Discarica: ripresa immediata dei lavori a Roccasecca. Solo sulla carta

L'ordinanza della Regione per l'immediata ripresa dei lavori di ampliamento nella discarica di Roccasecca. Che però resterà sulla carta. Declassata a semplice premessa. Per via di un documento inviato da Mad. Che fine faranno i rifiuti da martedì in poi.

La differenza è sottile. Ma fondamentale. La Regione Lazio ha intimato l’immediata ripresa dei lavori per l’ampliamento della discarica di Roccasecca. Ma non lo ha ordinato. Significa che per ora nulla succederà: le ruspe non torneranno a scavare per completare il sub lotto 1A del bacino V cioè il nuovo invaso che doveva essere ultimato entro il 25 marzo per accogliere ciò che avanza dei rifiuti di Roma e della Ciociaria una volta riciclato il possibile e trasformato il resto in combustibile da termovalorizzatore.

L’ordinanza che non ordina

Cosa sta accadendo a Roccasecca? Per capirlo bisogna compiere qualche passo indietro. Mad è la società che gestisce l’impianto e la settimana scorsa ha confermato di avere spazi al massimo fino a sabato. Il che rischia di generare un’emergenza rifiuti nel Lazio.

Il bio digestore Mad

Per evitarla, la Regione aveva autorizzato la creazione di un ampliamento con lo scavo di un nuovo invaso: il quinto. Il programma dei lavori prevedeva di avere una prima porzione pronta entro il 25 marzo: è il sub lotto 1A del bacino V, approvato con la Determinazione n. G00604 del 25/01/2021.

Perché non è pronto? Alla Regione “non risulta anticipatamente alcuna comunicazione circa il ritardo sul cronoprogramma autorizzato“. Per questo motivo il 29 marzo scatta una diffida alla Mad: “dal porre in essere atti contrari a quanto autorizzato”. In pratica la società viene invitata a rispettare il programma dei lavori approvato a gennaio, in modo da evitare il collasso del ciclo di raccolta.

Il 30 marzo l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente effettua un’ispezione sui cantieri in località Cerreto a Roccasecca. In quell’occasione viene “costatata la sospensione dei lavori“.

A seguito di questo, la Regione ha “ordinato alla società l’immediata ripresa dei lavori e di dare comunicazione dei tempi previsti per l’ultimazione del sub lotto 1A, per il collaudo funzionale”.

Ma quell’ordine resterà solo sulla carta.

La risposta del 31 marzo

Gli impianti Mad

Il 31 marzo arriva dalla Mad la nota prot. n. 283042 con cui si risponde alla Regione Lazio. Cosa ci sia scritto su quel documento non è stato reso pubblico. Ma si conosce la conseguenza: l’intimazione del 30 fatta dalla Regione diventa solo una semplice premessa di 4 righe a metà delle 12 pagine di Ordinanza con cui si dispone ben altro. In pratica: niente ritorno delle ruspe.

Perché? Con molta probabilità tutto si ferma in attesa che il nuovo dirigente del settore Ambiente verifichi tutto l’iter. Nel giorni scorsi l’ingegnere che l’ha preceduta in quell’incarico è stata messa agli arresti domiciliari: sospettata di avere agevolato proprio il titolare della Mad (anche lui i domiciliari) nella procedura di autorizzazione sulla nuova discarica dei rifiuti di Roma a Monte Carnevale.

L’ordinanza in questione è quella adottata in queste ore per scongiurare l’emergenza rifiuti nel Lazio. Firmata dal governatore Nicola Zingaretti, contiene delle misure relative anche alle province del Lazio Sud. Latina “entro 30 giorni dalla notifica della presente ordinanza deve trasmettere un piano impiantistico ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento in cui ci si impegni a realizzare una rete integrata e adeguata di impianti“.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti raccolti: non potranno andare più a smaltimento alla discarica di Roccasecca perché da sabato si esaurisce il quarto bacino. (Leggi anche Benedetto caos (rifiuti). O Raggi o il Pd: il M5S scelga).

Che fine faranno i rifiuti

Uno degli invasi della discarica di Roccasecca

Con la chiusura di Roccasecca scatta la necessità di trovare altri spazi nei quali sistemare gli avanzi della lavorazione dei rifiuti. L’ordinanza dispone che dal 6 aprile l’impianto di trattamento Csa di Castelforte (Latina) dovrà “conferire gli scarti prodotti pari a 100 ton/giorno, alla discarica Ecologia Viterbo“.

L’impianto della Saf a Colfelice dal 7 al 12 aprile porterà “20 tonnellate al giorno alla discarica Ecologia Viterbo e 80 tonnellate al giorno alla discarica Civitavecchia Fosso Crepacuore. Dal 13 aprile li porterà negli stessi luoghi ma con quantità diverse.

Il trasferimento dei rifiuti non finirà per pesare sulle tasche dei cittadini della provincia di Frosinone. Come sarà possibile dal momento che ci saranno le spese di trasporto fino a Viterbo e Civitavecchia. E che Mad applicava una tariffa agevolata alla provincia di Frosinone. La Regione si farà carico del trasporto mentre Ecologia Viterbo dovrà applicare per ora la stessa tariffa applicata dalla MAD di Roccasecca. 

Frosinone non è inadempiente

Il palazzo della Provincia di Frosinone

Leggendo tra le righe dell’ordinanza firmata da Nicola Zingaretti si scopre che la provincia di Frosinone non è inadempiente.

Infatti vengono fissate prescrizioni per Roma Capitale e per la sua municipalizzata Ama, per la Provincia di Latina che dovrà dotarsi in fretta di un piano. Nulla viene disposto per Frosinone. L’iter per l’individuazione della nuova discarica è stato avviato: il Politecnico di Torino sta caratterizzando la mappa del territorio, poi la Provincia individuerà le aree idonee e trasmetterà alla regione l’elenco sul quale decidere.