Di corsa verso l’estinzione: ma i sindaci dormono

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Velocissimi, più di quanto profetizzato. Siamo in emergenza. L'acqua è sempre meno. Ma i sindaci non fanno nemmeno le ordinanze

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Cominciamo presto, cominciamo prima ancora di quanto avevamo previsto. In provincia di Frosinone e di Latina non c’è abbastanza acqua per irrigare i campi. È solo grazie ai lavori di questi ultimi anni che riusciamo ad averne, seppure con i turni. (Leggi qui: Siccità, scatta lo stato di calamità nel Lazio).

Con altrettanta preoccupazione, Acea Ato5 calcola che se continua così almeno un quarto dei Comuni ciociari andrà verso il razionamento dell’acqua di casa. Come vi avevamo anticipato: i fiumi stanno andando in secca.

In giornata il governatore Nicola Zingaretti ha annunciato lo stato di calamità.

(Foto © Can Stock Photo / Zhuda)

La situazione non riguarda solo noi. Il ghiacciaio della Marmolada è in agonia: in condizione di scioglimento giorno e notte; ancora di più: in America Latina il lago Peneuelas, nella parte centrale del Cile, fino ad una ventina di anni fa era la principale fonte d’acqua per la città di Valparaiso: oggi ha l’acqua sufficiente per due piscine

Non è una questione passeggera. Non si tornerà indietro. La vita sulla Terra sta cambiando. E se non cambiamo anche noi, tra una decina d’anni non ci sarà più tempo per nulla.

In tutto questo, i sindaci della provincia di Frosinone hanno ricevuto da mesi la sollecitazione ad emettere almeno delle ordinanze, per dire alla gente di non usare l’acqua per riempire le piscine e per lavare la macchina. Nemmeno quello hanno fatto. Non tutti. 

Non basta, non servirà a niente. È un cambio di mentalità ciò che occorre, oltre a lavori urgenti che sono già programmati. Ma se non cambia subito il nostro modo di vedere e di fare, tra pochissimo qui non ci sarà più spazio per noi.

Senza Ricevuta di Ritorno.