Il “diavolo” veste Cagliari ma Frosinone si scopre doppiamente fragile

Il clamoroso capitombolo alla “Domus Arena” ha evidenziato il bello ed il brutto della squadra di Di Francesco. Giovedì in Coppa Italia a Torino per provare a ripartire e fornire una reazione d’orgoglio

Alessandro Salines

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Il calcio lo ha inventato il diavolo. E la partita di Cagliari n’è la riprova più lampante. Ma la rocambolesca (a dir poco) sconfitta del Frosinone non può e deve essere derubricata solo come frutto del fato avverso e diabolico. Il 4-3 invece ha una morale dalla quale la squadra di Di Francesco dovrà trarre degli insegnamenti. Il Frosinone infatti ha dimostrato che non può permettersi cali di concentrazione e soprattutto smettere di giocare. Anche dopo 70’ di ottimo calcio ed uno 0-3 che sembrava aver messo in ghiaccio il risultato.

D’altronde il campanello d’allarme era suonato: con l’Atalanta ed il Verona la squadra di Di Francesco, dopo il doppio vantaggio, aveva rischiato di farsi raggiungere con un finale di gara thrilling. Domenica a Cagliari si è andati addirittura oltre con una sorta di “suicidio sportivo” da record (mai una squadra in Serie A aveva perso vincendo 3-0 al 70’). Insomma la parola gestione non fa parte del vocabolario del Frosinone. I ciociari hanno nel loro dna un calcio propositivo sempre e comunque. Palla avanti per cercare di far male agli avversari. Se snaturano le loro caratteristiche, fanno fatica a portare a casa il risultato.

Di Francesco sconsolato

Eusebio di Francesco

Le interviste del post partita hanno evidenziato quanto la botta sia stata forte. Il tecnico Di Francesco è apparso molto amareggiato e deluso. Forse per la prima volta da quanto allena il Frosinone. Incredulo, arrabbiato e forse anche preoccupato perché la metamorfosi avuta negli ultimi 20’ ha minato qualche certezza. Il fattore imponderabile infatti non basta a giustificare il crollo. Il Frosinone ha avuto il torto di provare a congelare il risultato.

E così si è consegnato mani e piedi agli avversari. Una formazione giovane, inesperta e con una cifra tecnica non eccezionale non può pensare di addormentare la gara contro un’avversaria che nella ripresa ha alzato il ritmo grazie ai cambi di qualità e esperienza ordinati da un “maestro” come Claudio Ranieri. E neppure deve credere di alzare un muro davanti a Turati quando non ci sono difensori di altissimo livello. Senza contare gli errori individuali e di squadra che alla fine sono stati decisivi.

Turati in occasione del rigore sbagliato da Mancosu (Foto Fabio Murru @ ANSA)

“E’ inspiegabile quanto accaduto dopo lo 0-3 – ha detto Di FrancescoFino a quel momento avevamo creato tanto e tenuto il pallino del gioco. Siamo stati in pieno controllo, esprimendo un calcio di personalità e di qualità. Poi abbiamo smesso di giocare. Faccio a fatica a giustificare questi momenti, dovevamo stare in partita, attaccarci al risultato. Ci siamo fatti male da soli, loro hanno avuto il merito di crederci e noi non abbiamo più giocato. Credo che sia stato il nostro errore più grande. Inoltre alcuni elementi che nel primo tempo avevano fatto benissimo sono spariti nel secondo. Non permettendo quindi di ricreare quelle linee di gioco che avevamo visto nei primi 45”.

La Coppa Italia un’occasione

L’allenatore del Torino Ivan Juric

Giovedì sera a Torino il Frosinone sarà impegnato nei sedicesimi di finale contro i granata. Sembra un problema considerando l’impegno infrasettimanale per giunta in trasferta ed il momento. Ed invece può diventare un’opportunità. Dopo una batosta, spesso è meglio tornare a giocare il prima possibile per smaltire le scorie che una sconfitta così pesante lascia inevitabilmente.

Il Frosinone potrà quindi dare una risposta. Una reazione d’orgoglio al di là di quello che sarà il risultato. Una risposta forte da parte di un gruppo che a Cagliari si è sciolto sul più bello. Una rosa che alla resa dei conti si è rivelata insufficiente. Alla “Domus Arena” ad esempio i cambi non hanno dato quello che Di Francesco s’aspettava. E qualche giocatore, come ha sottolineato il tecnico, è sparito nella ripresa. Insomma già a Torino il Frosinone deve cercare di rialzarsi per arrivare più sereno e carico alla partita di lunedì prossimo contro l’Empoli. Una gara fondamentale per i ciociari alla seconda sconfitta di fila.

Tanti rimpianti ma 12 punti restano una buona dote

Monterisi in una mischia (Foto: Fabio Murru © Ansa)

Il rammarico ovviamente non manca. Il Frosinone fino al recupero era a quota 15 al settimo posto appaiato al Bologna. Un’altra prospettiva rispetto all’attuale 12°. Un +8 sul terz’ultimo posto che lunedì poteva diventare addirittura +11. Ed invece i giallazzurri restano inchiodati da 2 settimane a 12 con un margine di 5 lunghezze sulla zona retrocessione.

Un punteggio comunque ancora accettabile che consente di tenere botta in una classifica dove le formazioni iscritte alla corsa salvezza non hanno brillato ad eccezione del Genoa (1-0 alla Salernitana) e appunto del Cagliari. Monza ed Udinese hanno pareggiato lo scontro diretto. Ko Lecce, Verona, Salernitana ed Empoli (travolto in casa dall’Atalanta). E quindi la sfida di lunedì prossimo contro i toscani di Andreazzoli avrà un valore doppio per il Frosinone che potrà riscattare le 2 battute d’arresto di fila e portarsi a +8 sugli avversari.