O Canossa o palombella rossa di Marini

Chi prende l’iniziativa? Il segretario provinciale Simone Costanzo oppure il circolo cittadino del Pd di Frosinone? Il gruppo consiliare o il presidente dell’ordine dei medici Fabrizio Cristofari? In attesa che il Partito Democratico decida un passo che fino a pochi anni fa sarebbe stato determinato in pochi secondi, Nicola Ottaviani ha lanciato primarie libere, snelle, alle quali parteciperanno tutti.

Forse però all’interno dei Pd bisognerebbe porsi una domanda: vogliamo davvero recuperare Marini in vista delle elezioni oppure meglio proseguire in ogni caso con chi ci sta?

Se redigere un comunicato stampa diventa più complicato di una dichiarazione di guerra da far vidimare dal consiglio di sicurezza dell’Onu, allora è evidente che la situazione è difficilmente gestibile e recuperabile. In confronto quanto successo a Cassino tra Giuseppe Golini Petrarcone e Francesco Mosillo è una partita alla play station…

Le elezioni comunali di Frosinone rischiano di diventare la tomba politica del Pd provinciale. Michele Marini non vuole assessorati o candidature regionali o politiche. L’ex sindaco chiede una riabilitazione della memoria politica ed amministrativa della sua giunta e dell’intera esperienza amministrativa, «massacrata – sono le parole del senatore Francesco Scaliada una follia politica ed amministrativa del centrosinistra».

Nella storia personaggi ben più illustri andarono a Canossa. Se il mea culpa viene considerato “umiliante”, allora che si prenda atto di andare avanti comunque. Senza Michele Marini.

Perché la contrapposizione dell’ex sindaco sta diventando la foglia di fico per quei big del Pd che già pensano alle politiche e alle regionali, per i quali le elezioni dei Comuni servono a “contare” il proprio pacchetto di voti.

«Con questi dirigenti non vinceremo mai», disse Nanni Moretti all’indirizzo di Massimo D’Alema e Walter Veltroni. Chissà cosa direbbe in provincia di Frosinone, dove la palombella rossa potrebbe metterla a segno Michele Marini. Nella porta del Pd. Sarebbe la classica vendetta dell’ex.