Tanta resilienza e la mano di DiFra: Frosinone allunga il sogno

La formazione giallazzurra colleziona il quinto risultato di fila rimontando la Fiorentina. I ciociari, soprattutto nella ripresa, hanno mostrato carattere e grande spirito. Decisive le scelte del tecnico e la spinta del pubblico entrato ormai in simbiosi con la squadra. Domenica all’Olimpico suggestiva sfida contro la Roma: Eusebio sarà il super ex

Alessandro Salines

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Il Frosinone continua a battere il ferro che resta caldo. E per una neo promossa la continuità è fondamentale tanto quanto partire col piede giusto. La squadra di Di Francesco ha conquistato 7 punti con Atalanta, Sassuolo e Fiorentina: compagini di primo piano del campionato destinate a crescere come è già successo. Gasperini è quarto, gioca l’Europa League ed ha vinto le ultime 2; Dionisi ha superato in serie la Juve e l’Inter a San Siro; Italiano è in Conference e guida una Fiorentina dalle grandi prospettive.

Insomma punti pesanti che forse più avanti sarebbe stato più difficile portare a casa. E quindi valgono doppio ed a fine stagione potrebbero avere un peso specifico nella corsa-salvezza. Senza dimenticare i 2 pareggi in trasferta negli scontri diretti con Udinese e Salernitana. Domenica sera invece la suggestiva trasferta all’Olimpico contro la Roma in crisi nera. Per Eusebio Di Francesco sarà una notte speciale. Una notte da grande ex. Il Frosinone potrà giocare con la forza dei nervi distesi grazie ad una classifica incoraggiante e che non mette pressione.

Grinta, le mosse di DiFra e il fattore-Stirpe

Eusebio Di Francesco

Di Francesco si è scoperto un “capitano coraggioso”. Nella tempesta del primo tempo è riuscito a tenere la nave sulla linea di galleggiamento. Barra dritta ed aggrappati al risultato. Il rischio di naufragio è stato alto, anzi altissimo, ma alla fine il Frosinone è tornato in porto con il minimo svantaggio. Turate le falle, è rientrata una squadra più compatta ed ordinata ma soprattutto con una grinta pazzesca. Le mosse di qualità (Garritano e Caso) hanno sparigliato le carte. Al punto che dopo il pari i giallazzurri hanno pensato pure di vincerla. Ed il dato finale del possesso palla (52% contro 48%) è emblematico al cospetto di un’avversaria molto tecnica.

Un colpo d’occhio dello “Stirpe” che sta dando una grossa mano ai canarini (Foto: Massimiliano Pistilli)

Come ha sottolineato Eusebio Di Francesco il fattore-campo si è fatto sentire in una simbiosi perfetta tra squadra e tifoseria. E non è un caso che in casa siano stati conquistati 7 punti in 4 gare ed con la Fiorentina è arrivata la seconda rimonta. “Il pubblico è stato magnifico perché attraverso il nostro atteggiamento lo portiamo ad esaltarsi e diventa il dodicesimo uomo in campo”, ha detto il tecnico giallazzurro.

Più concreti in zona-gol, le assenze pesano

Okoli difende il pallone (Foto: Federico Proietti © ANSA)

Non si può negare che sia stato un primo tempo di sofferenza soprattutto dalla cintola in giù. La tecnica e il gioco corale della Fiorentina hanno messo in seria difficoltà i giallazzurri ed è un dato da registrare. Senza contare alcuni errori come ha sottolineato Di Francesco parlando di una situazione su un corner che lo ha fatto arrabbiare.

Ma anche nella massima difficoltà il Frosinone non ha perso la sua identità palleggiando con coraggio sin dal basso e cercando il movimento nello spazio. Però è mancata la precisione e la lucidità nelle scelte finali. O nell’ultimo passaggio. Se Soulé è una spanna sopra tutti e Caso sa incidere, gli altri attaccanti devono dare di più. Un difetto rimarcato da Di Francesco (“Potevamo fare meglio”). Infatti si può anche subire l’avversario ma se non sfrutti le opportunità che riesci a creare diventa tutto più difficile.

Il brasiliano Reinier atteso ancora al debutto

Malgrado nessuno voglia accampare alibi, le assenze dei vari Gelli, Harroui, Lirola ed ultimo Kaio Jorge potrebbero alla lunga pesare. I primi 2 sono stati tra i migliori fino all’infortunio, lo spagnolo ed il brasiliano invece possono rappresentare alternative di spessore. “Ci mancano giocatori importanti, anche se ad esempio Brescianini è in crescita. Tuttavia dobbiamo sempre ragionare di squadra”, ha detto Di Francesco. Urge comunque portare in condizione quei giocatori che finora sono rimasti prevalentemente in panchina come Reinier, Bourabia, Lulic, Ibrahimovic, Kvernadze e Bidaoui. In Serie A infatti la profondità della rosa non è un fattore secondario.