Lecce-Frosinone, in palio il “trono” di squadra-rivelazione

Sabato al “Via del Mare” si sfidano le sorprese della Serie A. I ciociari hanno 2 punti in più, i salentini puntano al sorpasso. Si affrontano società con la stessa filosofia improntata sui giovani. Sarà anche il confronto tra i “guru” del calciomercato Angelozzi e Corvino e i tecnici-amici Di Francesco e D’Aversa

Alessandro Salines

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Il guanto di sfida lo ha lanciato Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce sulle colonne del Nuovo Quotidiano di Puglia. “Il Frosinone è una provinciale che, come noi sta disputando un bel campionato – ha commentato – Una sorpresa come il nostro Lecce. Per noi è l’occasione di affrontarlo al meglio, è una partita che dobbiamo giocare come serve per fare bottino pieno. Abbiamo la possibilità per prenderci la scena di autentica rivelazione”.

In effetti sabato al “Via del Mare” non ci saranno in palio solo 3 punti-salvezza ma anche il primato platonico di squadra-sorpresa della Serie A. Frosinone e Lecce infatti finora sono state le migliori tra le cosiddette “piccole”: divise da 2 punti (ciociari a 19, salentini a 17), vogliono continuare a stupire e l’appuntamento di sabato è ghiotto.

I numeri delle “rivelazioni”

L’argentino Soulé

Ma Frosinone e Lecce non sono solo vicine di classifica: hanno tanto altro in comune a partire dalla stessa filosofia improntata sulla scoperta e valorizzazione dei giovani (hanno schierato le squadre più verdi del torneo). Entrambe hanno a capo dell’area tecnica 2 “guru” del calcio italiano come Guido Angelozzi (un ex tra l’altro) e Pantaleo Corvino.

E curiosamente gli allenatori Eusebio Di Francesco (anche lui ex) e Roberto D’Aversa sono pescaresi con tappa a Lanciano ad inizio carriera. Insomma una sfida speciale anche per i precedenti: 9 anni fa Frosinone e Lecce si sono contese la promozione ai playoff in una accesissima finale playoff vinta dai giallazzurri.

Frosinone e Lecce hanno rispettivamente 19 e 17 punti. I giallazzurri hanno costruito il loro campionato in casa con 17 punti su 19 (5 vittorie, 2 pareggi ed 1 ko). Mentre in trasferta ha raccolto appena 2 pareggi ed è reduce da 5 sconfitte consecutive. Il Lecce è specializzato in pareggi (8, seconda all’Udinese con 9). Tre, invece, i successi e 4 gli scivoloni. Tra le mura amiche 12 punti (3 vittorie altrettanti pareggi e 2 sconfitte); fuori non ha mai vinto come il Frosinone, ha impattato 5 volte e perso 2.

Per quanto riguarda il computo dei gol, il Frosinone ha segnato più del Lecce (20 gol contro 17) ma ha incassato 4 reti di più (24-20). Due dati significativi: i pugliesi non vincono da 10 partite (1-0 al Genoa il 22 settembre) ma sono imbattuti da 4; di contro i ciociari non fanno punti in trasferta dalla quinta giornata (1-1 a Salerno il 22 settembre). Entrambe arrivano dopo 2 pareggi: il Frosinone col Toro allo “Stirpe”, il Lecce ad Empoli.

Giovani da record

Il giovane terzino Gallo del Lecce nell’ultima sfida tra Lecce e Frosinone

Frosinone e Lecce da qualche stagione hanno adottato la stessa politica con risultati molto lusinghieri. Focus puntato sui giovani per arrivare ad un calcio sostenibile. Non è un caso che possano vantare l’età media più bassa della Serie A. Il Frosinone ha schierato nelle quindici giornate una squadra di 24,1 anni, il Lecce di 24.4. Di Francesco ha presentato l’undici iniziale più giovane con una media di 22,9. Seguito a ruota da D’Aversa con 24.5.

