E il rimpasto scalda l’estate di Anagni (di F. Ducato)

In autunno potrebbe partire il riassetto della maggioranza che amministra Anagni. Ma il clima si fa più incandescente. Sempre più difficile per il sindaco riuscire ad accontentare tutti

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Sarà l’aria estiva. Sarà il successo (innegabile, va detto) delle manifestazioni che induce un legittimo orgoglio, ma può anche far girare la testa. Sarà il fatto che tra qualche giorno arriva Alex Britti per il tradizionale concerto di San Magno, e lui sarà già lì per i selfie (gli autografi no, sono per i vecchi) di rito. Sarà il fatto che qualche giorno fa si è mostrato felice e sorridente vicino al sindaco di Paliano Domenico Alfieri (un altro che all’immagine ci tiene eccome). 

Saranno tutte queste cose. Ma è certo che negli ultimi giorni l’ego dell’assessore alla Cultura e (un po’ meno forse) al Bilancio Carlo Marino è cresciuto enormemente. Non che prima fosse piccolo (l’ego), ma adesso è senz’altro cresciuto (sempre l’ego). E, come capita spesso in queste circostanze, un ego in crescita finisce sempre per scontrarsi con chi ce l’ha ugualmente grosso (sempre l’ego, ovviamente).

Si spiegano così le parole che qualche giorno fa l’assessore alla Cultura e (un po’ meno) al Bilancio ha pronunciato, ovviamente in modo molto riservato, a proposito di alcuni suoi compagni di maggioranza. L’obiettivo polemico, in questo caso, sarebbe, manco a dirlo, il volto maschio della destra anagnina; l’unico uomo che usa più gel e lacca di Toto Cotugno; quello che “la destra ad Anagni sono io”. Insomma, Riccardo Ambrosetti.

E cosa avrebbe detto Marino nei confronti di Ambrosetti? Nulla di penalmente rilevante, intendiamoci. L’assessore alla Cultura e (un po’ meno) al Bilancio si sarebbe lamentato con alcuni compagni di coalizione dell’atteggiamento, per usare un eufemismo, piuttosto ingombrante di Ambrosetti. Al quale avrebbe rimproverato la tendenza a muoversi come se si sentisse, senza ovviamente esserlo, già assessore.

Sullo sfondo, una dinamica già nota; la strategia di allargamento del Partito di Fratelli d’Italia con gli arrivi prossimi di Gianluigi Ferretti e Antonio Necci (anche se loro continuano a smentire) tesa a reclamare un posto alla tavola della giunta comunale. Tavola alla quale, ovviamente, Ambrosetti punta a sedersi, con tanto di fazzoletto intorno al collo. 

Ecco; è su questa inevitabilità che Marino tende ad avere un’idea leggermente diversa. Non accettando completamente la strategia di allargamenti politico del volto maschio della destra anagnina.

Una strategia che potrebbe portare a risultati paradossali. Sembra infatti che Marino abbia detto di Ambrosetti, riferendosi alle ultime giravolte della politica locale, “ci manca solo che imbarca Fernando Fioramonti e poi stiamo a posto” (l’indicativo al posto del più corretto congiuntivo è, ovviamente, una citazione).

Senz’altro una battuta, questa di pensare che l’ex dei 5 stelle (ma sempre consigliere comunale, anche se indipendente) possa passare a destra. Ma indicativa dei rapporti dialettici nella maggioranza di Daniele Natalia.

A questo punto si attende settembre con viva curiosità. Il primo cittadino ha già fatto sapere che potrebbe rivedere la squadra di governo. Se accadrà, vedremo chi sarà contento e chi no.