Due fazioni per un Segretario. E nessun soldo per Oncologia

La Federazione punta su Save Sardaro ma Bondatti e Saurini non vogliono interferenze. Il lavoro di Fantini per una soluzione unitaria. L'occhiolino di Cardinali a Natalia. Ed il treno perduto con i fondi del Giubileo per la Sanità

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Diventa sempre più calda ad Anagni la conta interna tra Partito Democratico locale e Federazione provinciale per l’elezione del nuovo Segretario cittadino, dopo le dimissioni di Egidio Proietti che ha deciso di passare la mano nel giugno scorso, all’indomani della secca sconfitta elettorale che ha visto la vittoria del centrodestra di Daniele Natalia.

Al tempo stesso diventa sempre più fredda la pista che porta in città le strutture sanitarie promesse in campagna elettorale dal Governatore della Regione Lazio Francesco Rocca: talmente imminenti che venne a poche ore dal voto per visionare i locali dove collocare i macchinari.

Bondatti e Saurini: “Ce lo facciamo noi”

Sulla linea del Pd a fronteggiarsi sono due fazioni, che esprimono due modi diversi di vedere le cose. Da una parte la Federazione provinciale, per la quale uno dei nomi a cui guardare per la successione a Proietti potrebbe essere quello di Vittorio Save Sardaro. È lo storico esponente della sinistra locale, mai appiattito sulla linea di governo tanto che negli ultimi anni è stato più volte critico nei confronti della gestione Proietti.

Dall’altra parte ci sono esponenti come Bondatti e Saurini, tra i membri del direttorio che dovrebbe traghettare il Partito alla prossima Segreteria. Per i quali invece il nome del nuovo segretario dovrebbe essere un fatto interno anagnino, senza interferenze da parte del livello provinciale del partito.

Di fatto, è l’ultima della fase di uno scontro iniziato già prima delle elezioni comunali: quando il Pd provinciale premeva per far entrare il Partito cittadino all’interno della coalizione SiAmo Anagni, capitanata dall’allora candidato a sindaco Alessandro Cardinali. Poi, come noto, le cose non sono andate come si pensava; il Pd ha deciso di entrare nella coalizione LiberAnagni con Luca Santovincenzo e le urne hanno dato il loro responso: nessun esponente Dem eletto in Consiglio comunale.

Cardinali, il sì al bilancio e le sirene azzurre

Alessandro Cardinali

Che il confronto in questo senso tra Partito locale e Partito provinciale sia ancora effettivamente molto intenso lo si vede anche delle reazioni alle voci che hanno accompagnato Alessandro Cardinali, dopo il suo sì ad una robusta variazione di Bilancio proposta dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale. Sì che ha rafforzato la tesi di un Cardinali molto vicino a Natalia. Tesi irrobustita anche dalla voce che vorrebbe Cardinali come ormai in procinto di passare (o di ripassare) all’interno di Fratelli d’Italia. (Leggi qui: Cardinali il morbido con un obiettivo duro).

Una mossa, che, se confermata, sarebbe legata soprattutto alla possibilità di avere una sponda più ampia possibile per garantirsi la permanenza all’interno dell’Amministrazione Provinciale ora che a dicembre si voterà il rinnovo del Consiglio.

Un’alleanza difficile da spiegare

In città c’è chi soffia sul fuoco. un esponente del Partito Democratico anagnino – dietro garanzia dell’anonimato – analizza: “Se ciò accadesse, come la metterebbero quelli che all’epoca, dal Provinciale (e non solo), premevano per far entrare il Pd in quella coalizione? Se il Partito avesse sposato quella linea, sarebbe difficile adesso spiegare un’alleanza con un uomo politico vicino a Fratelli d’Italia.

Un modo per dire: “Fate fare a noi e non rompete”. Ma dotata di scarso senso della politica: che non si fa con i se ma con i voti; la sostanza dei fatti ha detto che il Pd non è andato con SiAmo Anagni e proprio per questo la coalizione ora non ha alcun vincolo nei confronti del Pd.

Una contrapposizione che andrà avanti fino al nome del nuovo Segretario. Che, comunque andranno le cose, avrà un lavoro non facile da fare per riunire anime così litigiose. Anagni è nell’agenda del Segretario provinciale Luca Fantini. Ha già avviato i contatti e la mission che si è assegnato è quella di individuare una soluzione di convergenza. Non di contrapposizione.

Nemmeno le briciole per Anagni

Il governatore Francesco Rocca tra il Dg Asl Angelo Aliquò ed il sindaco Daniele Natalia

Contrapposizione che invece si è determinata tra gli annunci ed i fatti. L’annuncio in campagna elettorale è stato che Anagni avrebbe riavuto alcuni servizi del suo ospedale; il governatore Francesco Rocca sembrava che avesse già il furgone con i mobili al seguito, la settimana prima del voto alle Comunali: venne addirittura a visionare i locali per scegliere dove sistemare la nuova Oncologia.

Ora che sono stati assegnati 155 milioni di euro per ad ampliare l’offerta sanitaria nel Lazio si scopre che nemmeno uno di questi è andato all’ospedale anagnino. Quindici milioni andranno agli ospedali di Frosinone, Cassino, Sora ed Alatri, zero ad Anagni.

Lo rileva LiberAnagni con il suo consigliere comunale Luca Santovincenzo: «a noi hanno detto di aspettare ancora; Natalia ha detto che ha parlato con Rocca col telefono». La sostanza dei fatti per il Consigliere è solo una: è stata persa l’occasione dei fondi per il Giubileo destinati a potenziare la Sanità nel sud di Roma.