Il Pd sceglie Magliozzi: candidato e simbolo

Cosa c'è dietro la riunione che ha portato alla candidatura di Luca Magliozzi a sindaco per il Pd. Chi ha favrito la soluzione. Che lacera il Partito. L'ala di Sandro Bartolomeo diserta. Astorre 'scongela il simbolo'

Tutto come previsto. Il Partito Democratico di Formia ufficializza la sua spaccatura verticale. Lo fa con la riunione della Direzione cittadina che ieri sera ha preso atto della situazione politica in città: registrato il supermaneto del campo largo e progressista sul quale aveva puntato il mese scorso ora ha dato il via libera alla candidatura a sindaco del suo Segretario Luca Magliozzi. (Leggi qui Regalo di nozze per Magliozzi: a lui il simbolo Pd).

La riunione Sanatoria

Luca Magliozzi

Un voto che va a sanare sotto il profilo formale una situazione che era già de facto: Magliozzi era sceso in campo autonomamente, rispettando lo stop arrivato dai vertici regionali del Pd. A giugno il senatore Bruno Astorre aveva congelato le attività con il simbolo del Pd: l’aveva fatto per evitare un bagno di sangue politico. Perché mezzo circolo Dem non voleva andare su quella linea politica ma intendeva seguire la rotta impostata dall’ex 4 volte sindaco Sandro Bartolomeo. In pratica, intendeva seguire la coalizione civica che candida come sindaco Amato La Mura, sostenuto da tre civiche, una delle quali formata da leghisti ed una da esponenti Udc. (Leggi qui La scomunica di Astorre: niente simbolo al Pd).

La spaccatura è andata in scena lo stesso. Dopo un confronto con il neo commissario provinciale Dem di Latina è stata decisa una nuova riunione della Direzione politica di Formia. Alla quale ieri sera l’ala di Sandro Bartolomeo ha scelto di non partecipare: ritiene che quella riunione servisse solo a fare da sanatoria. perché Magliozzi era già sceso in campo.

Così, la candidatura di Luca Magliozzi è passata senza oppositori. Il Partito ha scongelato il simbolo, assegnandolo al candidato. Il candidato sindaco lo annuncia da Facebook: “Ho una notizia importante da darvi: il simbolo del Partito Democratico è tornato a casa e sarà presente alle prossime elezioni comunali. Una grande soddisfazione da condividere con tutta la nostra comunità democratica. Un percorso svolto nel rispetto delle regole e delle persone che si impegnano da sempre con passione per la nostra città”.

Il difficile comincia adesso

Sandro Bartolomeo e Luca Magliozzi

È un Pd lacerato quello che si presenta agli elettori di Formia. Mezzo Partito non è andato alla riunione della Direzione. Soprattutto è netta la contrapposizione ideologica e generazionale.

Su un fronte c’è il Pd che ha vissuto la fusione tra Ds e Margherita, ha metabolizzato l’alleanza con gli storici avversari dal Dopoguerra in poi; è la parte che sta con Sandro Bartolomeo. Che un minuto dopo la caduta del sindaco Paola Villa, lo scorso dicembre, ha teorizzato una “coalizione dei migliori” che mettesse da arte gli steccati ideologici per concentrarsi sul risanamento di Formia. (Leggi qui È l’ora dei conti nel Pd. Mentre a destra si dividono).

Sull’altro fronte c’è il Pd più radicale. Che da subito ha teorizzato un campo largo e progressista, all’interno di un solco più politico ed ideologico. Che prendesse le distanze dalle esperienze amministrative delle generazioni precedenti. E tentasse in parte di riallacciare i fili della traumatica esperienza dell’amministrazione Villa, superandone gli evidenti limiti politici.

La riunione della spaccatura

E così che ieri sera, alla chiama del Segretario non hanno risposto Vincenzo Treglia, Imma Arnone, Antonio Capobianco, Marilena Terreri, Giuliana Candeloro e Maria Rita Anniballe. È l’ala che sta con Bartolomeo.

La rappresentanza magliozziana invece era tutta presente. Il telefonino del segretario è stato perennamente occupato dal momento in cui il Segretario regionale del Pd Bruno Astorre gli aveva comunicato che lo stallo registrato un mese fa poteva essere superato. E che avrebbe avuto la possibilità di schierare il simbolo alle elezioni se ci fosse stata una nuova deliberazione della Direzione.

All’appello di Magliozzi hanno risposto tutti gli esponenti della sua componente presenti in Direzione: Vincenzo Liguori  Alessandro Apuca,  Giuseppe De Santis, Debora Adipietro, Vincenzo Valente , Gianluca Giattino e Loredana Napoli.

