Top e Flop, i protagonisti di venerdì 7 luglio 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 7 luglio 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 7 luglio 2023.

TOP

ALESSIO D’AMATO

Non aveva solo spiegato per filo e per segno sulle pagine de Il Foglio perché avesse abbandonato il Pd, ma ha lavorato da subito. Per far capire che abbandonare il filone principale dell’opposizione non significa affatto rinunciare al ruolo di oppositore. Ed in quella Regione Lazio per il cui vertice ha corso e perso contro Francesco Rocca. Che Alessio D’Amato fosse un caterpillar lo si era già capito dai tempi in cui, assessore alla Sanità della Pisana, aveva affrontato il Covid seguendo le orme di George Marshall.

Ed in punto di amplissima visione strategica l’ex Dem non ha aspettato che la sua scelta politica decantasse. O che lo facesse negli ambiti in cui essa poteva essere vista come un tema unico da trascinare avanti per giorni. Perciò ha messo in tacca di mira quelle che per lui sono già state le evidenti zoppie del destra-centro laziale. Dopo il compimento dei fatidici 100 giorni di governo. E ha detto: “Purtroppo, il bilancio dei primi 100 giorni è ancora connotato dai toni della campagna elettorale. Per il Servizio Sanitario Regionale temo che con questo andazzo a fine anno il Tavolo tecnico di verifica accerterà un dato. Per la prima volta dopo 10 anni, un disavanzo superiore alla soglia di allerta del 5 per cento del Fondo Sanitario.

D’Amato ipotizza una somma monstre che supererebbe i 700 Mln di euro e con essi il disavanzo del 2013 che “fu di 669 Mln di euro. Questo inevitabilmente comporterà il ritorno al regime di commissariamento che scatta per due motivi”. D’Amato è un tecnico con un cuore politico ed ha spiegato una cosa. “Il primo quando si supera l’alert del 5 per cento, il secondo quando non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza.

Alessio D’Amato

Poi l’attacco a Rocca: “Non basta dire quali sono le proiezioni del 2023. Ma poiché si è ancora a metà anno occorre dire quali manovre si stanno mettendo in atto per evitare questo probabile atterraggio. Sapere e non fare equivale ad inerzia”. Per D’Amato le proiezioni trimestrali sono, o sarebbero dovute essere, cruciali. E proprio perché il loro scopo è quello di permettere in tempo misure correttive.

L’accusa è alla “prima delibera di Giunta ha distribuito 23 Mln di euro aggiuntivi alle strutture sanitarie private accreditate. Con uno sforamento del tetto di spesa della sanità privata così come previsto dal decreto legge 95/2012. Che ipotizzo sarà inevitabilmente oggetto di attenzione da parte del Tavolo di rientro. Nel 2022 ci fu un disavanzo “inferiore al 2% del Fondo Sanitario pari a 218 milioni di euro,. Fu dovuto alla mancata copertura dello Stato ai maggiori costi Covid” ma quella era una situazione deprecabile sì, ma eccezionale.

Poi l’affondo in punto di perizia amministrativa. “Per questo motivo in più occasioni il Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga ha chiesto di coprire quei costi. Costi che a livello nazionale superano i 5 mld di euro e che se trasferiti quota parte al Lazio, avrebbero consentito il pareggio di bilancio anche nel consuntivo 2022″.

E la chiosa? Le chiacchiere stanno a zero. La campagna elettorale è finita e purtroppo vedo un mancato controllo della spesa sanitaria”.

Non il merito, ma la grinta.

SIMONE CRETARO

Simone Cretaro

«Alla riunione convocata ad Arpino con tutti i sindaci della provincia di Frosinone ed il governatore del Lazio Francesco Rocca? Non ci ho messo piede. E nessuna intenzione ho di farlo nemmeno in futuro se le cose si faranno così»: Simone Cretaro è sindaco di Veroli. Cioè di una città che ha una delle rare Scale sante nel mondo da cui deriva l’indulgenza dai peccati, sotto la sua cattedrale sta sepolta una delle tre Marie che il terzo giorno andarono al sepolcro e furono testimoni della Resurrezione del Cristo, su una delle sue strade sono visibili i Fasti cioè l’antico calendario originale della Roma antica.

Soprattutto: come inizia l’estate le sue piazze traboccano di eventi culturali: il festival della Filosofia ogni anno porta i più interessanti pensatori del nostro tempo, ci sono le presentazioni dei libri, il Festival dello Sport Raccontato con i più grandi narratori delle imprese sportive, c’è uno dei più seguiti Festival del Teatro di Strada. Ecco, il sindaco di Veroli è uno che in tema di Cultura ha più di qualcosa da poter dire.

Ad Arpino ieri pomeriggio c’è stata la prima uscita del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi come sindaco dopo il caso nato dalle dichiarazioni colorite rilasciate al Maxxi di Roma: ha riunito i sindaci ciociari per un incontro con il presidente della Giunta regionale del Lazio Francesco Rocca. Vittorio Sgarbi ha ripreso i progetti, incentrati sulla cultura, che aveva anticipato la settimana scorsa nel corso di una riunione presso la sala dell’Emeroteca a Roma. E Simone Cretaro ad Arpino non c’è andato.

