Top e Flop, i protagonisti di venerdì 17 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 17 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 17 novembre 2023.

TOP

ANTONELLO IANNARILLI

Antonello Iannarilli (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

È sempre lui. Con i suoi spigoli e le sue ruvidità, la sua ostinazione e la sua disponibilità. Antonello Iannarilli è così, prendere o lasciare. Lo era da Consigliere regionale del Lazio e da assessore sotto la guida di Storace, lo era da deputato catturato dalle telecamere mentre faceva in Aula il gesto dell’ombrello, lo è rimasto da ultimo presidente della Provincia eletto dai cittadini. È rimasto lo stesso anche ora che Francesco Rocca lo ha voluto come Commissario dell’Ater in provincia di Frosinone. Se qualcuno avesse avuto dubbi basta guardare la registrazione della puntata di A Porte Aperte alla quale è intervenuto nelle ore scorse su Teleuniverso.

Dritto alla sostanza delle cose. In studio annuncia «Un periodo di ‘tregua’ nel quale consentire agli inquilini delle case Popolari di mettersi in regola con il pagamento degli affitti, rateizzando in base alle reali possibilità economiche di ciascuno, purché ci sia la volontà di mettere fine a questo stato di cose”». Iannarilli nei giorni scorsi aveva avviato la richiesta al Ministero per lo Sviluppo Economico di trasformale in ruoli esattoriali i 44 milioni di euro d’affitti non pagati in questi anni dagli inquilini Ater della Ciociaria. “Il tutto a fronte di un’esposizione debitoria di 27 milioni, di cui la metà è un mutuo trentennale”.

Il vantaggio delle cartelle? Fare gli Atti per 80 euro non conviene e così molti non pagano, con i ruoli ci pensa direttamente l’ex Equitalia e pignora dalla pensione o dal conto o dal reddito di Cittadinanza. Lui però ha messo in chiaro: “per i prossimi mesi ancora sarà tregua, chi vuole può venire in ufficio ed una soluzione la troviamo così come abbiamo fatto con quelli che già lo hanno fatto”.

Bastone e carota, faccia feroce ma voce gentile, dispettoso ma efficace. In Regione gli hanno chiesto di mettere ordine tra le case popolari. Se ci riuscirà sarà una specie di miracolo. Nel frattempo ci sta mettendo la faccia. E finora non era accaduto.

Case impopolari.

GIOVANNI ACAMPORA

Giovanni Acampora (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

Si è dato una mission in più. Non scritta nello Statuto della Camera di Commercio del Lazio Sud. Giovanni Acampora da mesi sta andando alla ricerca di talenti, potenzialità, punti d’appoggio sui quali fare leva. Per rilanciare un territorio convincendolo a puntare sulle sue forze.

Lo sta facendo promuovendo, valorizzando, fornendo strumenti, facendo elaborare studi che sta portando tra il Parlamento Ue e quello nazionale. L’ultimo obiettivo in ordine di tempo è la moda. Perché chi ha i capelli bianchi ricorda ancora l’infinito polo del tessile che esisteva a Sora. Chi li ha neri sa che a Frosinone c’è un’Accademia di Belle Arti che coltiva la creatività nel Fashion Design.

Nelle ore scorse la sigla di Giovanni Acampora è stata apposta sotto ad un protocollo proprio con le Belle Arti. Uniranno le forze per lavorare insieme su vari asset e sul know-how delle imprese: l’obiettivo è quello di diventare l’Accademia delle belle arti del Lazio meridionale

Con un gesto anche di rispetto e riconoscenza verso chi non c’è più e non potrà ringraziare per questo. Il protocollo è stato intitolato a Giovanni Proia, consigliere camerale e componente di Giunta scomparso nei giorni scorsi.

La moda dello sviluppo.

ROBERTO CINGOLANI

Il ministro Cingolani (Foto: Imagoeconomica)

Come inquilino delle stanze economiche di Palazzo Chigi ce lo ricordiamo tutti, come ci ricordiamo che con un governo a trazione draghiana la sua mission fu decisamente ottimale. Poi era arrivato il governo Meloni ed un passaggio di testimone senza particolari ribaltoni di indirizzo, anzi. Roberto Cingolani era finito nel calderone delle nomine alle Grandi Partecipate. E secondo un mood un po’ stantio a lui era andato il giudizio un po’ sommario ed approssimativo per cui “in quei posti ci vanno sempre gli stessi”.

