Top e Flop, i protagonisti di giovedì 25 aprile 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 25 aprile 2024

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 25 aprile 2024

TOP

MARIO DRAGHI

Mario Draghi

È ovviamente possibile regimentare i sistemi complessi senza di lui, ma proibitivo farlo senza che prima o poi lui spunti: in chiavi di lettura multiple. Tuttavia sono tutte chiavi che dimostrano come Mario Draghi sia molti più di un trend topic e che a volte sia addirittura un rimpianto. Magari osteggiato da qualcuno in una veste revanscista, ma comunque imprescindibile in analisi.

Con l’ex premier ci sta facendo i conti Giorgia Meloni, che se lo vede rispuntare davanti come una sorta di totem non sempre gradito nelle sue dinamiche Ue e per il voto Europeo. Ci sta facendo i conti Enrico Letta, che assieme a lui ma su binario distinto sta perfezionando un report sulle regole di mercato in Ue. E ci stanno facendo i conti i grandi board industriali del Vecchio Continente, a cui in quel di Milano Draghi aveva “dettato la linea” per le strategie future in tema di produzione ed economia di scala massima.

Come Sandokan redivivo

Kabir Bedi (Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Insomma, Supermario è come Kabir Bedi ne “La Tigre è ancora viva” e nessuno può farci nulla. In queste ultime ore è stato anche confermato un trend accertato già da qualche giorno. E’ quello per cui “dopo l’Italia con il 53,5%, è la Francia con il 36,9%, il Paese europeo dove la keyword nominativa ‘Mario Draghi’ si è posizionata con maggior frequenza nelle conversazioni digitali”. E la Francia è forse il player di massimo rango di questi tempi in Europa ed uno dei massimo a livello mondiale.

Dietro Italia e Francia, con volumi di parlato meno consistenti troviamo la Spagna con il 3,6%, poi il Belgio con l’1,7% e infine la Germania con l’1%”. Attenzione: se c’è un Paese che può invocare un’economia “risorgiva” quello è la Spagna di Pedro Sanchez. A certificare il dato un instant mood Arcadia che aveva “registrato sui social 11.200 menzioni e 41.100 engagement legati alla figura dell’ex presidente del Consiglio”.

E chi ha polarizzato il dibattito social in senso negativo ma comunque mettendo Draghi in spunta di claim? Un transalpino ed un italiano. Sono François Asselineau, leader nazionale dell’UPR e Alessandro Orsini, il docente di Sociologia del terrorismo dalle tesi controverse. E e anche loro nell’avversare Draghi si mettono a servizio della spendibilità mainstream di Draghi, allora è chiaro ed evidente quanto Draghi stia ancora ben piazzato nel meccanismo decisionale europeo.

Refrattario al reset.

ANGELO PIZZUTELLI

Angelo Pizzutelli

Toccare il nervo scoperto. È l’attitudine che hanno quelli intenzionati a fare davvero opposizione. Logorando l’avversario, pungendolo lì dove fa più male e dove il dolore si irradia più in fretta. È quello che sta facendo Angelo Pizzutelli, capogruppo in Consiglio comunale a Frosinone di un Partito Democratico che ancora non ha ricostruito i suoi organismi dirigenti. E per questo lascia agli eletti in Aula tutto il peso dell’iniziativa politica contro il centrodestra al governo; invece a loro competerebbe solo il braccio di ferro amministrativo. Ma questa è un’altra storia.

Nelle ore scorse Pizzutelli ha puntato il dito sui finanziamenti che il Comune di Frosinone ha ottenuto per la realizzazione di opere pubbliche ma poi deve restituire perché non riesce ad avviare i cantieri. Nei mesi scorsi, ricorda il capogruppo, fu lui a profetizzare l’imminente revoca del finanziamento da 200mila euro per la riqualificazione del Mercato Coperto. Negli ultimi giorni è saltato il finanziamento per il campo di basket in piazzale Europa. Ora, con lo stesso tono da Cassandra, Pizzutelli inizia ad esprimere le sue preoccupazioni sul buon fine del finanziamento per la Palestra Coni di Piazza Martiri di Vallerotonda.

Angelo Pizzutelli

Mi chiedo in quale direzione si stia andando, considerando la paralisi su ogni fronte: dal Bus Rapid Transit ai lavori di riqualificazione dello Scalo. E mi fermo qui. Esiste una cabina di regia politica? La giunta e il sindaco si occupano delle opere pubbliche e degli interventi già finanziati? Chiedo al sindaco Riccardo Mastrangeli di fare piena luce su quanto sta accadendo e relazionare in Consiglio Comunale sulla situazione reale. Esistono problemi nella struttura amministrativa, anche in tema di personale?”.

Con ogni probabilità, Riccardo Mastrangeli già al prossimo Question Time tirerà fuori i dati. O li farà tirare fuori dai tecnici. È possibile che indichi una spiegazione o una giustificazione. Ma al di là dell’aspetto amministrativo c’è il dato politico: è su quello che Angelo Pizzutelli ha fatto tana iniziando a logorare il centrodestra. Ed è questa la vera novità. Che potrebbe segnare l’inizio di un assedio. Numeri permettendo.

Logorante.

