La gaffe che rivela la vera forza di Cardinali nel centrodestra

FOTO © ARCHIVIO GIACOMO CESTRA

Sono i dettagli a rivelare la sostanza delle cose. Anche le piccole gaffe. Come avvenuto ad Anagni: che non è nuova a questi episodi. Ma così si rivela il peso ed il rapporto tra le forze nel campo del Centrodestra

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

In italiano, per quelli che lo sanno maneggiare bene, si chiama coazione a ripetere. Ovvero la tendenza a fare sempre le stesse cose ed a ripetere, ad intervalli più o meno regolari, le stesse azioni. Fino a quando si tratta di atteggiamenti positivi, la cosa può andare anche abbastanza bene. Ma quando ad essere ripetute con una certa frequenza sono le gaffes, o le situazioni imbarazzanti, allora il problema comincia a porsi.

Il già sindaco Carlo Noto

Ad Anagni, qualche anno fa, nel corso di una conferenza stampa dell’allora candidato a sindaco Carlo Noto, che sarebbe poi diventato primo cittadino, durante la presentazione della candidatura, in un albergo della città, uno degli intervenuti chiamò il futuro sindaco con il nome di Franco Noto, operando una suggestiva crasi tra la figura del precedente sindaco Franco Fiorito, che era casualmente presente alla conferenza, ed il futuro primo cittadino Carlo Noto.

Gelo ed imbarazzo tra i presenti, simpatizzanti, ma non sordi; imbarazzo che però fece capire, con una certa evidenza plastica, quali fossero i reali rapporti di forza e le persone significative all’interno del centro-destra di Anagni dell’epoca. 

Un episodio praticamente identico si è verificato, anche se non nella evidenza di una pubblica conferenza stampa, ma all’interno di un più ristretta presentazione di un funzionario comunale ai dipendenti del palazzo, qualche giorno fa, sempre ad Anagni. Quando, nell’ambito appunto della presentazione del nuovo segretario comunale il dottor Stefano Schirmenti, arrivato da poco a sostituire il compianto Alberto Vinci, durante la presentazione ai dipendenti comunali lo stesso Schirmenti, in maniera assolutamente innocente, ha chiesto al responsabile dell’ufficio tecnico, l’ingegner Berardi, chi fosse in quel momento l’assessore ai lavori pubblici del comune.

Valentina Cicconi © Foto Ettore Cesaritti

Sentendosi dire da Berardi, alla presenza oltre che di diversi dipendenti anche di alcuni consiglieri presenti, che l’assessore ai Lavori Pubblici era Alessandro Cardinali.

Gelo ed imbarazzo, a quanto raccontano i presenti, all’interno della discussione, con il suggerimento abbastanza rapido arrivato da qualcuno dei presenti per far presente che, in effetti, l’assessore ai Lavori Pubblici non era Cardinali ma la neo nominata Valentina Cicconi.

Anche in questo caso, come nel precedente, una gaffe. Che contiene però una coazione a ripetere ed una verità. La coazione a ripetere è, come detto, l’abitudine a fare gaffe con una certa regolarità, E fin qui il problema può essere soltanto quello dell’imbarazzo e delle magre figure. Il problema si pone quando queste vicende, con perfetta evidenza, fanno capire quali siano veramente i rapporti di forza all’interno del comune.

E chi, al di là dei nomi e delle figure ufficiali, abbia rilevanza nel centro destra locale.