Fca, ultimatum al Ministero: «O convoca l’azienda o lo farà la Regione Lazio»

Due ore di confronto in Regione Lazio con sindaci e sindaci sul futuro Fca Cassino Plant. Pronta la convocazione per l'azienda. Ultimatum al ministero. Critiche ai Bonus. Anche dalla Camera di commercio Italo-Tedesca. La posizione dei sindacati

 O il Ministero dello Sviluppo Economico mette mano subito alla crisi Fca – Fiat Chrysler Automobiles oppure lo farà la presidenza del Consiglio Regionale del Lazio. L’annuncio arriva direttamente dal presidente Mauro Buschini al termine delle due ore di confronto con sindaci e sindacati, avvenuto in mattinata nella sede della Regione. Tutti vogliono sapere cosa c’è nel futuro di Fca Cassino Plant, se si stanno sviluppando nuovi modelli premium con cui sostituire Giulia e Stelvio, quando arriverà il nuovo Levantino Maserati e quanti posti di lavoro sarà in grado di assicurare. Domande rimaste finora senza risposta perché nessuno le ha poste a Fiat Chrysler: la Regione Lazio è stata chiara, ora o lo fa il Mise o sarà lei stessa a chiedere un incontro chiarificatore.

Troppa cassa, nessun modello

Troppa cassa integrazione, solo a luglio 20 giorni di stop; i modelli più impegnativi di Alfa Romeo arrancano sul mercato. Più di quanto accada al resto del comparto che ormai da sette mesi non vede il segno positivo sulle vendite in Italia. Un problema Europeo. Che a Cassino però è ancora più preoccupante: perché non si vedono partire i lavori con cui avviare l’elettrificazione dei modelli, nemmeno si vedono i nuovi modelli con cui ampliare la gamma.

Dal Governo nessuno si è mosso. L’introduzione degli Ecobonus per le auto ibride ha dato il colpo di grazia ad un mercato interno che già barcollava: Fca non ha un modello già pronto per i listini e allora tutti i bonus stanno andando a vetture straniere

Per questo la Regione ha convocato il tavolo. Al centro, il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini, alla sua destra il sindaco di Cassino Enzo Salera e poi a seguire i sindaci Libero Mazzaroppi (Aquino), Gioacchino Ferdinandi (Piedimonte San Germano), Antonio Iannarelli (Villa Santa Lucia), Benedetto Murro (Pignataro Interamna, in rappresentanza della Consulta dei sindaci). Alla sinistra, i sindacati confederali e di categoria.

«C’è una grande preoccupazione per la crisi economica che attraversa questo territorio – ha spiegato il sindaco di Cassino Enzo Salerache è legato per il 90% alla casa automobilistica. C’è preoccupazione soprattutto per gli operai dell’indotto», sottolineando che sono in esaurimento «gli ammortizzatori sociali». 

Convocate Fca al Ministero

 Mauro Buschini ha annunciato che la Regione Lazio scenderà in campo domani. Presenterà una risoluzione in Consiglio Regionale con cui chiedere al ministero di convocare Fca e capire le intenzioni dell’azienda a proposito di investimenti ed applicazione del piano industriale.

Buschini ha parlato di «situazione preoccupante» e di una convocazione che sarà fatta «anche per altre vertenze aperte, per altre situazioni di crisi o possibilità di crisi, per consentire nel miglior modo possibile, sia al territorio di essere affiancato dalle istituzioni, sia al Consiglio regionale stesso di poter svolgere in pieno la funzione di sostegno, affiancamento, sintesi con le istanze che provengono dal territorio».

Revocate i Bonus

I Bonus introdotti dal governo Lega – Cinque Stelle hanno ucciso il mercato italiano. Se fossero stati introdotti un anno più tardi Fca avrebbe avuto in listino almeno tre modelli ibridi – Plug-in.

Inoltre, quei bonus non stanno creando i flussi di Iva che il governo aveva previsto. Lo ha evidenziato l’assessore al Lavoro della Regione, Claudio Di Berardino. «Chiediamo al Governo di fare marcia indietro su ecotassa ed Ecobonus», intanto la Regione fa la sua parte ed annuncia «il rifinanziamento alla legge 46» creata da Francesco De Angelis quando era assessore regionale per finanziare le infrastrutture con cui migliorare l’indotto di Fca.

