Dall’Emilia alla Romagna sull’onda lunga del primato (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Il Frosinone al ‘Manuzzi’ contro un Cesena in piena bagarre-salvezza deve scalare un altro Gran premio della montagna
Dall’Emilia alla Romagna sull’onda lunga del primato
Marino rilancia Krajnc, Crivello in vantaggio su Mazzotta. Camplone ridisegna la difesa e si affida al duo Cocco-Ciano

 

Dalla pianura Padana alle soglie della Riviera romagnola.  La grande occasione però è ancora come un Gran premio della montagna. E ancora da affrontare lontano dal Comunale. Il Frosinone passa dall’Emilia alla Romagna, dal blitz di Ferrara alla serata (ore 20.30) del ‘Manuzzi’ di Cesena dove venerdi sera si gioca l’anticipo della giornata 34 del campionato di serie B. Ma non traggano in inganno i percorsi pianeggianti. Non sarà così. Sarà invece un’altra tappa cruciale sulla rotta di avvicinamento all’obiettivo di maggio, l’ingresso dalla porta principale per intenderci. Tappa che la squadra di Pasquale Marino dovrà gestire con la testa e con la consapevolezza dei propri mezzi. Senza cali di tensione e peccati di valutazione dell’avversario che è ad un passo dalla paura di non farcela. E per questo è ancora più da rispettare.

Se a Ferrara il pieno di motivazioni erano già comprese nel prezzo nel viaggio, a Cesena bisognerà tarare l’asticella sull’avversario che da parte sua ha motivazioni da vendere di fronte alla capolista. La squadra di Camplone la butterà subito sui toni agonistici elevati per sopperire al ‘gap’ differenziale espresso dalla classifica, sia tecnico che tattico. E’ una fase decisiva della stagione, i giallazzurri hanno ripreso il comando delle operazioni e in pratica sono tornati ad essere arbitri di loro stessi. Ma proprio per questo il turno al ‘Manuzzi’ riveste ancora più importanza del precedente.

 

LE ALTRE DI SERIE B – La 34.a giornata inizia venerdi sera e si chiude sabato perché si torna in campo lunedi e martedi. Alle 19 il prologo del ‘Partenio’: per l’Avellino sembrano lontanissimi i giorni dei 9 risultati utili di fila ma di fronte c’è la Spal che recupera un portiere (Meret al posto di Marchegiani che si è confermato essere lontano secoli dalle gesta del papà) ma perde per squalifica l’uomo migliore, vale a dire Lazzari, per infortunio Bonifazi (due gare out) e deve cancellare il passo falso in casa con il Frosinone. Gli irpini soffrono anche le difficoltà psicologiche legate al processo Calcioscommesse che riprenderà il 7 aprile, la richiesta di -7 farebbe entrare tutti nel baratro.

Sabato si gioca Spezia-Benevento (in casa sannita qualche problema c’è) mentre il Verona senza Ganz viaggia a Trapani nel momento migliore per la squadra di Calori. Ma anche il Bari che sta pagando la crisi del gol viaggia a Vercelli contro il ‘blancos’ di Longo che non potranno fare sconti. Un altro trittico di scontri incrociati tra zona playoff e playout: a cominciare da Latina-Cittadella per passare ad Ascoli-Carpi per finire a Brescia-Virtus Entella. Chiudono Novara-Ternana, dove entrambe vogliono agganciare un treno di direzioni opposte, Pisa-Salernitana (neroazzurri costretti a vincere, granata ormai tranquilli anche se hanno perso Busellato) e Perugia-Vicenza.

 

CAMPLONE AGGIUSTA LA DIFESA – Il Cavalluccio è una formazione che non merita la classifica che occupa. Partito per recitare un ruolo importante che lo tenesse sull’onda dei playoff conquistati la scorsa stagione, si è ritrovato subito impelagato nei bassifondi della classifica e da lì, nonostante il cambio di panchina da Drago a Camplone, non ne è uscito. A Chiavari il vantaggio ha illuso. Poi i liguri hanno cambiato passo. O probabilmente la stessa tenuta stagna dei bianconeri è venuta meno.