Ecco, mai nessuno che si sia posto il dubbio per cui, se in certo posti ci vanno sempre gli stessi, è anche perché ad essere bravi sempre gli stessi o la più parte di essi sono. Cingolani era comunque diventato Ad di Leonardo. E in queste ore arriva l’ennesima conferma che il suo andarci o esserci mandato è stata cosa buona. Da dove arriva la conferma? Dalla contea di Monroe, in Florida, che ha ordinato a Leonardo tre elicotteri AW139. Gli elicotteri saranno utilizzati da “Trauma Star” per conto delle autorità di pubblica sicurezza.

I velivoli Made in Italy avranno “compiti di soccorso e antincendio del territorio e effettueranno missioni di elisoccorso dal Lower Keys Medical Center e dal Florida Keys Marathon International Airport”. Da quanto si apprende quegli AW139 saranno consegnati dallo stabilimento Leonardo di Philadelphia, Pennsylvania, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.

Abbiamo un parere, è quello dello sceriffo della Contea Rick Ramsey. “È stata svolta un’attenta ricerca di una valida soluzione per sostituire la flotta di elicotteri Sikorsky S76 di Trauma Star, ormai in obsolescenza. Al fine di introdurre un elicottero più moderno e che si avvale del pieno supporto del costruttore sul piano dell’assistenza tecnica. E ancora: “L’obiettivo era di introdurre un elicottero più efficiente dal punto di vista dei costi operativi e in grado di ridurre i tempi di permanenza a terra in caso di manutenzione non programmata”.

“L’AW139 è l’unico modello disponibile in grado di soddisfare i requisiti di missione di Trauma star, coprire le distanze previste, trasportare i relativi carichi e utilizzare le nostre attuali aree di atterraggio. Cingolani c’entra e come e va riconosciuto.

Giudizio som(m)ario.

FLOP

GIUSEPPE LASCO

Giuseppe Lasco (Foto: Poste Italiane)

Premessa: questo Flop è un po’ come i “falsi positivi” in medicina, cioè ha un focus su un’iniziativa ottima e sul latore della medesima che fa bene ad inorgoglirsi. Tuttavia ha anche una “piega” che sarebbe sfuggita ai più se non fossimo nel clima in cui siamo. Clima in cui la pervasività dell’Agenzia delle Entrate servizio Riscossione si è un po’ incarognita sul serio, un po’ è stata dipinta come prossima ad essere ancor più carogna in legge di bilancio.

Partiamo dal contenitore buono. Giuseppe Lasco è condirettore generale di Poste italiane ed ha parlato di un progetto. Ad AdnKronos Lasco ha illustrato la creazione prossima ventura di uno sportello unico digitale nei 7.000 uffici postali ospitati dai Comuni con meno di 15.000 abitanti. “Al momento stiamo già erogando servizi dell’Inps, certificati anagrafici e giudiziari”.

Tutto bene, perché ottimizzare i servizi e metterli a bouquet telematico è cosa buona e giusta. E ancora: “A partire da dicembre anche l’ufficio postale potrà erogare il passaporto, mentre da febbraio rilasceremo le carte di identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate”. Eccolo, il possibile nodo. L’Agenzia delle Entrate non si sta facendo scrupolo di compensare arbitrariamente somme di ritenuta d’acconto ai lavoratori atipici e di farlo malgrado gli stessi abbiamo dato dissenso formale alla procedura.

In una parola si sta prendendo i soldi che non sono (ancora) suoi ma se li sta prendendo subito. Ecco, accorpando i servizi a quelli di Poste ci sarebbe uno strumento in più per questi salassi, perché la più parte della gente povera i soldi proprio lì li riceve. Su un “misero” e transiente Bancoposta. Ecco, Giuseppe lasco ha fatto benissimo ad illustrare gli indubbi vantaggi del progetto Polis.

Ma in un Paese nel quale la tassa sugli extraprofitti alla fine viene equalizzata ed inertizzata e dove poche centinaia di euro finiscono invece inflessibilmente all’Erario il suo annuncio un po’ di amaro sa. Come quando al killer gli dai un colpo in canna in più.

L’arma in più per far male.