Gori, il ‘ringhio’ nel motore del Frosinone (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Giovanni Lanzi

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

Il mediano: “Vincere a la Spezia per allungare sul Benevento”
Gori, il ‘ringhio’ nel motore del Frosinone
Sabato ho rischiato, debbo imparare a gestirmi nel nuovo ruolo”

 

Spezia e Benevento rimbombano nella saletta delle conferenze del Comunale. Lui, Mirko Gori, in odore di rinnovo, con la maglia titolare stampata addosso è il ‘gattusino’ della mediana giallazzurra dove ‘…ino’ non è affatto una ‘diminutio’ perché il ‘Ringhio’ mondiale è rimasto esemplare unico. Moto perpetuo in campo, a volte anche un po’ sopra le righe ma la stagione di serie A ha insegnato a Gori che darle a volte è meglio che prenderle. E soprattutto qualche randellata dispensata (magari con un pizzico di furbizia in più) aiuta a farsi rispettare. Sotto le luci dei riflettori e davanti ai taccuini c’è il ragazzo di Tecchiena.

Lo Spezia, impegnato intanto nella Tim Cup a Palermo, supera il il turno battendo 5-4 ai calci di rigore i rosanero sempre più nel baratro.

I liguri entrano nel mirino di Gori, esattamente come sono entrate ed entreranno le altre: «Il colpo grosso noi dobbiamo tentarlo ogni partita – dice il mediano -. Lo Spezia ha indubbiamente dei valori importanti e non credo affatto che siano paragonabili a quelli della Ternana. Che comunque è venuta qui a Frosinone confermando di essere una buona squadra quando il momento della partita le ha dato la possibilità di dimostrarlo, si è chiusa dietro quando è stata costretta da noi a farlo, affidandosi poi alle ripartenze. Noi dobbiamo fare più punti possibile per aumentare quel ‘gap’ con la terza in classifica, proprio il Benevento. Una squadra molto forte che ritengo abbia le chances in regola per poter puntare in alto. Il Frosinone non deve avere invece l’assillo del Verona perché è presto mettere gli scaligeri come punto di riferimento. Ecco quindi che da sabato in casa dello Spezia dovrà partire questo nuovo campionato per noi».

Spezia e Benevento rimbomberanno spesso nella conferenza stampa. Gli ultimi avvicendamenti in corsa (con Avellino, Novara e Ternana) li liquida invece con una battuta, fugando anche i dubbi su noie fisiche: «Tanto per chiarire nessun problema fisico, con la Ternana è stata solo una botta, di quelle che in ogni partite se ne rimediano un centinaio. Per quanto riguarda invece l’avvicendamento con Frara non dimentichiamo che stiamo parlando di un gran giocatore e ci può stare. Esattamente perché è normale che con questo tipo di assetto io sia portato a mettere in campo maggiori energie che possono influire sulla tenuta nel secondo tempo».

Marino da qualche settimana sta mescolando abilmente le carte. Non a caso. Il tecnico infatti medita altro sotto il punto di vista tattico. Ci sta lavorando giorno dopo giorno. Magari proprio un avvicinamento a quel 3-5-2 che era nelle intenzioni al suo arrivo e che una serie di contrattempi non gli hanno permesso di sviluppare.

A Gori non spaventa l’interpretazione del nuovo ruolo che lo vede anche più esterno nella posizione di centrocampo: «Lavorando puoi arrivare a tutto. Bisogna capire bene i movimenti ma man mano le cose vengono più facili. Un ruolo, che avevo ricoperto già con Stellone in Lega Pro, che mi piace e nel quale debbo imparare a gestire un po’ le energie».

‘Gattusino’ ammette che deve imparare anche a gestire un po’ l’irruenza. Sabato Marini di Roma, al netto di qualche interpretazione non propriamente favorevole al Frosinone, probabilmente ha graziato Gori subito dopo il pari di Avenatti: «Vi riferite alla sforbiciata addosso all’avversario? E’ stata brutta, lo ammetto. Ma non mi reputo un elemento cattivo in campo. In quel caso ho esagerato un po’. Anche se il piede non potevo più toglierlo, me ne sono reso conto solo alla fine».

La lingua torna a battere sullo Spezia: «Una squadra che ha avuto alti e bassi ma contro di loro non sai mai che tipo di gara vai a fare. Lo Spezia mi è sempre piaciuta. Formata da elementi molto forti che possono mettere in difficoltà chiunque. Bisognerà stare attenti, non ci sono dubbi».

E infine ancora la lotta di vertice. La testa va sempre alle ‘streghe’ di Baroni. «Il Benevento è una squadra – chiude Gori – che subisce pochi gol, è da tenere in considerazione. Ma anche alle spalle dei sanniti ci sono altre buone squadre che saranno in grado di rientrare. Penso al Perugia, al Carpi. Il secondo posto? La prima squadra da temere è sempre il Benevento. Ecco perché è da staccare immediatamente».

In un solo modo: andando a vincere in Liguria. Spezia e Benevento rimbombano eccome…

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