A volte ritornano, il Pd e la “briscola utile” dei Tagliaboschi

I nuovi equilibri Dem regionali aprono la strada verso un superamento delle divisioni. Anche ad Anagni. Con il recupero dei Tagliaboschi. Ma anche di Vecchi. Il Provinciale, se è un'operazione anagnina e di ricostruzione dell'unità, non dirà no

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Per adesso è soltanto una suggestione. Ma che non si tratti soltanto di una voce campata in aria è testimoniato dal fatto che sono stati consultati anche i piani alti della Segreteria provinciale del Partito Democratico. Dai quali non è arrivato né alcun veto né alcuno stop.

Una suggestione che se non viene spiegata sul piano politico rischia, visti i nomi, di fare parecchio rumore. Ma anche, sempre visti i nomi, di rendere almeno più vivace il dibattito all’interno di un Partito che da mesi ha spento i segnali radio in cerca di una nuova unità.

La suggestione è questa: ad Anagni si starebbe pensando, ed anche piuttosto seriamente, di provare a considerare l’ipotesi del ritorno all’interno del Partito Democratico di Anagni del gruppo di Aurelio Tagliaboschi. E Frosinone ha fatto sapere che se è una scelta anagnina non ci saranno veti dalla Federazione.

La chiave del Congresso Regionale

Francesco De Angelis e Daniele Leodori

È l’area che sta nel Pd fin dalla sua fondazione, l’anima più cristiano-sociale. Come dovunque ha avuto difficoltà di amalgama con l’area di matrice più socialista ma questo non ha impedito al Partito di radicarsi ad Anagni e vincere anche le elezioni nel passato. A quelle più recenti, le Comunali 2023 invece le due anime hanno scelto candidati sindaco diversi. Una virgola nello Statuto ha evitato che i Tagliaboschi incorressero nella scomunica di almeno due anni che viene inflitta a chi sostiene un candidato diverso da quello indicato dal Partito.

Ma comunque, dopo il voto i rapporti si sono raffreddati e le dimissioni del Segretario cittadino Egidio Proietti hanno lasciato sedimentare la situazione. Per capire quello che sta succedendo adesso bisogna fare un passo indietro e tornare al Congresso Regionale che ha eletto Daniele Leodori Segretario e Francesco De Angelis presidente del Pd Lazio. Quel Congresso ha tracciato un nuovo modello di Partito e mandato in soffitta le vecchie contrapposizioni, formando nuovi equilibri. (Leggi qui: Leodori Segretario, De Angelis presidente: come si legge il Pd nuovo. E leggi anche Francesco De Angelis presidente del Pd unitario).

Nel nome dei quali il Segretario Luca Fantini insieme a tutta la Segreteria stanno lavorando per appianare le antiche lotte intestine di Cassino (Fardelli e Salera devono tornare a dialogare), Isola del Liri (Quadrini e Di Pucchio dovranno essere capaci di costruire una sintesi), Ceccano. Addirittura a Ferentino Antonio Pompeo e Piergianni Fiorletta sono tornati a farsi fotografare sorridenti insieme mentre inaugurano la nuova ala del cimitero. (leggi qui: Ciao nemico, Pompeo e Fiorletta tornano a sorridersi. E leggi anche La lunga missione diplomatica di Luca Fantini).

Tra retromarcia ed opportunità

Egidio Proietti

Letta così ora assume un senso la telefonata fatta alle diverse sensibilità Dem nei giorni scorsi. Chiedendo se ci fosse un veto ad una ricomposizione con i Tagliaboschi. La risposta arrivata da tutte le parti del Provinciale è stata la stessa: se è una scelta anagnina, se è condivisa, se va a ricostruire un’unità reale del partito Democratico allora nessun veto.

Il che disegna una prospettiva futura e non una retromarcia; una prospettiva che prova a recuperare il consenso perduto a causa delle contrapposizioni.

Tutto parte ovviamente dalle vicende relative al Congresso che in città dovrebbe servire anche ad eleggere il nuovo segretario cittadino. Questo dopo le ormai digerite dimissioni di Egidio Proietti, ex segretario che ha salutato tutti in seguito al tracollo elettorale dello scorso maggio. Attualmente il Partito è gestito da un gruppo tra cui spiccano i nomi di Serena Saurini e di Maurizio Bondatti.

Ma ovviamente si tratta soltanto di una gestione temporanea, in attesa di arrivare al nome del nuovo Segretario. Che verrà chiamato non soltanto a gestire l’esistente ma anche a dare una spinta verso un’azione politica più incisiva in città.

La passione di Serena, che è “retrò”

L’eventuale saldatura della frattura con i Tagliaboschi è solo una tappa del percorso dei Dem di Anagni. Il Congresso è un’altra tappa. Anche lì sarà necessario costruire un equilibrio: possibilmente collegiale.

I rumors dicono che tra i papabili segretario ci sia Serena Saurini. Una figura molto rispettabile, una militante di grande passione ed impegno; ma sulla quale il dibattito è aperto perché non da tutti viene vista come il possibile punto di convergenza condiviso. Viene associata ad una sola parte del Pd e potrebbe essere letta come il simbolo di un Partito che ha ormai da tempo delle difficoltà nel rinnovarsi, soprattutto a livello generazionale.

Non a caso, un altro nome che era stato fatto tempo fa in questo senso era quello di Luigi Vecchi. Che però, come noto, ha deciso, in concomitanza con le elezioni comunali, di andare a militare in un’altra lista civica. Ed è qui che arriva la riflessione fatta precedentemente: per molti sarebbe sarebbe importante provare a far rientrare elementi come Luigi Vecchi, al pari del lavoro di riavvicinamento con i Tagliaboschi.

Un ragionamento pragmatico: se è necessario “primum vivere”, come ebbe a dire a suo tempo Bettino Craxi, è chiaro che ci vuole comunque un radicamento sul territorio.

Che probabilmente potrebbe essere portato in dote da queste persone.

La teoria della purezza politica

Luca Santovincenzo

Ovviamente non ci vuole un genio per capire che proposte del genere potrebbero creare scompiglio in città. In un momento peraltro in cui da tempo il consigliere comunale di LiberAnagni Luca Santovincenzo ha fatto capire di essere in un modo o nell’altro intenzionato a diventare comunque il referente di quell’area.

Questo in previsione di una possibile rivincita alle comunali del 2028. Come dimostra la sua attività comunicativa martellante degli ultimi giorni, soprattutto sui social e soprattutto sulla sanità.

Una prospettiva che, qualora rientrassero in campo i Tagliaboschi, per Santovincenzo potrebbe diventare un po’ più problematica.