Il Frosinone rivede i fantasmi d’inizio stagione

L'ANALISI Anche contro la "reginetta" Pordenone i giallazzurri faticano e confermano l'involuzione mostrata nelle ultime tre gare del girone d'andata. I canarini non vincono da quattro turni e rinviano il salto di qualità. Restano comunque in zona playoff ma la posizione è tutt'altro che salda. Bisogna ritrovare la compattezza difensiva e quegli equilibri che tra ottobre e dicembre avevano consentito di risalire la china dopo un avvio di campionato disastroso. Nesta chiede maggiore lucidità e possesso palla. Attesa per l'arrivo di un attaccante d'area.

Alessandro Salines

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Ritorno al passato. Non è il remake di uno dei tre film della famosa saga cinematografica ideata da Bob Gale e Robert Zemeckis, prodotta da Steven Spielberg ed interpretata da Micheal J. Fox. Ma è quanto sta accadendo al Frosinone al rientro in campo dopo la sosta invernale. Venerdì sera allo “Stirpe” al cospetto del Pordenone sembrava di essere tornati ad un girone fa quando nelle prime partite i canarini hanno a dir poco stentato (6 punti in 7 gare). La “macchina del tempo”, la mitica DeLorean DMC-12,  ha riportato i giallazzurri indietro di almeno tre mesi. E così si è rivisto un Frosinone rinunciatario, lento, impreciso e incerto in difesa. Senza vittorie da 4 turni nelle quali ha racimolato appena 2 punti.

Frosinone-Pordenone

D’altronde le ultime 3 partite dell’andata (2 sconfitte ed 1 pari) avevano fatto suonare il campanello d’allarme. A quanto pare invano. La prima di ritorno ha confermato l’involuzione anche se non bisogna dimenticare che l’avversario di turno era la seconda forza del campionato, la grande rivelazione della stagione che allo “Stirpe” ha ribadito tutto il suo valore. Alla fine quindi occorre fare buon viso a cattivo gioco. Il pari va accettato perché in certi momenti del torneo innanzittuto non si deve  perdere. 

Rinviato il salto di qualità

Un’altra occasione persa dunque per il Frosinone. Niente balzo in avanti. Dionisi e compagni restano in una sorta di limbo. In zona playoff, ma la posizione è tutt’altra che salda con tante squadre che sgomitano. Ottavo posto (ultimo utile per gli spareggi) a quota 28, dopo il sorpasso di Chievo e Salernitana.

Una classifica corta con ben 9 formazioni in 4 punti tra il quarto e il dodicesimo posto. C’era la ghiotta chance di accorciare sul secondo posto che vale la promozione diretta ed invece i canarini restano a -7 dai “ramarri”. Un distacco importante anche se il campionato è ancora lungo e solo a primavera si faranno i giochi. Ma considerando le difficoltà mostrate, la truppa di Nesta deve volare basso e in primis ritrovare quelle certezze che per almeno 9 giornate avevano consentito di risalire la china arrivando a ridosso dei primissimi posti.

Alla ricerca della compattezza perduta

Dopo l’avvio disastroso con il 4-3-1-2, il Frosinone si era rimesso in carreggiata cambiando modulo (3-5-2) e costruendo la sua rimonta sulla solidità difensiva. L’esperienza, la condizione fisica e la qualità di alcuni elementi avevano fatto il resto. Certo la formazione ciociara non rubava l’occhio tuttavia si era rivelata tosta ed efficace. Soprattutto in casa.

Frosinone-Pordenone

I numeri non tradiscono. Nelle prime 7 giornate i canarini avevano incassato 11 gol, poi 3 in 9 gare ed infine 5 nelle ultime 4. Allo “Stirpe” erano arrivati ben 5 successi consecutivi. È evidente che qualche meccanismo si è inceppato dopo il successo col Pescara. Contro il Pordenone il Frosinone, pur giocando tra le mura amiche, ha concesso ai rivali 16 tiri di cui 8 dentro l’area e 6 corner. I friuliani hanno avuto anche un maggiore possesso palla (51.3% contro il 49%). Dati significativi che fotografano il calo dei ciociari. 

Sarà fondamentale dunque recuperare la compattezza. E da lì ripartire. Inutile sperare e pretendere un Frosinone che diventi di punto in bianco una squadra garibaldina e spettacolare. Il dna è un altro come spesso ha sottolineato Alessandro Nesta. E’ il dna di una compagine che ha dimostrato di saper essere robusta e concreta.

Il tecnico romano è stato bravo a trovare la giusta quadra e a tirare fuori il meglio. Ora dovrà essere altrettanto capace di archiviare questo periodo negativo e riprendere il filo del discorso. “Dobbiamo dosare la velocità, essere più lucidi, tenere la palla ed evitare gli errori tecnici – osserva Nesta – Non si può fare tutto a duemila all’ora. Anche a Pisa è andata così. Ripeto serve maggiore lucidità, non si può fare sempre la “guerra” soprattutto contro certe avversarie. Devo dire che il Pordenone è stata una delle poche squadre che ci ha messo in difficoltà fisicamente“.

Il mercato ti dà una mano

Frosinone-Pordenone

I nuovi acquisti (per ora Tabanelli e D’Elia) dovrebbero aiutare Nesta a ritrovare i giusti equilibri. L’allenatore giallazzurro avrà maggiori alternative in un organico che si è rivelato poco profondo soprattutto rispetto al sistema di gioco adottato e sotto il profilo della qualità. Un attaccante d’area di rigore sembra necessario per garantire più pericolosità e soprattutto gol pesanti. E chissà che non arrivi in settimana considerando che ad Ascoli domenica sera saranno assenti per squalifica Dionisi e Ciano.

Non è facile comunque. “Gli attaccanti che fanno la differenza sono pochi – dice Nesta – Ma come ho già detto non dobbiamo fare follie“.