Acea rivela a Ecomondo i suoi progetti: l’ora del green

Foto Leonardo Puccini / Imagoeconomica

Acea punta al totale ammodernamento delle reti nelle zone con più perdite. Con un piano finanziato dall'Europa attraverso il Recovery Fund. Frosinone tra le aree potenziali. L'obiettivo della sostenibilità. I nuovi traguardi. Che possono migliorare il servizio in Ciociaria

Il Recovery Fund ha la possibilità di passare in provincia di Frosinone e rivoluzionarne i servizi. Acea si candida a guidare una parte di quella trasformazione, finanziata con i capitali europei. L’indicazione arriva direttamente dall’Amministratore Delegato della multiutility romana che gestisce acqua e depurazione in buona parte d’Italia: Giuseppe Gola ne ha parlato intervenendo nelle ore scorse alla Sessione plenaria internazionale di Ecomondo 2020.

È la fiera europea delle tecnologie legate all’ambiente. Lì le aziende presentano ogni anno tutte le scoperte tecnologiche applicate ai temi ambientali: macchine che fanno sparire i rifiuti trasformandoli in nuova materia prima, materiali che non inquinano, filtri che abbattono l’inquinamento. Insomma, tutto ciò che è tecnologia ed in qualche modo è legato all’Ambiente.

Le città sostenibili

Ecomondo 2020

Quest’anno Ecomondo si svolge in modalità interamente digitale: colpa del Covid e dell’incubo contagi: troppo rischioso aprire al grande pubblico un evento capace di richiamare ogni anno migliaia di persone. Il tema dell’edizione 2020 è ambizioso: un modello di sviluppo che mira ad arrivare a un ecosistema industriale sostenibile, l’impegno per progettare e costruire città smart con un fortissimo tasso di nuove tecnologie basate su green e circular economy.

Significa città nelle quali spariscono i rifiuti e diventano nuova materia prima, gli avanzi delle cucine diventano metano per i riscaldamenti e concime per i fiori; carta, plastica, metalli, vetro e tutte le immondizie differenziate si riciclano; l’indifferenziato viene trattato e recuperato fino all’80%.

Come c’entra Acea

Foto Leonardo Puccini / Imagoeconomica

Coa c’entra Acea in questo? Non bisogna fare confusione: Acea è il la multiutility con sede a Roma, mentre Acea Ato5 è l’azienda che si occupa solo di acqua e di depurazione in provincia di Frosinone. Acea possiede il 98,5% di Acea Ato5. Chiaro che sono due cose diverse ma è altrettanto chiaro che se la prima decide di imboccare la svolta del green e dello smart, la seconda le va appresso.

L’Amministratore Delegato di Acea Giuseppe Gola, intervenendo nella Sessione plenaria internazionale di Ecomondo 2020 ha indicato in maniera chiara la strada che intende far percorrere. Ora “crescita e creazione di valore sono per Acea strettamente correlate al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità che caratterizzano sempre di più gli indicatori di performance”. Traduzione dal linguaggio economico: gli economisti hanno scoperto che se investiamo in sostenibilità ambientale ci guadagniamo.

Esempio pratico? È quello che è stato applicato nei mesi scorsi su un cantiere a Pontecorvo: nel rifare una condotta l’Amministratore Delegato di Acea Ato 5 Roberto Cocozza ha ordinato che si utilizzassero ‘gomiti‘ con materiali più costosi di quelli impiegati nel passato. Non è impazzito: ha calcolato che oggi spenderà di più ma con il tempo risparmierà in riparazioni, perdite, qualità del servizio, soddisfazione del cliente che non promuoverà contenziosi.

Miliardi per la sostenibilità

Foto © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Non è tutto. Giuseppe Gola ad Ecomondo ha confermato i conti anticipati nei giorni scorsi con il Piano Industriale: 4,7 miliardi di investimenti e di questi ben 2,1 miliardi sono destinati a specifici target di sostenibilità. (Leggi qui Acea, la “cascata” milionaria che sfocia a Frosinone).

Come c’entra in questo Acea Ato5, cioè il ramo provinciale? C’è un passaggio chiave. L’amministratore delegato ha detto che “nell’attuale contesto di crisi dovuta all’emergenza sanitaria, le utilities possono svolgere un ruolo di rilievo nel percorso di ripresa economica. Ad esempio, crediamo che sia importante intervenire sulle infrastrutture idriche. In particolare in alcune zone del Sud Italia, inefficienti e obsolete. Acea, come primo operatore idrico in Italia, può svolgere un ruolo di rilievo per la realizzazione e gestione di questi investimenti. Pensiamo che il Recovery Fund possa essere uno strumento utile in tal senso“.

E qual è una delle aree che storicamente ha la rete messa peggio? È la Provincia di Frosinone: lì Acea ha ereditato una rete nella quale tre quarti dell’acqua andava perduta.

Ma non è l’unica tappa del progetto. I target di sostenibilità individuati dalla casa madre puntano a passare anche attraverso lo sviluppo della mobilità elettrica con l’installazione di oltre 2.200 colonnine di ricarica; al contrasto agli effetti del cambiamento climatico, attraverso l’incremento della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.

Ma questa è materia che non tocca Acea Ato 5.