Frosinone, si è spento il sacro fuoco

Dentro la crisi della squadra giallazzurra reduce dalla disfatta di Bergamo e scivolata a 2 punti dalla zona retrocessione. Al di là dei limiti tecnici e di organico, la formazione ciociara non riesce più ad esprimersi con entusiasmo, grinta e coraggio. Di Francesco dovrà lavorare soprattutto sulla testa dei giocatori. Le prossime sfide con Cagliari e Verona primo spartiacque della stagione

Alessandro Salines

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Si è spento il sacro fuoco che aveva incendiato il campionato del Frosinone per buona parte del girone d’andata. Modulo, assenze ed episodi a questo punto diventano quasi un corollario: la squadra giallazzurra non arde più di entusiasmo, grinta, coraggio e voglia di stupire. Come ha sferzato Eusebio Di Francesco che dovrà cercare di riaccendere il gruppo prima che sia troppo tardi.

“Mi auguro che questa partita ci serva da lezione – ha attaccato il tecnico dopo la disfatta di Bergamo – Se si pensa di essere diventati bravini senza metterci ardore e furore non si va da nessuna parte. Non dobbiamo perdere la fame che ci ha contraddistinto all’inizio. Quelli che si sentono bravi per me possono stare a casa, lo dico in generale. E sono stufo di parlare di sistemi di gioco, dipende da come entri in campo con gli uomini. Adesso pensiamo alla prossima che è in casa, questo è il momento più brutto della stagione. Dobbiamo tornare tutti con i piedi per terra e fare un mea culpa”.

Crisi non solo di risultati, zona rossa più vicina

Eusebio Di Francesco

Quinta sconfitta di fila, ottava consecutiva in trasferta, settima partita senza vittorie (1 punto) e 20 gol incassati nelle ultime 10 gare. Sono i numeri disastrosi che hanno aperto la crisi del Frosinone. Ma a preoccupare è soprattutto la classifica con i ciociari scivolati a 2 lunghezze dalla zona retrocessione (il Verona terz’ultimo è a -2). Il 5-0 di Bergamo dunque ha sancito il punto più basso del campionato del Frosinone che fino alla 12^ giornata era considerata una delle rivelazioni del torneo.

Non è solo una crisi di risultati. Il Frosinone, soprattutto nelle ultime 2 gare (Juve in Coppa Italia ed appunto Atalanta), ha subito troppo gli avversari. Non è mai stato in partita, è crollato dal punto di vista mentale alle prime difficoltà. Tutti i limiti già noti sono stati acuiti da un atteggiamento remissivo e da un inspiegabile calo di tensione. Troppo fragile in difesa (39 reti subite, seconda peggior retroguardia dopo la Salernitana a 40) poco concreto sia in zona gol che davanti a Turati, morbido l’approccio alla partita. Di Francesco a Bergamo ha provato pure a tornare al 4-3-3, azzardando Lusuardi terzino ma la scelta non ha pagato sin da primi minuti. Tanto che dopo un quarto d’ora è dovuto tornare sui suoi passi riproponendo la difesa a 3.

Cura-DiFra, bivio Cagliari-Verona

Mancosu e Deiola tentano di contenere Soulé nella gara d’andata (Foto: Fabio Murru © Ansa)

Il tecnico nel post-partita di Bergamo ha criticato il gruppo e chiaramente non si è autoassolto (“Torniamo con i piedi per terra, dobbiamo fare mea culpa”). Una reprimenda che probabilmente sarà continuata tra le 4 mura dello spogliatoio. “Non possiamo approcciare queste partite come abbiamo fatto a Bergamo – ha aggiunto Di Francesco – E’ già successo in precedenza. Dobbiamo cambiare il chip nella testa. A differenza delle altre occasioni è mancata la prestazione”.

Per il mister “L’unica nota positiva sono 30’ che abbiamo giocato come avremmo dovuto. Il mercato di gennaio non ci sta aiutando per niente. Per esprimersi con certe caratteristiche ci vogliono i giocatori. Per portare avanti alcuni sistemi servono elementi con determinate qualità”. A proposito di mercato, si è ancora in attesa del terzino Zortea dell’Atalanta. Mentre Zerbin si è avvicinato dopo gli arrivi a Napoli di Traoré dal Bournemouth e Ngonge dal Verona.

Una parata di Turati nella partita col Verona disputata a Frosinone (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Di Francesco ha voluto dare una scossa alla squadra perché ora il lavoro sarà soprattutto sulla testa dei giocatori che devono ritrovare fiducia e tigna. Le parole dell’allenatore saranno da pungolo? Di sicuro i prossimi 2 impegni rappresenteranno il primo vero spartiacque della stagione. Cagliari in casa e Verona al “Bentegodi”: 2 scontri diretti da non sbagliare per non complicarsi ulteriormente la vita. I sardi sono -1, il Verona come detto a -2. Il Frosinone comunque riparte da una base di 19 punti, ad oggi sarebbe salvo ed è ancora padrone del proprio destino. Aspetti importanti da non dimenticare.

Ma ancor di più bisogna riattizzare il sacro fuoco.