Abbruzzese come Cincinnato: attende al bar che lo eleggano al Cosilam a sua insaputa

Come il console romano, Mario Abbruzzese ha atteso che andassero a chiamarlo. Prima del voto aveva già l'84% dei voti. La proposta avanzata da Pigliacelli. Assenze clamorose. Fallito il tentativo di sabotaggio di Lega e Fratelli d'Italia

Come Cincinnato: terminate le funzioni di Console al servizio di Roma tornò a lavorare le sue terre ai Prata Quinctia. Qualche tempo dopo l’uscita dalla scena politica,  fu lì che i senatori lo raggiunsero. E lo trovarono che vangava. Lo pregano di indossare la toga per ascoltare quanto avevano da dire: gli comunicarono che il Senato lo pregava di accettare la dittatura di Roma.

Allo stesso modo Mario Abbruzzese: terminate le sue funzioni di consigliere regionale del Lazio, mancata per poche decine di voti l’elezione a Deputato, si è ritirato lì dove è iniziata la sua ascesa politica. Nel municipio di Cassino. Lì davanti, seduto ad un bar, ha atteso un sms del fido Pasquale Ciacciarelli per essere informato che, a sua insaputa, l’assemblea del Cosilam lo pregava di accettare l’elezione a presidente del Consorzio Industriale del Lazio Meridionale, dove era già stato per due mandati prima di andare in Regione.

Così è avvenuto nel pomeriggio.

 

L’elezione

L’elezione di Mario Abbruzzese a presidente del Cosilam è avvenuta all’unanimità.

Fino alla fine ha giurato di saperne meno di niente. E di non essere nemmeno interessato.

È stato il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli ad avanzare la proposta all’assemblea dei soci riunita nel pomeriggio a Cassino nella sede del Consorzio. Una proposta concordata nei giorni scorsi con il sistema delle imprese (leggi qui Due tavoli, stesso ristorante: i destini del Cosilam si intrecciano al Mulino)

Un’indicazione inattesa al punto che già prima della seduta dell’assemblea l’84% del capitale sociale aveva firmato un documento a favore di Abbruzzese. Il che gli ha consentito di attendere la votazione standosene al fresco del bar, davanti ad una bibita ghiacciata.

Altrettanta apprensione e sorpresa ha suscitato l’elezione degli altri organi dirigenti: i nomi erano stati scritti da giorni. (leggi qui Se voti Mario ti denuncio)

Vice Presidente Francesco Mosillo (vice presidente uscente), Consigliere di Amministrazione Guido Natoni (attuale consigliere comunale di maggioranza presso il Comune di Pontecorvo). Venerdì mattina la giunta camerale di Frosinone designerà l’imprenditore Pietro Zola (presidente uscente) come Consigliere di Amministrazione in quota Camera di Commercio.

Completa l’organigramma il Consigliere designato dalla Regione (non in scadenza) Renato Di Carlo. Verrà rinnovato tra un anno.

 

Le vere sorprese

Le vere sorprese allora sono state altre.

La prima. Sono andati fuori bersaglio i siluri lanciati contro Mario Abbruzzese dal vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati Francesco Zicchieri insieme a Fratelli d’Italia. Nemmeno lo hanno sfiorato. Sono esplosi nel nulla sollevando una gigantesca colonna d’acqua. Li saluta da Facebook Pasquale Ciacciarelli scrivendo: “Gufi, fatevene una ragione

La seconda. Sono andati altrettanto fuori bersaglio i siluri lanciati sulla linea di galleggiamento del vice presidente Francesco Mosillo dal segretario cittadino del Pd Marino Fardelli, dal presidente Armando Russo e dall’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Le esortazioni affinché cedesse l’incarico hanno sollevato altrettanta colonna d’acqua.

La terza. Sono mancati all’appello i nomi di alcuni dei protagonisti. Non si è presentato all’assemblea il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi. Aveva accettato la candidatura alternativa ad Abbruzzese nella speranza di contrattare poi un ristoro politico per qualcuno dei suoi. Ma Abbruzzese, con l’84% dei voti in mano, nemmeno ha voluto considerare l’ipotesi.

Assenti i sindaci di San Giorgio a Liri e Villa Santa Lucia: eppure venerdì c’era una firma su un documento che avvallava la candidatura di Abbruzzese.

Non si è presentato all’assemblea neanche l’onnipresente sindaco di Settefrati Riccardo Frattaroli. In mattinata era a Roma alla rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia. Poi se ne sono perse le tracce.

 

Volendo ci sarebbe anche un’altra sorpresa: dopo l’elezione Mario Abbruzzese non si è materializzato al Cosilam per festeggiare né per stappare lo champagne.

Comprensibile. Dopotutto, l’hanno eletto a sua insaputa.