Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Barbara Lezzi
I 15 no al Senato sono stati di più di quelli che si aspettavano. E ci sono anche 6 assenze non giustificate. Ora c’è attesa per il voto a Montecitorio, ma intanto Alessandro Di Battista raduna le truppe. In provincia di Frosinone Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri schierati con Crimi e Di Maio.
Tocca proprio all’incendiaria dello streaming contro Bersani cercare di arginare lo scontento della base mentre i “duri e puri” lanciano l’opa sul Movimento. Neppure Beppe Grillo è riuscito a fermarli. Ma perché la Lombardi non ha mai fatto l’accordo formale con Zingaretti?
La marcia di avvicinamento alle candidature a sindaco di Roma. Di Maio cerca di tenere unito il M5S. Ma la fronda interna contro il Raggi bis c’è. Calenda registra l’interesse di Base Riformista. Tajani vede presto ‘un candidato vincente’
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
I big disertano la riunione dopo la sconfitta per non farsi processare, Vito Crimi illustra proposte da fiera dell’ovvio. Soltanto la Lombardi parla chiaramente. Ma a questo punto o Di Battista strappa o perde la faccia.
Alessandro Di Battista allo scoperto: “La cabina elettorale non è un cesso, no al voto disgiunto”. Offensiva durissima nei confronti di Luigi Di Maio e Beppe Grillo in Puglia. E stavolta una eventuale scissione potrebbe far venire giù maggioranza e Governo.
Il 2020 dovrà essere l’anno di un nuovo vocabolario civile e con politiche di vera ricostruzione. I messaggi lanciati da Nicola Zingaretti nel colloquio con Repubblica. “Basta odio, divisioni, rancore, ed egoismo. L’Italia non cresce a sufficienza da troppo tempo, perciò bisogna iniziare a ricostruire un nuovo, moderno sistema industriale per creare lavoro e benessere”. Cita Prodi. E ribadisce ”
Prima le persone”
Le dimissioni di Lorenzo Fioramonti hanno profondamente scosso il Movimento Cinque Stelle, dove ormai la leadership di Luigi Di Maio è contestata da più parte. La capogruppo alla Regione Lazio potrebbe entrare in gioco se in Emilia Romagna dovesse vincere Stefano Bonaccini. E quindi Nicola Zingaretti.
Il segretario del Pd dice che soltanto il fondatore può dare una svolta ai Cinque Stelle. Emerge una preoccupazione assoluta, indipendentemente dall’esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna. Il Governo appeso a un filo.
L’onorevole Giorgio Trizzino viene considerato da Il Foglio l’uomo dei Cinque Stelle più vicino al Capo dello Stato Sergio Mattarella. In una dichiarazione a La Repubblica pone il tema del ruolo di Luigi Di Maio (“non può fare il capo politico e il ministro”) e scuote un Movimento in crisi nera.
Walter Veltrioni mette il dito nella piaga della catastrofe politica giallorossa: i Cinque Stelle non vogliono governare con il Pd e con Matteo Renzi. E sono ampiamente ricambiati. Come si può pensare di guidare un Paese come l’Italia in queste condizioni?
Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
La capogruppo M5S in Regione Lazio Roberta Lombardi mette a nudo il MoVimento dopo il risultato elettorale in Umbria. “Non si capisce più cosa siamo, qual è la nostra identità”. Di Maio in discussione? “E’ stato avviato un processo di riorganizzazione”
Il fondatore dei Cinque Stelle prova a dare una narrazione nobile alla trasformazione del Movimento rispetto a dieci anni fa. In realtà è un modo per non prendere atto di un fallimento storico: i pentastellati non si sono radicati sul territorio, non governano una sola Regione, l’unica possibilità che hanno adesso è di restare il più a lungo a Palazzo Chigi. Come un partito qualunque, diviso in correnti.
Cresce l’esercito degli scontenti, richiesta a Grillo di istituire un direttorio, raccolte 70 firme su 107 per modificare lo statuto. Un quadro destabilizzato avrebbe effetti anche nel Pd, soprattutto dopo le regionali in Umbria. E sul governo pende sempre la spada di Damocle di Matteo Renzi.
Le trattative per l’assegnazione degli incarichi da Sottosegretario e vice ministro. I nuovi nomi. In attesa del voto di fiducia e del via alle assegnazioni.
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Notizie varie ed avariate, pettegolezzi, indiscrezioni ed amenità dal mondo di quelli che… pesano. E a chi tocca nun s’ingrugna