Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 4 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 4 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 4 ottobre 2023.

TOP

MONICA IACONO

Monica Iacono (Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Cosa sia Engie Italia lo dice una intro sulla pagina web del colosso che punta all’energia rinnovabile e pulita. “Abbiamo l’ambizione di accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral, progettando soluzioni che riducono il consumo di energia e rispettano l’ambiente”. E ancora: “Stiamo costruendo oggi il sistema energetico a basse emissioni di carbonio di domani, con l’obiettivo ‘Net Zero Carbon’ al 2045”.

E ci sta riuscendo Engie? “Siamo partner di oltre un milione di famiglie in Italia per la fornitura di energia e servizi per la casa, un player di riferimento per la transizione energetica verso un’economia a zero emissioni”. Ecco, Monica Iacono è amministratore delegato di Engie Italia ed ha detto la sua su una delle città prese a modello. “Credo che Firenze possa diventare veramente un bell’esempio perché è un intervento importante, è un intervento per il quale abbiamo utilizzato degli schemi contrattuali che sono a disposizione delle pubbliche amministrazioni”.

Ma di cosa parla Iacono? “Gli edifici sia del mondo residenziale che terziario impattano a livello italiano per circa il 45% dei consumi energetici. Ciò significa che intervenire su questi consumi, efficientare questi immobili può dare un contributo importante sull’intera transizione energetica del paese”. Lo scenario è stato quello non recentissimo della presentazione a Palazzo Vecchio, a Firenze, del programma di efficientamento energetico di oltre 400 immobili previsto dalla partnership tra il Comune ed Engie.

Ma il dato è un altro: è quello per cui Engie rappresenta una realtà che punta solidamente a cambiare le cose e non solo per mezzo di gorgheggi tra dialettico e pubblicistico.

E la Iacono è la prima linea di questa transizione effettiva e tonda che sta avvenendo non solo sulle slide dei progetti venturi, ma qui ed oggi. E questo, nell’Italia dei propositi che non si fanno mai azione, è un bene incommensurabile.

Energetica.

VITTORIO DE SANCTIS

Vittorio De Sanctis (Foto: Il Messaggero)

Il sapere non ha età, non ha ai polsi i ceppi del tempo: è linfa che abbatte gli anni. “È ciò che pensiamo già di sapere che spesso ci impedisce di imparare cose nuove” sosteneva il fisiologo francese Claude Bernard, considerato il fondatore della medicina sperimentale. Ne è la dimostrazione il ceccanese Vittorio De Sanctis che all’età di 60 anni ha deciso di rimettersi sui libri. E di diventare dottore in Scienze Naturali.

Lo ha fatto per pura passione: per la scienza e la conoscenza. Lo ha fatto iscrivendosi all’Università Federico II di Napoli diventando la mascotte degli studenti più giovani. Ha raccontato al Messaggero «Un giorno mi trovavo in un laboratorio di analisi ed ho messo gli occhi su un microscopio: una folgorazione. Così, rivolgendomi al mio amico che lo stava usando gli ho detto che un lavoro come il suo io l’avrei fatto anche gratis. La sua risposta è stata l’inizio di tutto: perché non ti iscrivi all’università? Dieci giorni dopo ero uno studente di Scienze Naturali all’Università Federico II di Napoli».

La sua non è solo la dimostrazione che il sapere non ha età e che la voglia di crescere non ha limiti di tempo. È la dimostrazione che non c’è un confine dettato dal calendario per lanciarsi ad inseguire i propri sogni. Vittorio De Sanctis non si era iscritto prima all’università perché non ne aveva avuto la possibilità economica. Poi è arrivata la famiglia da mantenere ed il lavoro ha preso tutto il suo tempo. Fino a quando ha avuto un po’ di respiro.

Primo esame: matematica, il 25 gennaio 2018; l’ultimo: Ecologia, il 24 marzo 2023. Tesi in Igiene su Test di tossicità ambientale su sedimenti marini con batteri bioluminescenti’. E ora la voglia di prendere anche la laurea magistrale. Perché il sapere è vita.

Dubium sapientiae initium.

FLOP

ANDREA GIAMBRUNO

Andrea Giambruno con la figlia il giorno del giuramento del Governo (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Ha chiesto scusa per quel termine adottato nel descrivere i flussi migratori ed ha fatto benissimo, ma l’impressione è che Andrea Giambruno alle cappellate sia un po’ abituato. In difesa del giornalista e compagno di Giorgia Meloni erano insorti alcuni maitre a penser. Che avevano tirato in ballo una citazione “simile” ad opera di Gad Lerner, ma non è così.

La “transumanza” usata da Lerner aveva valore figurato perché indicava quella dei renziani verso il Pd. La “transumanza” sfornata da Giambruno non può avere lo stesso valore, perché il valore figurato presuppone l’ironia o quanto meno levità/neutralità simbologica del contesto.

E sugli spostamenti dei migranti ironia ovviamente non ce n’è, men che mai levità, siamo d’accordo comunque la si pensi. Ergo: Giambruno ha detto una cosa sbagliata senza cattiveria, ma di certo una castroneria certificata. E Lerner non ne ha detta una simile, tale che nelle intenzioni di qualche contro censore terzamedista dovrebbe equalizzare quella di Giambruno. Quindi chiudere il caso in punto di benaltrismo.

Fine, è roba di sottigliezze di lessico, o le sai e le applichi ad un mestiere che presuppone proprio la conoscenza del lessico oppure prendi gli stracci in faccia e te li tieni. Senza appello. E magari la prossima volta pensi, poi ripensi, poi parli.

“Transumato”.