I protagonisti del giorno. Top e Flop del 3 dicembre 2019

Foto © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

D’AMICO-BUFFARDI

Florindo Buffardi, presidente regionale di ConfimpreseItalia e già presidente della Camera di Commercio, entra nel consiglio di amministrazione del Cosilam. A spalancargli le porte è stato proprio l’ente Camerale che, per Statuto, deve indicare un nome in seno al cdA.

Guido D’Amico © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

La regia è tutta di Guido D’Amico, presidente nazionale di ConfimpreseItalia. Un’operazione importante e pesantissima sul piano “politico” che riguarda il mondo delle associazioni di  categoria. Soprattutto se inquadrata in un discorso di prospettiva. Nell’ottica di una possibile Camera di Commercio del Basso Lazio, che comprenda Frosinone e Latina.

ConfimpreseItalia avanza. La lettura può essere duplice. La prima è che l’operazione condotta da Guido D’Amico sia funzionale ad un accordo con Giovanni Acampora, leader di Confcommercio Lazio sud. E in questo modo chiuderebbe i giochi sulla presidenza della Camera di Commercio del Basso Lazio: in favore proprio di Acampora.

La seconda possibile chiave di lettura è che Guido  D’Amico possa decidere di giocare in proprio e magari concludere un’intesa con il presidente dell’ente camerale di Frosinone Marcello Pigliacelli. Favorendo quest’ultimo.

In ogni caso, ha dimostrato ancora una volta la capacità di essere punto d’equilibrio all’interno di complesse operazioni strategiche e di potere. Insomma, un’operazione da leccarsi i baffi. Attenti a quei due.

MAURIZIO LANDINI

La notizia economica di oggi, spiegata dal Corriere della Sera, è questa: “Capital Markets Day di Londra Unicredit presenta il nuovo piano industriale: la banca di piazza Aulenti prevede di raggiungere i 5 miliardi di utili nel 2023, ma la raffica di numeri si trasforma in una doccia fredda per i dipendenti del gruppo bancario. Il ceo, Jean Pierre Mustier annuncia, infatti, tagli per 8 mila lavoratori, tra Germania, Austria e Italia. Oltre alla chiusura di 450 filiali. Sarà proprio l’Italia a pagare il dazio maggiore, con esuberi tra 5.550 e 6 mila unità”.

Maurizio Landini

La reazione di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, è durissima. Ha affermato: «Il lavoro non può essere considerato una merce che si prende quando serve e si butta quando fa comodo. Unicredit annuncia 8 mila esuberi e chiude i primi nove mesi con un utile di 4,3 miliardi. Questo non è fare impresa, è essere irresponsabili. Non lo possiamo accettare. Il governo non può accettarlo. Prima di aprire un gravissimo conflitto Unicredit riveda tutto».

Landini ha ricordato che centinaia di imprese hanno necessità di una politica industriale che le aiuti a uscire dalle secche di una crisi che non passa. Anzi che si aggrava. È il caso di Ilva, Alitalia, i lavoratori Lsu, Auchan, Mercatone Uno, Bekart, Whirlpool. “E potrei continuare a citare una a una le oltre 160 situazioni di crisi all’attenzione del governo e parlare anche delle centinaia di aziende piccole e medie in grave difficoltà, nelle quali il sindacato sta dando l’anima per salvare posti di lavoro, capacità produttiva, intelligenze e saper fare. Va data una svolta e va data in fretta».

Erano anni che non si sentivano parole del genere da parte di un sindacato. Era ora. Lotta dura.

FLOP

DI MAIO-DI BATTISTA

Sono tornati a fare quello che hanno fatto per anni. Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo. Due facce della stessa medaglia del Movimento Cinque Stelle. Ma anche due debolezze che si uniscono per cercare di avere la meglio su un’altra debolezza, quella di Beppe Grillo.

Perché è evidente che il fondatore non riesce più a imporre la linea del Movimento. Ma va pure sottolineato che Di Maio non controlla i gruppi parlamentari e che Di Battista è fuori da troppo tempo e vuole rientrare.

Sul Mes hanno un obiettivo comune: far capire che la linea del Governo la dettano i Cinque Stelle e ridimensionare in modo fortissimo Giuseppe Conte. Ci riusciranno? Forse. Ma il fatto è che hanno una sola prospettiva: far restare il Movimento nel Palazzo fino a quando si può.

Perché alle elezioni verrebbe travolto. Il gatto e la volpe. 

FLAVIO DI MURO

Elisa, mi vuoi sposare?”. Qualche giorno fa il deputato leghista Flavio Di Muro aveva conquistato tutte le prime pagine nazionali con la proposta di nozze alla Camera. Con la promessa sposa seduta in tribuna.

Flavio Di Muro

Aveva chiesto la parola, provocando anche l’ira del presidente dell’aula di Montecitorio Roberto Fico. Perché alla Camera di parla di politica, non di Grande Fratello.

Ma oggi si è scoperto che il matrimonio era previsto già da tempo. Insomma, una messinscena. Le nozze, scrive il Corriere della Sera, verranno celebrate il 5 settembre nella cattedrale di Ventimiglia alta. In città lo sapevano tutti, da tempo. La data è stata prenotata a settembre, così come il ristorante per il ricevimento.

Addirittura Flavio ed Elisa hanno già frequentato il corso prematrimoniale. Beautiful.