La via europea per Mario Abbruzzese

Tre volte in dieci giorni dalle parti di palazzo Grazioli: Pasquale Ciacciarelli sta cercando di costruire una candidatura in Ue per Mario Abbruzzese. Con l'appoggio dei colleghi Romani. Basandosi su due elementi. la sfida al cuore della Lega.

C’è andato tre volte in dieci giorni: Roma centro, Palazzo Grazioli e dintorni vari. Pasquale Ciacciarelli sta tentando di percorre al buio ed a fari spenti la strada che porta alle candidature per le elezioni Europee. Non per lui stesso. La posizione che vuole ottenere nella lista per la circoscrizione Italia Centrale è per Mario Abbruzzese.

Il sondaggio e le riunioni

In questi giorni sono in corso le riunioni di Forza Italia con i coordinatori regionali. Stanno cercando di arrivare ad una prima stesura delle liste con i candidati all’Aula di Bruxelles e Strasburgo.

Cosa lo sta spingendo a percorrere quella strada? Due elementi. Il primo è un sondaggio riservatissimo che hanno solo i vertici del Partito. Assicura che Forza Italia non avrà alcun tracollo alle Europee e raccoglierà da 1 a 3 punti in più di ciò che accreditano ora le rilevazioni. Questione di metodo del calcolo, di età media dell’elettorato azzurro, di definizione del campione sul quale basare la ricerca.

Se quel sondaggio ha ragione, nel Centro Italia il Partito eleggerà due Parlamentari europei. E qui scatta il secondo elemento: Silvio Berlusconi non si candiderà nella circoscrizione Lazio – Umbria – Toscana. Ci sarà sicuramente Antonio Tajani perché tutti gli europarlamentari uscenti saranno ricandidati in blocco. Il secondo seggio allora è un’opzione possibile.

Il fattore Fazzone e la terna

Lo sa anche il senatore Claudio Fazzone. È lo scoglio più insidioso che Pasquale Ciacciarelli sta cercando di superare. Perché ai sensi dell’articolo 43 dello Statuto di Forza Italia le liste dei candidati verranno definite dal comitato di presidenza, sentiti i coordinatori regionali. E Claudio Fazzone è il coordinatore del Lazio. I rumors dicono che anche lui avrebbe un nome in pectore e con certezza non è quello di Mario Abbruzzese.

Il secondo scoglio da superare è Antonio Tajani. La tela che Pasquale Ciacciarelli sta tentando di tessere ha una trama iniziale: l’intera operazione deve essere funzionale alla rielezione del vice presidente uscente del Parlamento Ue e solo in seconda battuta deve consentire anche l’elezione di Abbruzzese. Occorre quindi il placet di Tajani.

In che modo concentrare i voti? Con una ‘terna’: la legge sulle elezioni Europee consente di esprimere tre preferenze, con la sola condizione che non siano date tutte a persone dello stesso sesso. Ciacciarelli vorrebbe arrivare alla definizione di una terna con veda insieme Tajani – Abbruzzese ed una donna.

Roma e la chiamata alle armi

La strategia passa attraverso Roma. Dove Pasquale Ciacciarelli ormai ha rapporti solidissimi grazie all’asse con il capogruppo di Forza Italia in Regione Lazio Antonello Aurigemma e con l’ex vice presidente del Consiglio Regionale Adriano Palozzi. Insieme hanno firmato nei mesi scorsi il documento che ha scosso il Partito obbligando Tajani ad uscire allo scoperto e blindare Claudio Fazzone nella carica di Coordinatore Regionale.

Con il loro appoggio, Mario Abbruzzese avrebbe a Roma i voti necessari per poter ipotecare l’elezione. Il tutto all’interno di un patto di reciproca assistenza sui territori quando arriverà il loro momento d’avere bisogno dell’appoggio di Ciacciarelli.

Ma è sul territorio del Cassinate che l’attuale presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio vuole raccogliere il grosso del consenso: portando la sfida al cuore della Lega. Intende fare una chiamata alle armi a tutto il popolo di Forza Italia, arrivando in pratica ad una conta sui due leader: Abbruzzese a Zicchieri, chiedendo agli elettori chi sia il referente del territorio.

Una conta sulla quale puntare anche agli scontenti lasciati ai margini dalla Lega.

Ma prima bisogna superare gli altri scogli, navigando al buio.