Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 20 settembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 20 settembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 20 settembre 2023.

TOP

FABIO PANETTA

Sta per diventare il timoniere di Bankitalia ed a quel posto ce lo ha voluto un governo che non ama molto i meccanismi finanziari “furbi” con cui l’Ue spesso concede alle banche di salvarsi in sospetta autonomia. Fabio Panetta è l’uomo che in un certo senso tutti aspettavano per equalizzare i desiderata della Bce con la situazione economica di un paese che deve tenere lasca la sua condotta su conti rigidissimi, pena il suo crash.

E lo scopo e la possibile rotta sono condensati tutti in una sola parola: unione. Una “unione dei mercati dei capitali pienamente funzionante che migliorerebbe la struttura economica dell’Europa e avvantaggerebbe l’area dell’euro“. Per Panetta quella è la sola via per evitare che lo Stato italiano vada in sofferenza ogni volta che deve affrontare una manovra economica con più intenti che fondi.

Quella soluzione “ci consentirebbe di raccogliere i benefici dei mercati dei capitali a livello di area euro e di facilitare una maggiore condivisione del rischio tra i Paesi membri”. E ancora: “Al momento, le barriere tra i mercati nazionali scoraggiano gli investimenti transfrontalieri, lasciando le imprese e le famiglie europee in gran parte dipendenti dai finanziamenti nazionali, oltre che eccessivamente esposte agli shock economici nazionali”.

E la soluzione? “Eliminando queste barriere l’Unione aiuterebbe il flusso degli investimenti in tutta l’area dell’euro, diversificando i rischi e mitigando gli effetti degli shock locali”. Panetta pare essere in tutto e per tutto quello che serve a questa Italia. E sta per dimostrare che avevamo ragione. O che avevamo sbagliato.

Risolverà cose.

FRANCESCO BORGOMEO

Francesco Borgomeo

Cinque anni fa era con un piede nel fallimento, destinato alla chiusura. Ora lo stabilimento ex Ideal Standard di Roccasecca (Frosinone) riconvertito nella Grestone e specializzato nella produzione di sampietrini e blocchi in ‘pietra ceramica’, ha realizzato i pavimenti esterni scelti per l’Asian Art Museum: uno dei musei più importanti nella città di San Francisco. (Leggi qui: Il Grestone di Roccasecca per il Museo di San Francisco)

Le pietre sono state scelte proprio per la loro natura ‘green’. Nascono nella fabbrica ciociara, senza consumare suolo né distruggere le montagne. Nel suo impasto inoltre Grestone ricicla anche una percentuale di ceneri d’altoforno che altrimenti finirebbero interrate in discarica.

L’azienda del gruppo Saxa Gres ha brevettato non solo il materiale ma anche il sistema di posa in opera ecosostenibile: quella realizzata in Ciociaria è l’unica pavimentazione che si posa su piedini autobloccanti senza bisogno di altri materiali ed è carrabile da muletti e mezzi pesanti.

La riconversione della ex Ideal Standard ha salvato tutti gli oltre 200 posti di lavoro a Roccasecca. Gli imprevisti legati a covid e speculazione sul gas ha tardato il completamento del progetto. Ma la scelta fatta da San Francisco conferma che l’idea è buona, green, ecosostenibile, certificata. A Cassino e Fiuggi, cioè nella provincia in cui quei materiali vengono prodotti, invece sono stati presentati esposti chiedendo di verificare se quei materiali fossero sicuri. Fingendo di non conoscere le tre relazioni rilasciate da tre diverse università, i tre anni di sperimentazione nazionale aggiunti a quelli Ue, i cinque anni per avere le autorizzazioni.

Oggi i lavoratori hanno appuntamento in Regione dove hanno chiesto certezze sul completamento del progetto di riconversione. L’azienda lo ha confermato. E la scelta americana, che si aggiunge a quella simile fatta l’anno scorso per il nuovo palazzo Microsoft a Seattle e per alcune piazze a Miami, dice che l’industria ciociara è forte ed ha futuro.

Quattro passi a San Francisco su pavimento ciociaro.

