Nello scontro diretto di domenica al “Bentegodi” la squadra giallazzurra proverà a cambiare passo in trasferta dove è reduce da 8 ko di fila e ha racimolato solo 2 punti. Di Francesco mette in guardia: “E’ una squadra che ha una filosofia ben precisa, un’identità mantenuta nonostante i tanti cambiamenti. Ha perso degli elementi ma è determinata e solida”.
È stato finora il vero tallone d’Achille del Frosinone in un campionato positivo se si considerano le aspettative. Fuori dalle rassicuranti mura dello stadio “Benito Stirpe” la squadra giallazzurra ha raccolto poco, addirittura meno di quanto seminato. Un andamento lento. Troppo lento: 2 punti in 10 partite. Domenica a Verona, però, potrebbe scoccare l’ora della svolta in trasferta.
Ci sono tutte le premesse a partire dalla posta in palio altissima che mette uno scontro diretto per la salvezza. Il Frosinone poi cerca continuità dopo la vittoria col Cagliari. Senza parlare del Verona che ha perso diversi giocatori importanti e l’ambiente è in subbuglio. E Di Francesco nella conferenza stampa di presentazione della sfida del “Bentegodi” ha fatto intendere che si aspetta il cambio di rotta: “Da qui alla fine sono tutte finali, mi piacerebbe dare continuità specialmente in questa trasferta molto delicata”.
Numeri disastrosi
In trasferta il ruolino di marcia è stato a dir poco deludente. Come detto 2 punti in 10 gare racimolati ad Udine e Salerno nelle prime gare esterne. Nessuna vittoria ovviamente. Otto sconfitte consecutive: l’ultima formazione a registrare una serie di ko fuori casa di fila consecutivi più lunga è stato il Crotone (10) tra dicembre 2020 e aprile 2021. Solo Granada e Almería (entrambe 1) hanno guadagnato meno punti in trasferta del Frosinone nei maggiori cinque campionati europei.
E non è tutto: i ciociari hanno subito almeno 2 reti in ognuna delle ultime 8 partite esterne (23 reti in totale, media di 2.9 a partita). L’ultima volta che ha subito al massimo 1 rete lontano da casa nel torneo è accaduto il 22 settembre contro la Salernitana (1-1). Numeri che ammettono poche discussioni. Certo in alcune gare il Frosinone ha pagato sfortuna ed episodi sfavorevoli. A parte il match di Bergamo, non è stato mai dominato. Tuttavia il problema c’è.
Verona non è stata mai fatale
Al netto delle assenze e dell’emergenza in difesa (out Marchizza, Oyono, Kalaj, Bonifazi, Lusuardi e Lirola), il Frosinone può partire alla volta di Verona con fiducia. Anche i precedenti sono incoraggianti. I canarini hanno vinto tutti e 3 gli incroci in A. L’ultimo all’andata. Contro nessuna avversaria ha registrato più successi nel massimo campionato (3 anche contro l’Empoli ma in 5 sfide). Ma la fiducia è dovuta anche dalla classifica (+5 sullo stesso Verona terz’ultimo) e dal ritrovato successo dopo 5 scivoloni di fila e da 7 turni con 1 punto solo.
Non sarà comunque una passeggiata malgrado il momento che sta vivendo il Verona. Il club gialloblu in crisi finanziaria ha effettuato 10 cessioni rinunciando a diversi elementi importanti come Djuric, Terracciano, Ngonge, Doig, Hien e Dongla. Di Francesco ha alzato la guardia. Teme il trappolone. Anche all’Olimpico, pur perdendo, ha dimostrato di essere viva. In casa poi si fa rispettare: ha perso solo una delle ultime 5 gare (2 vittorie ed altrettanti pareggi).
“E’ una squadra che ha una filosofia ben precisa, un’identità che ha mantenuto nonostante i tanti cambiamenti – dice Di Francesco – Ha perso degli elementi ma è determinata e solida. Nelle difficoltà i ragazzi di Baroni (un ex ndr) si esaltano. Con Djuric aveva caratteristiche diverse, ha perso fisicità. Però Henry è un ottimo attaccante, l’ho seguito quando era in Belgio. E’ un calciatore più dinamico. Il Verona tanti elementi interessanti che si stanno mettendo in mostra. Inoltre il direttore Sogliano è molto bravo e sicuramente ha effettuato innesti mirati”.