Frosinone, un girone d’andata sulle montagne russe

La formazione di Di Francesco ha chiuso la prima parte del campionato in affanno incassando la quarta sconfitta di fila. Nelle prime 11 giornate i giallazzurri hanno conquistato 15 punti con una media di 1,36; nelle restanti 8 solo 4 (0,5). Ma l’asticella della fiducia non deve abbassarsi: quota 19 resta buona, dietro le altre non corrono e la squadra è viva. Guai però a sottovalutare il momento. Mercato: lunedì firma Bonifazi in prestito dal Bologna

Alessandro Salines

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Un girone spaccato in 2. Le prime 11 giornate rock, le altre 8 col freno tirato. Una media punti più che dimezzata. Il Frosinone chiude l’andata in affanno con la quarta sconfitta di fila dopo esserne stato la rivelazione per metà del cammino. Un’ involuzione che i numeri fotografano in maniera impietosa se si tiene conto anche del rendimento esterno a dir poco deludente.

Ma 2 aspetti confortano e tengono alta l’asticella della fiducia. In primis c’è la classifica: il Frosinone ha girato la boa a 19 (1 punto a partita), bottino buono in chiave salvezza se si pensa che l’ultima squadra ad essere retrocessa con almeno 19 punti alla fine dell’andata è stato il Benevento nel 2020-21. Poi c’è il campo: il Frosinone è una squadra viva con una sua identità, che non è stata mai dominata dagli avversari, anche col Monza lo ha dimostrato malgrado gli errori e gli episodi contrari.

Media punti più che dimezzata

Eusebio Di Francesco studia al computer i dati del Frosinone

Il Frosinone nelle prima parte del girone d’andata è stato la sorpresa del campionato, un’autentica rivelazione. Bel gioco, mentalità importante, giovani rampanti e soprattutto numeri rilevanti. Infatti nelle prime 11 partite la squadra di Di Francesco ha conquistato la bellezza di 15 punti (4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte). Una media punti di 1,36 che ha una proiezione di 51,68 a fine campionato.

A partire dalla 12^ la metamorfosi tra infortuni, assenze, flessione di qualche singolo ed improvvisi cali di concentrazione. Spartiacque il match perso con l’Inter a San Siro dove si è infortunato capitan Mazzitelli fino a quel momento uno dei trascinatori della squadra.  E così in 8 gare sono arrivati appena 4 punti (1 vittoria, 1 pareggio e ben 6 sconfitte). La media punti è crollata scendendo a 0,5. C’è da dire che il Frosinone si è sempre battuto con grande determinazione, cercando di portare avanti le sue idee di gioco. Montagne russe insomma.

Il peso delle assenze

Capitan Mazzitelli rientrato in squadra contro il Monza (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Non vuole essere un alibi ma il Frosinone ha pagato caro le defezioni di alcuni giocatori che erano stati punti fermi della squadra. Ed è chiaro che l’organico già poco profondo in avvio di stagione in alcuni casi non ha saputo dare le risposte adeguate. Di Francesco già nelle prime giornate aveva dovuto fare a meno di Harroui e Gelli. Poi, come detto, si è infortunato Mazzitelli contro l’Inter. Ed a catena altri titolarissimi come Marchizza, Reinier ed Oyono. Mentre Lirola non ha mai avuto la condizione ideale. Il tecnico ha dovuto fare di necessità virtù rimanendo ad esempio senza terzini di ruolo. Ed a forza di mettere toppe il vestito ovviamente ne ha risentito.

In vista del girone di ritorno Di Francesco ha recuperato Reinier e soprattutto Mazzitelli che già nel secondo tempo contro il Monza ha dato la scossa dimostrando quanto sia importante la sua presenza. Il mercato invece dovrà sopperire all’assenza di Marchizza e forse di Oyono (ignoti i tempi di recupero). Ed ovviamente colmerà anche le carenze della rosa. In tal senso lunedì firmerà il difensore centrale Kevin Bonifazi del Bologna. Prestito secco, superata la concorrenza dell’Udinese grazie alla volontà del giocatore che ha scelto Frosinone. Bonifazi, 27 anni, reatino, regalerà esperienza (116 presenze in Serie A con 4 reti) e fisicità alla difesa giallazzurra.

Trasferte e Coppa Italia

Gelli nella gara pareggiata ad Udine

Lo strano girone d’andata del Frosinone è stato indubbiamente condizionato dal rendimento deludente in trasferta. Pesano nell’economia della classifica i 2 soli punti strappati fuori casa (ad Udine e Salerno) in 9 partite. Troppe 9 sconfitte di cui 7 consecutive. Serviva forse qualcosa di più tenendo presente che non si può pretendere di vincere sempre tra le mura amiche. Ed infatti dopo una serie positiva di 7 risultati utili di fila sono arrivati 2 ko di fila allo Stirpe.

Inoltre il fattore-Coppa Italia. Il Frosinone ha conquistato con 2 imprese (a Torino e Napoli) i quarti di finale. Un traguardo storico che ha regalato prestigio ed entusiasmo ma anche tolto energie fisiche e mentali ad elementi non abituati a giocare 2 volte a settimana. E giovedì il Frosinone salirà a Torino per affrontare la Juve ai quarti prima della sfida di lunedì a Bergamo contro l’Atalanta. Un mini tour de force che metterà a dura prova la formazione ciociara.

Il campionato aspetta

Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo

Se il Frosinone si è fermato, dietro le rivali non corrono. Dopo la 19^ giornata, solo il Sassuolo ha vinto che ha agganciato proprio il Frosinone. Udinese, Empoli, Verona e Salernitana hanno perso. Pareggio del Cagliari contro il Lecce. Il terz’ultimo posto resta a distante 5 lunghezze. Non sono poche considerando l’andamento lento del campionato nella zona rossa. Anche Genoa e Lecce, avanti di 2 punti, non scappano.

Ma guai a sottovalutare il momento. Come ha detto Di Francesco il girone di ritorno è un altro torneo e quindi bisognerà cambiare rotta. Serrare le fila. “Alzare l’attenzione in alcune fasi della partite ed essere più pratici”, ha chiosato l’allenatore.