Durigon, ora la blindatura di Salvini e doppia

La blindatura per Claudio Durigon da Matteo Salvini ora è doppia. "Draghi non ha come priorità i parchi di Latina”. E poi il ruolo attivo nel Governo: "Sta lavorando alla riforma delle pensioni”

Il destino di Claudio Durigon non è nell’agenda del premier Maio Draghi: parola di Matteo Salvini. Che risponde così indirettamente al titolo con cui questa mattina ha aperto Il Fatto Quotidiano: “Draghi cacci Durigon per fare pulizia nel Governo”. La nuova blindatura per il sottosegretario di Stato alle Finanze è arrivata nelle ore scorse, durante una visita al quartiere di Casale Caletto a Roma, dove Il Capitano ha accompagnato il candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti. “Durigon? Oggi ho sentito Draghi ma abbiamo parlato di Afghanistan, salute e lavoro. Non credo abbia come priorità i parchi di Latina. Con lui non abbiamo mai parlato di Durigon“.

Blindatura a doppia mandata

Claudio Durigon e Matteo Salvini (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Claudio Durigon è intoccabile. Per volontà politica del leader della Lega e per il lavoro che sta svolgendo: Matteo Salvini lo mette in evidenza: “Con Durigon stiamo lavorando alla nuova riforma delle pensioni– ha spiegato Salvini – una cosa che interessa milioni di persone. La storia ha già condannato fascismo e comunismo, quasi tutti gli estremismi tranne quello islamico“.

Nei giorni scorsi il Partito Democratico ha presentato una mozione di sfiducia individuale con la quale chiedere la testa del sottosegretario di Latina. (leggi qui Il caso Durigon infiamma anche lo scontro editoriale).

Salvini ostenta tranquillità. “Le mozioni di sfiducia non sono assolutamente una preoccupazione– conclude – sono preoccupato zero. Facciano quello che vogliono, la sinistra può sfiduciare quello che vuole, anche questo pino. Io sono al Governo per risolvere i problemi. Mi dispiace che Pd e M5s lavorino per crearli. E questo Draghi lo sa bene“.

Non portate via medici, avvocati, giovani

Kabul dall’alto di un elicottero Ch47 della 10° Divisione di Montagna (Foto: U.S. Army Reserve Spc. Jeffery J. Harris/ Released)

Poi Matteo Salvini ha spostato l’attenzione sulla situazione in Afghanistan. “Quello di cui l’Afghanistan non ha bisogno è che l’Occidente, per l’ennesima volta, porti via le energie migliori da un Paese in difficoltà. Se noi svuotiamo il Paese di medici, avvocati, professionisti, militari e giovani ci lasciamo solo i talebani. Quindi accoglieremo in base a quello che le autorità afgane ci segnaleranno, ovvero persone a rischio della vita“.

Per il leader della Lega la soluzione deve passare per il coinvolgimento dei Paesi strategicamente interessati alla situazione in Afghanistan. “L’Italia farà la sua parte ma credo che altri Paesi occidentali debbano fare la loro. Farci carico di chi rischia la vita lì assolutamente si ma bisogna aiutare tutti i Paesi vicini ad accogliere chi scappa perché tra Kabul e Roma è lunga e prima di arrivare si attraversano tanti Stati”.

C’è spazio per una stoccata a Conte. “Ragionare con i talebani come dice Conte? Questi erano e rimangono assassini e io non ci sto. Dialogare invece con i governi di Russia, Pakistan e Cina o Turchia si“.