Fardelli e Salera imboccano la via del dialogo

Inizia a portare risultati l'opera di mediazione avviata dai vertici provinciali Dem: dialogo in Aula tra Salera e Fardelli. Questa volta saranno dalla stessa parte alle prossime Comunali. Evangelista si congela

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Se è vero che la politica è fatta anche e soprattutto di segnali, quelli che si sono lanciati nelle ore scorse il sindaco di Cassino Enzo Salera e il consigliere comunale Luca Fardelli dicono che sta funzionando il lavoro messo in campo da settimane a fari spenti per rincollare tutti i pezzi del Partito Democratico finito in frantumi cinque anni fa al momento delle elezioni. (Leggi qui: Gutierres scrive a Mastrangeli, De Angelis parla al Pd. E leggi anche A volte ritornano, il Pd e la “briscola utile” dei Tagliaboschi).

La colla l’ha fornita il Congresso Regionale Dem dei mesi scorsi. È quello che ha eletto Daniele Leodori Segretario regionale del Partito e Francesco De Angelis Presidente, soprattutto mandando in soffitta le antiche contrapposizioni e disegnando nuovi equilibri interni. È in questo solco che il Segretario provinciale Luca Fantini e tutto il Gruppo dirigente stanno lavorando per ricomporre lungo tutti i fronti. (Leggi qui: La lunga missione diplomatica di Luca Fantini).

Missione unità

Luca Fardelli

Cinque anni fa il compianto Segretario regionale Bruno Astorre mise fine alla guerra scoppiata nel circolo Pd di Cassino per imporre la candidatura a sindaco. Statuto alla mano disse che la soluzione erano le Primarie. Vinte poi da Enzo Salera.

Fu un terremoto. L’allora Segretario di circolo del Pd Marino Fardelli per coerenza prese cappello e si dimise, ritenendo le Primarie una sua sconfitta personale per non avere raggiunto una sintesi. Per lo stesso motivo, alle elezioni comunali l’attuale difensore civico della regione Lazio non si candidò: il fratello Luca Fardelli schierò la lista ‘Bene Comune‘ al fianco dell’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone.

In questi cinque anni più volte si è tentato un riavvicinamento tra le parti, altri periodi sono stati invece di gelo assoluto: colpa di quelle contrapposizioni che hanno avvelenato il clima interno al Pd e superate solo con il Congresso regionale. In questo quinquennio Luca Fardelli è rimasto coerentemente sempre all’opposizione.

Distanza ed avvicinamento

Un’opposizione che si sta riunendo da mesi nel tentativo di formare una coalizione unitaria da contrapporre ad Enzo Salera. Senza riuscirci. Il Tavolo dell’Alternativa si è chiuso con tre tavolini: rottura su tutto il fronte, nemmeno si è arrivati a parlare di programmi. E forse nemmeno ci sarà il centrodestra unito. (Leggi qui: Le opposizioni si fanno in tre: Salera stira la fascia bis. E leggi anche I civici come “er Pantera”: «Mi hanno rimasto solo»).

Luca Fardelli durante questi cinque anni ha condiviso molte iniziative con gli altri esponenti dell’opposizione. Ma ora si è tenuto alla larga dagli incontri delle scorse settimane. Ed ha cominciato ad intelaiare una civica con la quale tenersi pronto ad affrontare le prossime Comunali.

Segnali di distacco che sono stati recepiti da Enzo Salera. Il quale li ha agganciati al volo. Fardelli nel mese di ottobre ha lavorato ad una mozione affinché la città di Cassino sostenga Gaeta che si è candidata a capitale della cultura. Ieri, in Consiglio Comunale Enzo Salera non ha avuto da dire sul progetto, al contrario di quanto avvenne a febbraio quando Fardelli aveva inviato una missiva per chiedere la candidatura di Montecassino a patrimonio Unesco. In quell’occasione il primo cittadino rispose che non c’erano bisogni di solleciti, in quanto l’iter si era già attivato. Le temperature tra i due, in quelle settimane, erano pari allo zero.

Questa volta Salera non ha posto veti: la mozione è stata accolta. Il consigliere, da parte sua, ha lanciato un altro segnali di apertura, votando a favore di molti provvedimenti portati in Aula dalla maggioranza.

Evangelista si congela

Franco Evangelista

Chi si è congedato in anticipo è stato il consigliere comunale Franco Evangelista, eletto nel 2019 nella Lega e poi transitato in Fratelli d’Italia. Ha comunicato all’Aula che con il Consiglio comunale di ieri sera cessa la sua attività con interrogazioni e mozioni.

Questa cosa ci sorprende, in genere sono i consiglieri di maggioranza che non fanno interrogazioni e mozioni, questo suo segnale vorrà mica dire qualcosa?” domanda Salera tra il serio e il faceto. Il consigliere ricambia con altrettanta ironia: “Sindaco, io sono favorevolissimo alla proposta di Fardelli di sostenere la candidatura di Gaeta, è una città importante dove si incontrano a pranzo anche autorevoli politici di questa città“. Il riferimento, neppure troppo velato, è in merito all’incontro che si è tenuto nelle scorse settimane in un ristorante di Gaeta tra l’ex presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese ed il sindaco di Cassino.

Il loro rapporto è sempre stato contrapposto ma leale. Abbruzzese è stato l’avversario di Salera cinque anni fa. Ma è stato l’unico a non voler partecipare a colpi sotto la cintura e ad un certo punto ha pure lasciato l’Aula. Il primo cittadino incassa la gomitata di Evangelista senza replicare e lancia invece una provocazione: “Le propongo di lavorare ad una lista civica, la chiamiamo Sant’Angelo per Salera“.

La spina Stellantis

Il clima è molto disteso, soprattutto in maggioranza. Nelle fila dell’opposizione ad alzare i toni dello scontro è solamente il civico Renato De Sanctis che ha duellato con l’assessore Danilo Grossi in merito all’istituzione della nuova Pro Loco. Tra interrogazioni, mozioni e approvazione di debiti fuori bilancio la seduta si è prolungata fino alle 22.30.

Nel corso del Consiglio comunale il sindaco ha comunicato di aver convocato per lunedì prossimo 13 novembre la consulta dei sindaci per fare il punto sulla crisi Stellantis. “Quello che noi possiamo fare – ha spiegato il primo cittadino sollecitato dall’Aula – è una richiesta alle commissioni parlamentari di competenza per vedere se sono stati rispettati gli accordi previsti quando c’è stata la fusione tra Fca e Psa che ha dato poi vita a Stellantis“.

La risposta è si, sono stati rispettati. Chiunque capisca un minimo di economia ha capito subito che si trattava di una vendita e non di una fusione. E non è ancora finita. (Leggi qui: Non solo la Palazzina, in vendita anche due aree ex Itca. E il Politecnico…)