La capolista di Grosso ha fatto il vuoto dietro di se aumentando il vantaggio sulle inseguitrici (+11 dal Genoa e +12 dalla Reggina). La Serie A è più vicina: con il campionato a 20 squadre la quota promozione si è sempre attestata intorno ai 70 punti. Anche a Como una prova di forza della squadra ciociara
Il più grande spettacolo del weekend. Parafrasando il titolo del famoso varietà televisivo di Fiorello andato in onda nel 2011. Per il Frosinone infatti è stata una grande due giorni, forse decisiva nella corsa alla promozione. Sicuramente fondamentale: ha guadagnato 3 punti su Genoa e Reggina (entrambe sconfitte) schizzando a +11 e +12. Un vantaggio sempre più largo, un solco, ha fatto quasi il vuoto. Uno strappo che sarà difficile da ricucire anche se Fabio Grosso ha frenato. “E’ stata una vittoria importante, abbiamo giocato una bella partita. Due gol, altre occasioni. Ma non parliamo di strappi – ha detto il tecnico – Usciamo da Como, un campo difficile, con un bellissimo risultato e guardiamo già alla prossima”. (Leggi qui: Il Frosinone vince 0-2 a Como in un clima surreale).
Ma al di là della giusta cautela, la statistica parla chiaro: con la Serie B a 20 squadre la promozione diretta si è attestata intorno ai 70 punti. Insomma il Frosinone con 6 vittorie e magari un paio di pareggi in 15 giornate dovrebbe essere già a cavallo. Un’impresa alla portata se consideriamo che i giallazzurri hanno conquistato 16 successi in 23 turni (un record condiviso con Benevento e Sassuolo).
La quota promozione nel passato
Quattro anni fa il format della Serie B è diventato a 20 squadre. Tre campionati disputati, questo il quarto. Nel 2019-2020 le promozioni dirette sono state conquistate dal Benevento con 86 punti e dal Crotone con 68. La stagione seguente Empoli primo a 73 e Salernitana seconda a 69. L’anno scorso Lecce 71 e Cremonese 69. La seconda promozione diretta dunque è rimasta sempre sotto i 70.
Cominciando a fare qualche calcolo, il Frosinone (ora a 51) dovrebbe racimolare da qui alla fine una ventina di punti. Ma alla fine potrebbero bastarne anche meno considerando pure il grande vantaggio sulle inseguitrici. Ma è pur vero che non bisogna porsi limiti e continuare a macinare punti. D’altronde Grosso sin dall’inizio della stagione ha lavorato su un principio: mai accontentarsi.
Una macchina da guerra in ogni weekend
Il Frosinone ormai non colpisce più per la qualità del gioco o per le prodezze dei singoli, Non fanno notizia, ci si è abituati. Ma ciò che impressiona, invece, è la sicurezza di una squadra che fa diventare facili le cose difficili. Con il passare delle settimane Lucioni e soci hanno acquisito una fiducia ed una consapevolezza nei propri mezzi che stanno facendo la differenza. A Como il Frosinone sin dai primi minuti ha dato la sensazione di poter vincere. E così è stato rischiando poco o nulla. Quasi in scioltezza. Al “Sinigaglia” dunque è arrivata l’ennesima prova di forza. Grande solidità (miglior difesa della Serie B con 13 reti subite), primato dei clean sheet (13), secondo attacco del torneo (36 gol), pressing feroce e cinismo. Ed anche tanto equilibrio e capacità di governare i vari momenti del match.
Vincere aiuta a vincere. Cinque successi di fila sono tanti in un campionato così equilibrato. Possono rappresentare un filotto decisivo. “Me lo auguro ma poi si resetta tutto. Questo è un torneo che ti mette di fronte a scontri difficili e tu devi sapere come affrontarli, con le giuste energie”, ha commentato Fabio Grosso. E sabato in casa col Cittadella, privo del suo fantasista Antonucci (squalificato), può addirittura allungare considerando anche gli impegni di Genoa (Palermo) e Reggina (Pisa).
Un campionato strano
Doveva la Serie B di Genoa, Cagliari, Venezia, Bari, Parma e Como ed invece è diventato il torneo del Frosinone. Ma non solo: se i giallazzurri ormai non sono più una sorpresa, lo è sicuramente il Sudtirol. La matricola di Bisoli, reduce da 4 successi fila e balzano a quota 38, è entrata in piena corsa per la promozione diretta. Gli altoatesini sono appena a 2 lunghezze dal secondo posto. E potrebbero diventare una vera e propria mina vagante. L’entusiasmo infatti può essere un’arma letale e non sarebbe la prima volta del doppio salto di una neo promossa (Frosinone docet).
E’ un campionato strano dove i nomi non bastano. Prendete il caso di Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi, ex campioni del mondo, sbarcati a Benevento e Ferrara con gli squilli di trombe. Ma entrambi hanno pagato la dura della legge della Serie B. Cannavaro è stato esonerato, De Rossi avrà l’ultima chance a Venezia. Idem il Como grandi firme: Fabregas è addirittura finito in panchina. Serve altro per imporsi. Serve una cultura della programmazione difficile oggi da trovare nelle società italiane.
Il più grande spettacolo del weekend.