Top e Flop, i protagonisti di sabato 21 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 21 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 21 ottobre 2023.

TOP

MARCO BELLA

Lo scrittore Marco Bella (Foto: Stefano Carofei © Imagoeconomica)

Marco Bella è quanto di più vicino possa esserci ad un personaggio che non ha rinunciato ad essere persona. E’ stato parlamentare con il Movimento Cinquestelle ed è un chimico, nonché scrittore ironico. Il mese di ottobre volge alla fine e le parole di Bella sul tema dei migranti prendono una attualità rinnovata che rimanda al periodo in cui un tema pur delicatissimo come quello tende alla sordina.

Lo fa perché tra poche settimane muteranno le condizioni meteo e in mare ci si morirà peggio, ma ci si morirà in meno. Il che metterà il bavaglio anche alla nostra fragile etica collettiva, tolte le iperboli successive alla situazione di Gaza. Ha detto Bella: “Le persone in mezzo al mare si salvano, si tratta di una questione di civiltà. E questo vale per i miliardari e qualsiasi altro essere umano”.

E non ci sono scriminanti o setacci, in chiara allusione ai 5000 euro chiesti dal governo come alternativa al trattenimento coatto. “Indipendentemente dal suo conto in banca, dal suo credo religioso o dal colore della sua pelle”. Parola su cui riflettere, quelle di Bella: “Quello delle migrazioni è un fenomeno complesso, che chiunque abbia a cuore l’Italia o sia di turno al governo dovrà affrontare in modo serio. Ma possiamo quindi accogliere tutti qui in Italia? La risposta è purtroppo no.

Poi Bella va alla radice del problema, radice che implica un timing lunghissimo e per certi versi inattuabile, ma che dà la cifra di quanto la polpa etica sia importante nel trattare certe faccende. “C’è chi vuole bloccare le partenze In realtà l’invasione da fermare è quella delle multinazionali che arrivano in Africa per depredarla, a partire dalle sue risorse minerarie”.

Solo dieci ore fa mezzo Gambia è passato sotto scacco dell’ennesima superazienda energetica britannica, tanto per dire.

Bella Mà… è messa a fuoco.

ENRICO COPPOTELLI

Luigi Sbarra ed Enrico Coppotelli

Dalla sua parte ci sono le idee. Averne è sempre un pericolo. Perché se messe insieme alla capacità di vedere le cose, generano una prospettiva e delineano poco alla volta una strada. Il che non piace a chi invece vorrebbe che il gregge seguisse sempre il solito percorso: accontentandosi dell’erba al pascolo al mattino e lasciandosi mungere ogni sera. Dalla parte del Segretario Generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli e della sua visione invece ci sono i numeri.

Dicono che da quando la Cisl ha iniziato a tutelare i lavoratori guardando verso il futuro anziché arroccarsi sul presente, solo nel Lazio gli iscritti sono cresciuti di ben 7.053 tessere, passando da 285.591 iscritti a 292.644.

È stata una scelta coraggiosa. Perché più conveniente sul breve periodo sarebbe stato tracciare una linea del Piave per ogni vertenza e difenderla fino all’ultimo uomo. Il modello invece è cambiato: le vertenza si affrontano prima che nascano ed arrivino e produrre i loro effetti tagliando i posti di lavoro.

Un esempio: appena arrivato al timone della Cisl del Lazio Enrico Coppotelli ha iniziato a promuovere un sindacato che anticipa le crisi ed appena s’è parlato di motori elettrici ha risposto parlando di riconversione degli esuberi formandoli ad una nuova professione ora che sono ancora in fabbrica a fare auto con i motori a benzina. Ha promosso l’uso dei visori con la realtà aumentata al posto dei tradizionali laboratori, risparmiando tempo e soldi. Ha teorizzato un sindacato che non aspetta in ufficio i lavoratori ma con il tablet alla mano va da loro.

