Così Gianluca Quadrini si è preso quel che resta di Forza Italia

Abbruzzese, Ciacciarelli e Ciccone seguiranno Toti fuori dal partito. Magliocchetti forse prenderà la stessa strada e Tajani è rimasto sguarnito. Mentre il vicecoordinatore regionale, fedelissimo di Claudio Fazzone, “recluta” sindaci e consiglieri. E attacca Fratelli d’Italia. Lo scontro sui Giovani.

Il 7 aprile scorso (non dieci anni fa) Gianluca Quadrini risultava il primo degli eletti, con il voto ponderato, alle elezioni Provinciali. Come esponente di una lista civica. Ieri, su carta intestata del partito di Forza Italia, ha parlato come consigliere e capogruppo. Mettendo in fila due frasi che fanno capire cosa sta succedendo.

La prima: “Ho presentato la mozione che prevedeva il rinvio di una settimana, al prossimo consiglio, della discussione sull’Agenzia di Formazione e invece tutti hanno votato contro e soprattutto si sono astenuti i 4 consiglieri di Fratelli d’Italia che avrebbero dovuto votare a favore per testimoniare l’unità del centrodestra. Successivamente avrebbero potuto esprimere la loro contrarietà. Questo dimostra che stanno facendo da stampella all’Amministrazione di Pompeo”.

La seconda: “E’ svolgendo il mio ruolo di controllo e delegato alle società partecipate, enti e consorzi che ho potuto constatare tutto questo”.

Particolare importante: Gianluca Quadrini è anche vicecoordinatore regionale degli “azzurri”.

Diversi i messaggi che ha lanciato: 1) il ruolo di consigliere delegato che svolge alla Provincia è diverso da quello di una partecipazione effettiva all’Amministrazione Pompeo; 2) in questo momento sono i Fratelli d’Italia a rompere l’unità del centrodestra e a far volare l’anatra zoppa di Pompeo in consiglio; 3) il punto di riferimento di Forza Italia sono io.

E’ questo l’aspetto politicamente più rilevante. Perché per come si stanno mettendo le cose, comunque vada a finire, negli “azzurri” Gianluca Quadrini è già il punto di riferimento sul territorio.

Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli e Tommaso Ciccone sono con un piede e tre quarti fuori. Seguiranno Giovanni Toti, che sta preparando lo strappo definitivo dal momento che Silvio Berlusconi non gli consentirà di effettuare le primarie aperte. Danilo Magliocchetti potrebbe seguirli e a quel punto l’area di Antonio Tajani resterebbe completamente sguarnita.

Gianluca Quadrini fa riferimento al senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone, il quale si sta guardando intorno. Ma c’è un punto: il simbolo di Forza Italia, che conserva un suo specifico valore. Fare altri soggetti nel centrodestra, senza quel simbolo, non è semplice. Fazzone lo sa, Gianluca Quadrini pure. Infatti entrambi continuano a reclutare le truppe, composte da sindaci, assessori e consiglieri comunali. Si riparte dal basso. E si riparte dai Giovani.

Il Movimento Giovanile provinciale di Forza Italia si è disintegrato alle scorse Europee. Mario Abbruzzese sta provando a ricostruirlo: puntando su sei giovani del Cassinate. Gianluca Quadrini ha già lanciato la contromossa: facendo presentare dieci giovani di Frosinone dal capogruppo Danilo Magliocchetti chiedendogli la ricostituzione dei Giovani.

Il primo terreno di scontro tra neo totiani e lealisti rischia di essere combattuto su quel terreno.