FLOP

ELVIRA CALDERONE

Marina Elvira Calderone (Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica)

La ministra del Lavoro è sulla graticola, e un po’ ne è cosciente mentre per altra parte pare non averlo ancora capito. Le sue parole di qualche giorno fa sono in predicato di smentita palese e clamorosa e il recap sa quasi di beffa. “Siamo alla vigilia di una bomba sociale? No, assolutamente no perché i numeri ci dicono che la situazione è assolutamente gestibile.

La piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) è di fatto l’astronave con cui i cittadini italiani in limite di stenti sono stati portati dal “pianeta” Rdc. Portandoli su quello “adesso ci pensiamo noi”. Il propellente usato dal governo Meloni è una sorta di generico “fannullonismo” ma quello vero è la carenza di fondi. Dal primo settembre chi è uscito dal Reddito di cittadinanza ed ha fatto domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) dovrebbe indossare quindi un paracadute.

Le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro sono tante, circa 45mila, ma non coprono. La Calderone ha parlato di una procedura semplice ed ha sconfessato la mistica nera dei click day. Poi ha spiegato che no, “non c’è un problema di esaurimento delle risorse. Il 60% dei soggetti usciti, in quanto occupabili, dalla platea del Reddito di cittadinanza tra luglio e agosto hanno già una politica attiva in corso.

E c’è di più: “I corsi indicati in piattaforma in termini di numeri di posti disponibili sono ampiamente capienti rispetto a quella che è la platea che stiamo osservando”. La chiosa è una mezza ammissione: Non ho la bacchetta magica ma stiamo creando le condizioni per chi vuole lavorare”.

No, cara ministra, le non ha la bacchetta magica, ma vorrebbe comunque fare una magia. Il che è un ossimoro.

E’ l’Italia, non Hogwarts.

PASQUALE CIACCIARELLI

Gli assessori leghisti Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

È l’assessore regionale ad Urbanistica, Politiche abitative, Case popolari, Politiche del Mare. Cioè è competenza dei suoi uffici la mail con la quale al Comune di Cassino è stata ritirata la ‘sub delega urbanistica ossia la facoltà di rilasciare autorizzazioni in materia urbanistica ai cittadini evitando di indirizzare le pratiche in Regione.

Quella facoltà era stata concessa ai tempi dell’amministrazione Zingaretti per abbreviare la trafila e ridurre i tempi. In pratica: se la Regione non risponde entro 30 giorni all’istanza del cittadino può provvedere il Comune attraverso quella sub delega.

È stata revocata “perché il Comune non l’ha usata in maniera regolare. L’ha utilizzata per autorizzarsi da solo i lavori su Corso della Repubblica” come evidenzia ora il consigliere civico di opposizione Benedetto Leone. Vero: il Comune aveva chiesto alla Regione i pareri sui lavori per pedonalizzare la strada principale della città e trascorsi i canonici 30 giorni aveva esercitato la sub delega. Con un paradosso: il dottor Mario Lastoria (dirigente dell’Area Tecnica) rilascia l’autorizzazione paesaggistica al dottor Lastoria Mario (responsabile del procedimento). Lo stesso dirigente è responsabile delle due cose ed in pratica si autorizza da solo. L’opposizione ha sempre evidenziato questo passaggio. Sottolineando che Lastoria in questo caso sarebbe, allo stesso tempo, controllato e controllore.

Ma nello scorso mese di aprile proprio la Regione Lazio ha riconosciuto che i lavori sono regolari, non erano necessarie altre autorizzazioni, nulla di quanto rilasciato era illegittimo. E partanto i lavori sono andati avanti. (Leggi qui: La Regione ammette: i lavori al Corso sono regolari).

Ora il ritiro della sub delega e le accuse di Benedetto Leone. Che rischiano di gettare tutto nel calderone della polemica elettorale in vista delle prossime Comunali 2024. Coinvolgendo l’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli proprio nel momento in cui a Cassino ha preso le redini della coalizione il commissario inviato da Fratelli d’Italia Fabio Tagliaferri.

Il tutto rischia di apparire come un dispetto. Perché i lavori non sono stati fermati. Ed illegittimità non ne sono state contestate. Allora perché la revoca della sub delega che ha l’effetto di danneggiare i cittadini costringendoli ad andare in Regione nell’assessorato di Ciacciarelli per seguire le loro pratiche?

Misteri urbanistici.