Nei prossimi giorni ci sarà l’assemblea regionale Cisl del Lazio. Un territorio che cambia in maniera tanto rapida quanto radicale: lo dimostra la visita fatta una settimana fa da Luigi Sbarra a Ferentino. (Leggi qui: Ecco il vero motivo per cui Sbarra è andato a Ferentino).

Quello del 2023 è un Lazio che sta perdendo il suo ruolo manifatturiero sul quale si è basata la sua economia per cinquant’anni. E sta passando ad un ruolo diverso: non più fabbricare le cose ma smistarle e consegnarle, attraverso i grandi poli logistici che stanno nascendo. Oppure progettarle e svilupparle: attraverso i poli del sapere applicato, come Università di Cassino e Fincantieri in Power 4 Future.

Nella relazione introduttiva Coppotelli martedì ne parlerà. Sostenendo che la nuova competizione si gioca tra territori, tra vantaggi competitivi che essi generano. O sull’attrattività che creano per le imprese che vogliono investire. Ed il Lazio o smette di essere burocratico per essere attrattivo. O non avrà vantaggi e li creerà per i suoi competitor.

Visioni future.

FLOP

MAURIZIO LANDINI

Maurizio Landini (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

Ottobre è stato il mese dello scontro accesissimo tra Carlo Calenda e Maurizio Landini. Il leader di Azione ed il segretario della Cgil non se le sono mandate a dire e ad accendere le polveri era stato Calenda. Quest’ultimo aveva accusato Landini di essere inerte rispetto alla crisi dell’automotive perché, avendo mire politiche, gli sarebbe convenuto di più non stuzzicare gli “Agnelli”, proprietari di Repubblica.

Messa meglio Calenda aveva dato a Landini del “servo dei padroni”, dequalificando la sua mission di servitore degli operai. Fin qui, anche a pelle ed anche a far la tara a certe “morbidezze” della galassia sindacale messa un po’ “alla Sbarra”, si era rimasti nell’ambito delle opinioni. Contrapposte in maniera nettissima, ma pur sempre opinioni. Landini però ha preso d’aceto più di quanto forse non sia dovuto ad un uomo di popolo e pare abbia deciso di passare alle vie legali.

Precisiamolo: in punto potenziale di diritto la sua facoltà di rivalersi non fa una grinza, quella che qualche grinza la fa invece è l’opportunità di andare oltre una contrapposizione di idee. I reati di opinione sono una delle forme di sanzione della libertà più accese del sistema giudiziario italiano.

Ne sanno qualcosa i giornalisti che fanno i conti ogni giorni con la “scimmia” dell’articolo 595 Cp che peraltro si prescrive in 7 anni e mezzo, come la corruzione. E Landini è forse oggi il personaggio pubblico più pop di un panorama socio-politico fin troppo contratto sulle sordine. Quindi il suo (non certificato) intento non è il massimo per un’indole libertaria come la sua.

Il merito: “Penso che le lavoratrici e i lavoratori abbiano detto con precisione quello che pensano. Se si vuole rispetto bisogna avere rispetto. I lavoratori e le lavoratrici sono persone intelligenti. Quelli della Magneti Marelli di Crevalcore li conosco personalmente, insieme a loro ho lottato per tenere aperta quell’azienda.

“E’ evidente che le lavoratrici e i lavoratori rispettano chi li rispetta e credo che abbiano detto in modo chiaro quello che è il loro punto di vista”. L’orpello: “Di questo deciderò cosa fare nei prossimi giorni. Credo che per noi parli quello che abbiamo fatto. Questa cosa è sotto gli occhi di tutti. Io a questo livello di discussione non scendo: io sono per rispettare le persone e con chi non rispetta non capisco di che cosa debbo discutere”.

Tocca scegliere fra controbattere in dialettica e nei fatti o prendersi una eventuale ragione d’aula. E il Landini che in queste ore ha dichiarato guerra ad una manovra economica corrusca fa ben sperare, ma non sperare del tutto.

Ripensaci segretà…