In casa i romagnoli hanno saputo costruire il loro bottino di punti. Perdendo con l’Entella e la Pro Vercelli. Quindi il Frosinone sa benissimo di trovarsi di fronte un’avversaria che magari non vince molto ma nemmeno è troppo propensa a perdere almeno di fronte ai propri tifosi. Camplone nel girone di ritorno, grazie anche a qualche aggiustamento difensivo, ha frenato l’emorragia di sconfitte fuori casa. La vittoria di Carpi sembrava avesse dato il là ad un nuovo corso ma evidentemente i problemi strutturali restano insoluti. Soprattutto in difesa dove non ha pagato il dualismo tra i pali tra Agazzi (out per almeno tre settimane) e Agliardi, una vecchia volpe dell’Emilia Romagna dove ha giocato anche con Rimini e Bologna.

Il Frosinone si ritroverà di fronte due ex: uno, più datato nel tempo, l’eclettico esterno Di Roberto (che è alternativa di Balzano a destra) e l’altro recentissimo, l’attaccante Cocco che con il Frosinone ha ancora un altro anno di prestito. Camplone si disporrà a specchio. Nel suo 3-5-2 i dubbi sono per i tre di centrocampo, dove Crimi (vecchia conoscenza del Frosinone sia con la maglia del Latina che del Carpi) dovrebbe vincere il ballottaggio con Kone (in non perfette condizioni), Schiavone regista e Garritano interno sinistro. Davanti ad Agliardi ci saranno Capelli (promettente ai tempi dell’Atalanta), Perticone e il recuperato Donkor, cursori Renzetti e Balzano (era con Marino al Pescara). In attacco Ciano e Cocco, con Rodriguez in panchina. Occhio vigile sui due attaccanti che in recenti esperienze (con Crotone e Vicenza) hanno firmato gol a grappoli in B e costituiscono una coppia molto temibile.

 

MODIFICHE RIDOTTE ALL’OSSO PER MARINO – Nel Frosinone torna disponibile il difensore Krajnc (uno dei 4 ex della gara), torna in panchina Russo  mentre per Kragl sono in corso delle valutazioni anche se sarà tra i convocati. Mazzotta – uscito anzitempo al ‘Mazza’ per un problema muscolare – vorrebbe giocare la partita dell’ex ma la spunterà Crivello che però deve dare risposte diverse da quelle date nel finale di Ferrara. Il palermitano a due passi da Cesena, con il San Marino, vinse un campionato di serie C2 prima di tuffarsi nell’avventura a Frosinone giunta alla quarta stagione.

In mezzo al campo problematico pensare che Marino dia respiro a qualcuno: la mediana giallazzurra a Ferrara ha dettato legge in lungo ed in largo, con qualità e sostanza spalmata su tutto il campo. Stesso discorso per l’attacco dove Ciofani e Dionisi sono lo spauracchio e Mokulu per ora resta l’alternativa.

 

EX ALLA FINESTRA – Cesena-Frosinone ha scomodato (intervistati dal collega Ivan Zannoni sul portale specializzato www.cesenamio.it) i ricordi di due doppi ex, che saranno anche spettatori interessati: il tecnico Daniele Arrigoni (oggi selezionatore della Lega Pro) e il difensore Dario Biasi che gioca in D nell’Arzignano. Il primo è cesenate di Borello, il secondo (anche) ex cesenate di maglia. Il difensore tifa per un pari: «…sarà una sfida tosta, complicata, il Frosinone è organizzato ed ha due attaccanti del calibro di Ciofani e Dionisi che fanno la differenza, Soddimo può inventare sempre qualcosa, mentre in difesa ci sono elementi esperti che danno equilibrio e sicurezza. Li considero i principali candidati al primato. Ma dico pareggio perché può essere utile ad entrambe».

Il tecnico si invece espresso così, con un dolce amarcord: «Entrambe avranno stimoli a mille per fare un passo avanti verso i rispettivi obiettivi. Frosinone galvanizzato, il Cesena dovrà puntare su intensità ed aggressività. A Frosinone per me la più bella esperienza della mia carriera. Stirpe è stato uno dei migliori presidenti che ho conosciuto, ho avuto un legame speciale con lui: già ai tempi progettava la costruzione del nuovo stadio, era a capo di una grande società ed è riuscito a portarla fino all’Olimpo del calcio italiano, un traguardo impensabile all’epoca». Un traguardo, quell’Olimpo da riconquistare, che passa domani sera per la tappa intermedia di Cesena. Come un Gran premio della montagna. Da scalare tutti insieme, appassionatamente.

 

 

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Foto: copyright Mario salati, tutti i diritti riservati