Inoltre nel Frosinone 13 gol su 20 portano la firma di elementi nati dopo il 2000. Stiamo parlando di Soulé (6), l’ex Monterisi (2), Brescianini (2), Reinier (1), Ibrahimovic (1, primo 2005 segnare in Serie A) e Cuni (1). Anche nel Lecce più della metà delle reti (9 su 17) sono state da giovani del 2000: sono e sono state realizzate da Krstovic (4), Banda (2), Piccoli (2) e Gonzalez (1).  

L’ex Monterisi, difensore di prospettiva del Frosinone: sabato è in dubbio

Insomma spazio ai baby pescati un po’ ovunque grazie ad un lavoro di scouting capillare. Serie minori, campionati esteri, settori giovanili dei grandi club (il Lecce ad esempio ha prelevato dalla Roma il talento ciociaro Faticanti) ma anche occasioni di mercato: così sono stati assemblati gli organici.

I “guru” Angelozzi e Corvino

Guido Angelozzi

Gli “architetti” delle fortune di Frosinone e Lecce sono senz’altro i direttori Guido Angelozzi e Pantaleo Corvino. Due autentici “guru” del calciomercato. Grandi scopritori di talenti, dirigenti vecchio stampo che preferiscono i loro occhi e le relazioni degli osservatori di fiducia ai famosi algoritmi. Sessantotto anni Angelozzi, 73 Corvino hanno una lunghissima carriera alle spalle e quindi esperienza da vendere.

Le loro intuizioni nonché la fitta di relazioni con dirigenti ed operatori di tutto il mondo hanno fatto la fortuna delle società dove hanno operato. Gli ultimi capolavori sono appunto Frosinone e Lecce. Sabato saranno avversari, Angelozzi è anche un ex. Si conoscono ovviamente da anni, hanno vissuto campionati e sessioni di mercato da rivali. Si sono incrociati e pure scontrati come ha raccontato Angelozzi.

“Con Corvino alcune volte ci siamo scontrati su qualche giocatore – ha raccontato il direttore del Frosinone – Quando lavoravo a Sassuolo, Corvino aveva chiuso per Duncan dalla Sampdoria e lo aspettava a Bologna per le firme. Tramite un accordo col procuratore del ragazzo, glielo “soffiai” e lui ci rimase male di questa situazione. Per un anno non ho parlato con Corvino per questo motivo. Lui poi mi chiamò e ci chiarimmo”. Anche Corvino ha raccontato un aneddoto relativo ad Angelozzi. “Quando penso ad Angelozzi mi viene in mente l’espressione di quando seppe che mi voleva il Catania – ha ricordato – Non poter andare nella città etnea in quel momento storico mi è rimasto dentro e ricordo Guido che in siciliano mi disse: ‘Minchia, a Catania ti hanno chiamato? Devi andare!’”.

In panchina due abruzzesi

Eusebio Di Francesco

Altro intreccio tra Frosinone e Lecce riguarda i tecnici. Eusebio Di Francesco e Roberto D’Aversa sono pescaresi anche se il tecnico del Lecce è nato a Stoccarda ma poi con la famiglia è tornato a vivere in Abruzzo.

In comune hanno pure l’inizio della carriera in panchina a Lanciano. Due allenatori che stanno vivendo la stagione del rilancio, riaffermando quelle qualità già mostrate in precedenza. Si stimano, sono amici e le parole di D’Aversa lo testimoniano.

Roberto D’Aversa

“È una partita importante per le squadre, non per i due allenatori, anche perché siamo amici – ha detto dopo la gara di Empoli – Sono contento per Eusebio: sta facendo benissimo, dimostrando il suo vero valore. Magari può aver sbagliato delle scelte, però ha sempre dato prova di essere un grande allenatore. Non ci dimentichiamo che ha portato la Roma in semifinale di Champions. Quest’anno poi c’è la possibilità di lavorar bene, con la società e con il direttore sportivo”.

Lecce-Frosinone, largo alle rivelazioni.