FLOP

MIMMO LUCANO

Mimmo Lucano (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Di Mimmo Lucano ci sono cose che piacciono, cose che ammaliano e cose che a volte fanno perplessità sciolta. A pensarci bene quindi e da questo punto il già amministratore e candidato alle Europee di Avs non è molto diverso da tanti altri esponenti pubblici. Solo che lui ama fare due cose che sono solo e soltanto sue, e delle quali ha una sorta di copyright.

Lucano ama esagerare e nel farlo ama moltissimo corteggiare le cose caotiche ed un po’ raffazzonate. Nessuno potrà mai dimenticare le vicende giudiziarie che ebbero Lucano come protagonista e che lo portarono ad un mezzo calvario sfociato poi in un’assoluzione in Appello che sciolse ogni dubbio. Tuttavia Lucano, anche al netto di una fibra etica spaventosamente spessa, sembra non poter rinunciare a certi toni retorici. Toni che la campagna elettorale per le Europee ormai imminenti tende ad esacerbare.

L’endorsement alla Salis

Ilaria Salis (Foto: AdnKronos)

Precisiamo che in un certo senso è anche giusto che Lucano vada in endorsement ad Ilaria Salis, l’insegnante detenuta in Ungheria e sua compagna di avventura d’urna per Avs. Quello che però piace un po’ meno, specie a contare il calibro assoluto di Lucano, è quel registro da “Osanna laico” che, almeno per il momento, lega male con la figura della Salis. Averla candidata è stato giusto e saggio, così se venisse eletta uscirebbe dal Golgota del sistema detentivo di un Paese poco democratico. Ma non è detto che lo si debba per forza presentare come giusto in punto di strategia.

Lucano ha detto: ”Sono contento della candidatura di Ilaria Salis. Lei è un’attivista, la sua candidatura nasce dalla condivisione di un ideale, non da opportunismi o altro”. Sbagliato, è stato opportunismo e come. E meno male aggiungiamo noi: perché qualcuno che quell’opportunismo lo impugnasse ci voleva. E ancora: “Visto quello che sta pagando per il suo impegno politico”. Poi “perché si schiera a difesa del rispetto dei diritti umani ed è una antifascista”.

Ma soprattutto perché deve uscire da quell’inferno, Mimmo, ed uno onesto come te magari aveva il dovere di inserirlo nel novero delle chiavi di lettura.

Retorico, forse troppo.

ALESSIA SAVO

Alessia Savo e Francesco Rocca

Ci sono annunci e annunci. Quelli che preludono ad un evento importante e quelli che servono solo a creare l’aspettativa, tenere buona la piazza. A segnare all’una o all’altra categoria un annuncio sono i fatti: che poco tempo dopo vanno a verificare la concretezza delle parole dette. Oppure la memoria: che va a smentire quell’annuncio perché è già stato fatto altre volte nel passato.

Nelle ore scorse, l’onorevole Alessia Savo, presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, ha annunciato che l’ospedale San Benedetto di Alatri verrà potenziato ed avrà 38 posti letto in più. Serviranno per le specializzazioni di Ortopedia, Geriatria e Urologia. Un annuncio fatto durante l’incontro con i sindaci dei comuni di Alatri, Acuto, Ferentino, Fiuggi,Torre Cajetani, Collepardo, Trivigliano, Fumone, Filettino, Guarcino, Sgurgola.

Per quanto riguarda la nuova rete ospedaliera 2024-2026 – ha spiegato la presidente Alessia Savo, in oltre due ore di fitto colloquio con i sindaci – prevede per l’ospedale ‘San Benedetto’ di Alatri l’aumento di 38 posti letto rispetto a quelli previsti dalla precedente rete ospedaliera 2021-2023 e tre nuovi reparti: Ortopedia, Geriatria e Urologia“. La Presidente ha tranquillizzato gli amministratori garantendo che l’ospedale di Alatri non solo non subirà alcun depotenziamento ma, al contrario, l’offerta sanitaria sarà “definita e declinata sulle specifiche esigenze degli utenti, rispondendo ai bisogni della popolazione“.

L’ospedale di Alatri

Il fatto è che di annunci simili i sindaci ne hanno già sentito tanti. Soprattutto nei dieci anni di governo del centrosinistra in Regione Lazio. E quei posti letto gli sono stati già promessi: ma sono rimasti sulla carta. Per questo, dal Comitato dei Comuni che fa riferimento sanitario all’ospedale di Alatri rilevano che “I nuovi 16 posti di Ortopedia sono ad Alatri da 5 anni; mentre i 2 posti letto di Terapia Intensiva sono già 5 e sono effettivi da 10 anni; 12 posti di Week Surgery multidisplinare sono ad Alatri dallo stesso tempo”.

Unica vera novità è la Geriatria. Ma negli anni passati l’ospedale di Alatri aveva due ali di Medicina per un totale di 40 posti letto che rispondevano anche alle esigenze di carattere geriatrico. All’appello dei sindaci mancano anche i 16 letti di Pediatria che stavano ad Alatri da sempre ed ora sono ridotti a dieci.

Ecco perché sono scettici di fronte all’annuncio.

Allenati al canto delle sirene.