I protagonisti del giorno. Top e Flop del 30 gennaio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

FRANCESCO DE ANGELIS

Sta vivendo la sua terza vita politica. Qualcuno era sicuro che fosse finito con l’uscita dalla Regione Lazio. Altri scommettevano che l’ultima stagione fosse arrivata con la fine del mandato in Europa. Quasi tutti erano certi che la presidenza dell’Asi fosse un cimitero per gli elefanti. Invece il cannibale Francesco De Angelis li ha smentiti ancora una volta.

Francesco De Angelis

Non perde un colpo, né come leader politico né come presidente dell’Asi e futuro numero uno del Consorzio industriale unico del Lazio. Dopo avere ‘pilotato’ l’elezione dei suoi eredi, chi al Senato e chi in Regione, dopo avere condizionato in maniera decisiva il congresso Regionale e contribuito all’elezione nazionale di Zingaretti, ha iniziato a ‘vedere’ il futuro del Pd. Mesi fa, quando nessuno credeva nella vittoria in Emilia Romagna, De Angelis lanciò l’idea di un congresso provinciale del Partito Democratico che superasse la logica delle correnti. Anticipando perfino la decisione di Nicola Zingaretti di una nuova stagione. Adesso tutti ne apprezzano la lungimiranza, ma in quel momento soltanto lui aveva intuito quello che poteva succedere.

Giovedì, all’evento dei Giovani di Unindustria, il presidente dell’Asi Francesco De Angelis ha annunciato un pacchetto di interventi sulle infrastrutture della provincia di Frosinone: opere e investimenti così rilevanti che non si vedevano da 40 anni su questo territorio. Li farà il Consorzio Asi con la Regione Lazio. Spalle larghe.

GIOVANNI TURRIZIANI

Non si ferma da tempo. La politica latita? Non affronta i problemi che gli industriali sollevano da tempo? Il presidente di Unindustria si rimbocca le maniche e propone una soluzione. Così, sta portando avanti tutta una serie di problematiche importanti e attuali.

Giovanni Turriziani

Intanto ha proposto con forza la sfida del Grande Capoluogo, un progetto con cui associare i servizi di una decina di Comuni, come se fossero un’unica grande città. Creando le condizioni per una via preferenziale ai fondi Europei. Ha messo all’angolo i sindaci, che invece non sono propensi a unire le forze per non perdere fette di competenze.

Contemporaneamente è impegnato nella complicatissima partita della presidenza della futura Camera di Commercio del Basso Lazio. Giovedì è stato lui il regista di un confronto a tutto campo, e intergenerazionale, sulle prospettive di questo territorio. Sta dimostrando che Unindustria c’è. Gli altri “attori” devono decidere il da farsi. Moto perpetuo.

FLOP

ALESSANDRO DI BATTISTA

Ha risposto in modo piccato alle critiche di qualche attivista. Su Instangram ha scritto: «Appena finito di fare le mie ricerche (lo ripeto non sono pagato con denaro pubblico e devo come tutti portare avanti le mie attività) tornerò».

Alessandro Di Battista

Il tutto  dopo una discussione con un attivista che gli rimproverava l’assenza in un momento di estrema difficoltà per il Movimento. «Mentre tu sei in ferie c’è un Movimento alla deriva… o stai dentro o stai fuori». E Di Battista: «In vacanza a Khorramshar a studiare il conflitto con l’Iraq per poter scrivere in futuro robe che non leggi altrove, ma tu sei qui a giudicare in modo così superficiale».

Ma era necessario polemizzare con la base? Nervoso.

LUCIA AZZOLINA

L’atteggiamento del Miur rispetto alle nostre proposte è stato di totale chiusura“. I maggiori sindacati della scuola hanno consumato la rottura con il neo ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina su un punto importante e delicato: i concorsi per gli insegnanti.

Lucia Azzolina

Sarà mobilitazione. Scrive La Repubblica: “La pubblicazione dei bandi per il concorso straordinario e quelli ordinari era prevista entro i primi giorni di febbraio secondo il verbale di conciliazione redatto tra Cgil, Cisl, Uil, Gilda e lo Snals con l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Un’intesa saltata con la neo ministra Lucia Azzolina. Il Miur dovrà procedere da solo”.

I sindacati minacciano ricorsi e fanno presente che potrebbero esserci problemi per l’inizio del prossimo anno scolastico. Al di là del merito delle questioni, in un momento del genere tutto si doveva fare meno che arrivare ad una rottura sulla scuola. Esordio da dimenticare.