Il caos calmo del calcio italiano (di A. Salines)

Alessandro Salines

Lo sport come passione

di Alessandro SALINES
Giornalista
in zona Cesarini

 

 

Dopo la Lega di Serie A, anche quella di B verrà commissariata. Ed i problemi restano irrisolti

Litigioso, diviso ed ingovernabile:
il calcio è sempre più lo specchio del Paese

I presidenti pensano solo alle plusvalenze mentre i tifosi sono sempre di più l’ultima ruota del carro

 

 

Il calcio sta diventando sempre di più lo specchio del Paese. Litigioso, diviso ed ingovernabile. Dove prevalgono i personalismi e gli interessi di pochi. E’ paradossale infatti che la settima industria italiana sia da mesi commissariata e quindi incapace di affrontare i tanti problemi che attanagliano il sistema. Le due Leghe infatti non riescono ad esprimere un presidente ed una governance. La Lega di B ieri ha rinviato per la quinta volta l’assemblea elettiva e va verso un doloroso commissariamento. Mentre la Lega di A è da fine aprile commissariata da Carlo Tavecchio, presidente della Figc, e ieri 12 club hanno inviato una diffida affinché non si proceda alla modifica dei principi informatori.

Uno stallo pericoloso causato da dirigenti che pensano solo a collezionare plusvalenze ed ad arraffare più quattrini possibili grazie anche alla cosidetta finanza creativa (l’affare-Schick è un esempio). Non c’è un progetto comune credibile. Le riforme sono solo parole con le quali riempirsi la bocca. Ed intanto il prodotto-calcio si svaluta (la recente asta sui diritti tv è stata emblematica) rispetto agli altri campionati europei. I tifosi sono considerati come l’ultima ruota del carro mentre la politica cerca di riprendere potere approfittando della debolezza della Figc di Tavecchio. Regna un caos calmo e le decisioni le prende la magistratura sportiva come è successo con la Vibonese reintegrata in Lega Pro.

LA LEGA DI B. Il caso della cadetteria la dice lunga sull’impasse del calcio tricolore. Dopo le dimissioni di Andrea Abodi che aveva garantito stabilità e qualche buona iniziativa, la Lega è stato terreno di scontro tra lotitiani ed antilotitiani. Ed ora la discesa in campo di un altro personaggio vulcanico come Massimo Cellino (ex presidente del Cagliari e del Leeds e nuovo patron del Brescia) non potrà che creare altra conflittualità. La Lega di B comunque lunedì sarà commissariata dalla Figc dopo il quinto rinvio consecutivo dell’assemblea elettiva che non si è nemmeno costituita per mancanza di numero legale. Ha prevalso l’incapacità dei presidenti di convergere su un nome. Alla fine hanno perso tutti: lotitiani ed anti. Sarà inutile il tentativo di convocare l’ennesima assemblea per il 13 settembre. Tavecchio ed il Consiglio federale infatti non potranno esimersi dal nominare un commissario al quale spetterà riscrivere lo statuto che porterà al nuovo presidente.

Bisogna fare presto perché i temi da affrontare sono diversi e scottanti. Il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe, tra i pochi dirigenti ad aver una visione illuminata del calcio, in una recente intervista aveva lanciato l’allarme: “Penso che la serie B abbia disperato bisogno di una base più solida di ricavi per mantenere un ruolo importante nel calcio. Le risorse sono scarse per cui dobbiamo necessariamente andare sulla direttrice che permetta di ampliare i ricavi.

 

Gli stadi di proprietà sono sicuramente dei nuovi strumenti, indispensabili per raggiungere gli obiettivi. Ma si necessita anche una rivisitazione della Legge Melandri per una più corretta distribuzione delle risorse. Se non ne saremo capaci, al di là del nuovo presidente che esprimerà la serie B, il futuro sarà complicato. Sottopongo dei numeri: la serie B dovrà arrivare ad ottenere almeno 100 milioni dalla mutualità e quindi dal calcio. A quali si dovranno andare a sommare altri 70-80 milioni dalle attività”.

 

 

Foto: copyright

 

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