Chiamò ‘pagliaccio’ il sindaco: Roscia imputato di oltraggio

La Procura convoca l'ex sindaco con l'accusa di Oltraggio a Pubblico Ufficiale. Per le parole pronunciate in Consiglio nel 2017. Non è una nuova lite pendente. Alla riunione di Roscia non si presentano né Gerardi né tanzi. Intanto Rotondo...

Non lascia. Ma raddoppia. L’ex sindaco di Pontecorvo Riccardo Roscia ha una nuova lite giudiziaria che lo mette contro il Comune. Gliel’ha notificata in queste ore l’ufficiale giudiziario: è accusato di avere oltraggiato il suo successore Anselmo Rotondo. La Procura della Repubblica lo ha citato davanti al Tribunale il 25 maggio prossimo.

I fatti ipotizzati risalgono al 28 giugno 2017. Riccardo Roscia è accusato di essersi rivolto al sindaco chiamandolo ‘pagliaccionel pieno del Consiglio Comunale. A rendere potenzialmente un reato quell’espressione è il fatto che sia stata rivolta di fronte a tutti e mentre Anselmo Rotondo svolgeva la sua funzione di sindaco. Da qui l’ipotesi di oltraggio a pubblico ufficiale.

Riccardo Roscia

Per via di una lite pendente, Riccardo Roscia è stato estromesso dall’Aula Comunale due anni fa; un provvedimento che è stato annullato al termine di un lungo iter giudiziario concluso con la riammissione in Consiglio a gennaio scorso. Ma a quel punto gli è stata notificata una seconda lite. E per questo in settimana è stato nuovamente estromesso. Ora arriva un altro motivo di contrapposizione giudiziaria.

Ma non è una lite

L’ipotesi di ‘oltraggio a pubblico ufficiale‘ non è una lite pendente. Ne è sicuro l’avvocato Carlo Risi, difensore dell’ex sindaco Roscia. “Ci difenderemo, spiegheremo le nostre ragioni: non riteniamo sussistere il reato”.

C’è una giurisprudenza consolidata che tiene conto del linguaggio colorito utilizzato durante il confronto politico, per sua natura acceso e intenso. Se Riccardo Roscia abbia ecceduto ed oltraggiato Anselmo Rotondo lo dovrà stabilire il tribunale.

Ma è una contrapposizione con il Comune? O solo con la persona di Anselmo Rotondo? E può costituire un ostacolo alla candidatura o alla rielezione in municipio per Roscia?

I casi di lite pendente vengono indicati dall’Articolo 63 comma 4 del testo Unico degli Enti Locali. In sintesi: è lite pendente quando si ha un contenzioso Civile o Amministrativo contro il Comune. In questo caso, la competenza sul reato di oltraggio è del tribunale Penale.

Anselmo Rotondo però potrebbe costituirsi Parte Civile, cioè chiedere i danni, aprendo così un procedimento parallelo di fronte al Tribunale Civile. Diventerebbe così una lite pendente? Lo stesso articolo del Tuel stabilisce che “la costituzione di parte civile non costituisce lite pendente”.

Ma si può candidare?

Il consiglio Comunale di Pontecorvo vota la decadenza di Roscia

Vanno definiti tre termini: candidabilità, eleggibilità, compatibilità. Non ci si può candidare se si hanno sulle spalle condanne per gravi delitti contro la Pubblica Amministrazione o per criminalità organizzata.

Si può essere candidati e magari eletti. A quel punto il consiglio comunale verifica se sussistano le condizioni di eleggibilità.

Si è incompatibili in caso di condanne per reati contro la pubblica amministrazione, reati gravi, reati di mafia, se si hanno pendenze contro il Comune del quale si è amministratori.

Non commenta Anselmo Rotondo. Si limita a dire “Abbiamo già detto in Consiglio comunale qual è la nostra posizione: nessuna persecuzione, solo il rispetto della Legge. Nessun timore di confrontarci alle urne: i cittadini di Pontecorvo si sono già espressi cinque anni fa scegliendo chi volevano come sindaco”.

Candidature

Riccardo Roscia martedì scorso ha preteso chiarezza. Dando un ultimatum ai potenziali alleati. In pratica: chi vuole starci lo dica adesso. Un messaggio rivolto alla Lega ed all’ala del Pd che avevano avviato un dialogo. Ma si erano irrigiditi negli ultimi giorni, valutando l’ipotesi di dare vita ad un terzo polo.

Annalisa Paliotta

Per contare chi sta con lui, Riccardo Roscia ha tenuto una riunione. Non si sono presentati né il coordinatore provinciale della Lega Francesca GerardiGabriele Tanzi. È una rottura. Non è definitiva. C’è chi sta cercando di ricucire. Soprattutto perché l’ipotesi di candidatura a sindaco per Francesca Gerardi in queste ore è stata accolta con tiepidezza dal Carroccio che invece vuole tutti i suoi parlamentari nazionali e regionali del Lazio impegnati nel confronto contro Nicola Zingaretti, senza altre distrazioni.

Anselmo Rotondo invece continua la definizione della sua lista. Ieri sera ha imbarcato Massimo Santamaria, ex presidente del Consiglio Comunale durante l’ammirazione di Michele Notaro. In molti lo davano per candidato con la lista del terzo polo che potrebbe nascere dal dialogo tra i civici di Annalisa Paliotta e l’ala Dem vicina a Daniele Mattaroccia. Ha preferito il programma dell’amministrazione uscente.