«Intanto, se mi deve convocare qualcuno, mi aspetto che lo faccia il presidente della Provincia oppure il prefetto, non certo il sindaco di Arpino. Ma soprattutto non capisco cosa sarei dovuto andare a fare: a Roma ci è stato chiesto quali siano le peculiarità del territorio e dal momento che in Ciociaria sono nati Manfredi e De Sica ci è stato proposto di proiettare i loro film nelle piazze. L’evanescenza più assoluta ed imbarazzante. Qualcuno spieghi al Sottosegretario che in Ciociaria queste cose le facevamo negli Anni 80 e che ci siamo voluti non poco».

Impennata di orgoglio ciociaro.

FLOP

MATTEO RICCI

Matteo Ricci (Foto: Marco Cremonesi © Imagoeconomica)

Sia chiaro: quello che ha detto sul Mes e sulle ritrosie del Governo a metterlo in carniere deliberativo è oro colato. Solo che essendo Matteo Ricci una persona troppo in gamba per non sapere da cosa derivi la deriva, il suo puntare l’indice è sembrato un po’ didascalico.

Il sindaco di Pesaro ed esponente dem è stato durissimo sull’indecisione dell’esecutivo in merito al fondo salva stati. Ed ha detto: “Sul Mes stiamo assistendo ad un balletto francamente ridicolo. Ad uso e consumo della propaganda di Governo. Alla fine lo approveranno, è chiaro”.

Ecco, Ricci ha detto una cosa intelligente che è un po’ la cartina tornasole del tono esclusivamente politico della sua per legittima critica. “Quello che non si capisce è quale sia il motivo di esporre l’Italia a questa figuraccia internazionale. Il dem lo ha scritto su Twitter e dall’alto della sua posizione collegiale di coordinatore dei sindaci del Partito democratico ha ragione, lo ripetiamo.

Ce l’ha nel merito e ce l’ha un po’ meno nella forma retorica. Che sembra ignorare come tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sia in atto un mezzo duello. Già a settembre 2020 Ricci scriveva: “ll Mes è fondamentale per far ripartire l’Italia. No a piccoli progetti frammentati, sì a visioni larghe per legare i diversi territori e ottenere risorse, in particolare per la sanità.

E la Meloni? Sul tema è stata chiara ma non chiarissima: “Lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza. Non reputo utile all’Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il MES.

Ecco, il primo censore di quella mistica dell’interesse nazionale urlato a pie’ sospinto era stato proprio Ricci. Che in certe analisi sa essere sottile. Poteva esserlo anche in questa.

Finto tonto.

VITTORIO SGARBI

Foto: Marco Ponzianelli © Imagoeconomica

Ha riunito i sindaci della provincia di Frosinone nella ‘sua’ Arpino. Bene. Per proporre un progetto culturale da realizzare tutti insieme. Benissimo. All’incontro ha portato anche il Governatore del Lazio Francesco Rocca: ultra benissimo. Ma la sostanza? Il grande progetto capace di trasformare la Ciociaria in perla culturale? Cose già sentite, già viste, soprattutto già fatte negli anni.

Tanto per catalogare. Pastena ha creduto così tanto in Nino Manfredi che il sindaco Angelo D’Ovidio fece comprare al Comune la casa paterna per trasformarla in centro di formazione per i giovani registi. Sora nel passato ha tenuto così tante rassegne su Vittorio De Sica che ormai i sui film li conoscono a memoria e per commentarli sono passate in città attrici ed attori di primissimo ordine. Fontana Liri da anni tiene un festival dedicato a Marcello Mastroianni. E siccome questa non è solo terra di attori e registi: qui l’allora presidente della Camera di Commercio Florindo Buffardi promosse il Medioevo in Ciociaria, cioè un tour di abbazie e conventi per tutti coloro che erano già stati a Roma e volevano sapere cosa fosse successo dopo la sua caduta.

Qui c’è stato lo strepitoso successo de Il Paese della Buona Domenica, plurpremiata trasmissione di Teleuniverso che ogni domenica accendeva i riflettori su un Comune. Ed in quella domenica tutti i ristoranti proponevano piatti a base di prodotti tipici, c’erano eventi culturali, gastronomici, riscoperte del territorio. Isola del Liri è attraversata ogni giorno da bus turistici che si fermano per ammirare la sua cascata nel centro cittadino: unico esempio nel lazio e tran i pochi al mondo.

Quello che Vittorio Sgarbi e Francesco Rocca non sanno è che qui le idee le abbiamo avute. Le abbiamo pure attuate. Ed in più di un caso hanno funzionato. Quello che è mancato si chiama continuità. Cioè i soldi per finanziare le edizioni successive. In maniera molto pratica e concreta. Sappiamo benissimo cosa abbiamo e cosa dobbiamo fare. Serve il materiale per realizzarlo. Non idee ormai superate.

Capra, capra, capra.