amori. E tra quegli amori non possiamo ricordare quello della bella Maria Angela con Piero. Un amore di quelli che non potevano evitare di finire nel mio blocco notes, sul quale vado raccogliendo gli appunti di ”un viaggio chiamato Amore”.
La bella Maria Angela di Capitino un giorno divenne a pieno titolo Maria Angela di Arpino, diventando”La signora Albery“. Fu uno dei primi matrimoni tra noi… Colpa mia, colpa tua, colpa nostra… la bella Maria Angela sparì…
Con lei avevamo scritto pagine intense soprattutto di amicizia mentre sognavamo un altro mondo possibile. Il libro degli eventi è sempre aperto a metà e prima o poi le storie di ricongiungono. Così nel 2000 più o meno, un laboratorio di scrittura narrativa fotografica della Scuola di Omero alla biblioteca comunale di Frosinone ci ha fatto incontrare. Il suo lavoro pubblicato si chiama Futurismi sostenibili. Ops… ma io quella donna la conosco…
Le passioni di un tempo si intrecciano. Ma non è solo un laboratorio a farci scoprire di nuovo. Lei insegna al Liceo Artistico di Sora, io a quello di Frosinone, all’Asl di Frosinone si agita uno psicologo Lucio Maciocia di cui abbiamo parlato già (leggi qui Lucio Maciocia, lo psicologo che che analizza la scuola (di F. Dumano)) Con la Maria Angela ci ritroviamo nuovamente allieve di un corso ”Come promuovere il benessere psicologico a scuola”. Da studentesse insieme cercavamo la strada per stare bene a scuola, da docenti nuovamente insieme alla ricerca di come creare quel benessere.
Artista poliedrica, Maria Angela realizza installazioni sempre particolari, fiumi di inchiostro da destinare alla sua arte. Un’artista sempre impegnata, anche nella denuncia della condizione femminile. Ricordi in bianco e nero: recentemente in una collettiva ad Isola del Liri ho visto una sua installazione ”femminista”. Non calpestarmi potrebbe essere il messaggio.
Tra gli artisti esponeva pure il nostro Piero, grazie alle sue foto stiamo ricostruendo la storia in bianco e nero. Un tuffo al cuore vedere insieme due protagonisti del ’77… Come correva il ’77… E oggi scoprire che si può civilmente essere amici è una piacevole emozione. Tra le foto ho scelto questa perché racconta che sì certamente amavamo la vita, un po’ spericolati, ma giocavamo con la girella, l’altalena. Ma non ci saremmo mai lanciati nel vuoto del viale, dalla tromba delle scale della discoteca in costruzione a pochi metri.
Ricordi in bianco e nero: volevamo l’impossibile, cercavamo cosa ci fosse dietro la linea del confine illimitato, ma i piedi poggiati sui confini. In rete è possibile ammirare la produzione artistica di Maria Angela Pallisco, instancabile docente ed artista a 360 gradi.