Maggioranza e unanimità, considerato che i contrari non si sono presentati. ma a scanso di dubbi e per avere la certezza di superare l’”almeno il 60%” dei componenti previsto dallo Statuto, Magliozzi ha aggiunto il suo voto, l’ottavo.

Così la lacerazione contro il padre nobile della sinistra formiana, dopo mesi di duro confronto dialettico, è stata compiuta. 

Il documento politico

Luca Magliozzi e Giovanni Costa

Magliozzi ha ottenuto un successo personale ma soprattutto politico. La linea del Partito Democratico è chiara. È “senza incertezze, in una coalizione democratica e progressista senza Lega ed altre componenti di destra”.

Nel documento politico votato ieri sera si ribadisce che il Pd va “nella direzione primaria di tenere insieme aree civiche e progressiste in linea con le politiche regionali e nazionali del Partito in una logica di rinnovamento e di discontinuità”.

Un dato deve essere chiaro: non si tratta di una negazione del passato. Infatti, uno dei dirigenti che ha indicato Magliozzi come candidato sindaco è il professore di Fisica in pensione Vincenzo Liguori che dell’ex sindaco Bartolomeo è stato a lungo vice. Inoltre Gianluca Giattino è un moscardelliano della prim’ora; in una maggioranza di centrosinistra è stato a Formia consigliere comunale per conto della nascente Margherita. 

La coalizione

Ma con quale piattaforma elettorale Magliozzi si presenterà agli elettori? Lo si evince dal verbale votato ieri sera. Ci sono Demos, Articolo 1, Sinistra Italiana, l’associazione “Incontri & Confronti” e “diverse espressioni del mondo civico e dell’associazionismo ecolohgista e cattolico”. 

Un’assenza, rispetto al recente passato, c’è ed è vistosa. Ha deciso di non far parte di questo “campo largo e progressista” ‘Formia città in comune‘. È stata la principale lista civica che ha sostenuto l’elezione dell’ex sindaco Paola Villa. Ora è uscita di scena. O almeno: non è in lizza in nessun schieramento in campo. È probabile che alcuni componenti superstiti da quell’esperienza amministrativa, terminata lo scorso dicembre, possano trovare ospitalità in alcune delle liste sostenitrici di Magliozzi.

I nuovi equilibri

Matteo Mauri, commissario provinciale Pd Latina (Foto: Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

Un fatto è certo. Ad innescare la ripresa del confronto sono stati i nuovi equilibri politici provinciali determinati dall’uscita di scena dell’ex Segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli.

Magliozzi ha stabilito una linea di confronto con il neo commissario provinciale del Pd, l’onorevole Matteo Mauri collegato mercoledì in video conferenza quando tutti pensavano che si catapultasse a Formia.

Sono due i catalizzatori di questa operazione: uno dei due consiglieri regionali del Pd eletti  nella provincia di Latina Salvatore La Penna ed il due volte sottosegretario alla Presidenza del consiglio Sesa Amici. Due dirigenti Dem che hanno agevolato il chiarimento. Impostando una rotta del tutto diversa da quella scelta da Moscardelli. Che aveva preferito congelare tutto e non schierare il simbolo per evitare una lacerazione evidente e poter poi riallacciare i fili dopo le elezioni.

La linea di Sandro

E Bartolomeo? L’ex sindaco ha considerato la decisione del direttivo Pd riunito mercoledì pomeriggio “una tempesta in un bicchier d’acqua”. Insomma “nulla succederà perché i conti li faremo quando si apriranno le urne”. In pratica: saranno i cittadini a dire quale linea fosse quella giusta.

Ora però si pone un problema a norma di Statuto. Il Pd ha un suo candidato ufficiale: chi si candida contro è fuori dal Partito per almeno due anni. I suoi candidati a sostegno della sfida elettorale di Amato La Mura andranno incontro al giudizio dei probiviri.

Ma in autunno non si vota solo a Formia nel sud pontino. C’è anche Minturno e lì il Pd, seppur dilaniato in mille rivoli, intende sostenere la ricandidatura dell’unico sindaco di Italia Viva della provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, che ha incassato il sostegno di Forza Italia dell’avvocato Massimo Signore attraverso la civica “Idee e Legalità!”

La componente dell’ex sindaco Bartolomeo vuole evitare di assistere “in questo momento ad inutili bagni di sangue che non servono a nessuno”. Ha soltanto ricordato quanto si verificò nel 2017 alla vigilia delle amministrative nel vicino comune di Gaeta. Il Segretario provinciale del Pd era proprio Salvatore La Penna che, ad un anno dalle elezioni regionali in cui fu rieletto, formalizzò l’accordo con Cosimino Mitrano (Forza Italia) perché il Pd non presentasse il proprio simbolo e scendesse in campo con una civica a sostegno del sindaco uscente di Gaeta.