Papa ed i tedeschi

E che i Bonus con l’Ecotassa stiano alterando il mercato ne è convinto anche Davide Papa, il presidente del gruppo Ecoliri, principale gruppo di concessionarie nel Centro Italia. In silenzio, da settimane sta lavorando alla definizione di un provvedimento legislativo che superi il sistema Tassa/Bonus e vada invece a sostenere un nuovo piano nazionale di rottamazione.

Una strada che ha incontrato nelle ore scorse la benedizione di Gerard Dambach, neo presidente dea Camera di Commercio italo-germanica. «L’ecobonus premia auto che emettono valori di CO2 al di sotto dei 70 grammi per chilometro, senza considerare la CO2 che viene emessa durante la produzione ed il riciclo della batterie e quella originata dalla produzione dell’energia elettrica. Inoltre le colonnine di ricarica sono ancora poche. Non mi stupisce che gli italiani non ne approfittino. Servirebbero invece incentivi che aiutino a rottamare le auto delle categorie più inquinanti in mano alla parte meno ricca della popolazione. In questo modo si potrebbe ridurre del 60% la Co2 prodotta».

La preoccupazione dei sindacati

I segretari generali della Cisl del Lazio Enrico Coppotelli e della Cisl di Frosinone Enrico Capuano spiegano che «Il nostro preciso dovere di scongiurare il benché minimo arretramento produttivo dello stabilimento Cassino Plant, che sarebbe una catastrofe per il territorio, sia per gli occupati diretti che per l’indotto. La vitalità di un settore come l’automotive rappresenta, per la nostra Regione, non solo un patrimonio importante in termini di ricchezza economica, ma anche un patrimonio di conoscenze e know how tecnologico che non va assolutamente disperso».

Per Fabio Bernardini, segretario generale della Fim Cisl di Frosinone «Come confermato dall’AD Manley gli investimenti per gli stabilimenti italiani sono stati confermati. Ma è evidente che siamo in forte ritardo e quel ritardo si ripercuote su tutti i lavoratori e sulle loro famiglie. Occorre che gli investimenti previsti si realizzino nel più breve tempo possibile».

Il vero dramma, per Fabio Bernardini è uno: anche con la realizzazione delle motorizzazioni ibride per Stelvio e Giulia e l’avvio nel 2021 della produzione del “Levantino”, già oggi si ha certezza che i volumi non saranno minimamente paragonabili a quelli degli anni precedenti. Meno auto da produrre «per tale ragione le ore e le parti assegnate ai fornitori saranno proporzionate a questi volumi, creando un profondo Gap tra capacità e fabbisogno disponibile».

Ugl con il Governo

Non la vede così il sindacato Ugl, il più vicino al Governo che ha introdotto Ecobonus ed Ecotassa. Il segretario provinciale Enzo Valente sottolinea come bisogna «essere consapevoli che i mali di Fca non sono dovuti all’ecotassa, che non incide sulla cassa integrazione. Ci sono altri motivi che conosciamo, in particolare le difficoltà riscontrate sul mercato da parte del segmento di produzione dello stabilimento cassinate che ad oggi non ha trovato lo sbocco che ci si aspettava, complice anche il mancato investimento sulle nuove fonti di alimentazione verdi che il mercato ricerca».

Nessuno dei sindaci presenti è vicino alla Lega e allora valente ha buon gioco nel metterli in mezzo. Chiedendo che «la stessa sinergia e unità d’intenti dimostrata per la zona nord della Provincia venga applicata anche per il cassinate affinché si possano governare i processi e tutelare i lavoratori in questo difficile momento. A tal proposito ho chiesto agli amministratori atti concreti per aiutare le famiglie abbassando, ad esempio, le aliquote comunali a chi è senza reddito».

La sintesi politica

Con questa operazione Mauro Buschini ha proiettato la Regione Lazio ed il Partito Democratico al centro del problema Lavoro. Un nervo scoperto per il governo Lega – Cinque Stelle. Che fino ad oggi è stato assente sul problema Fca Cassino. Il parlamentare eletto nel collegio di Cassino, Ilaria Fontana, non ha mai organizzato un’iniziativa di rilievo con la quale coinvolgere i lavoratori. Riuscendo nell’impresa di far venire il dubbio che forse sarebbe stato meglio votare il suo avversario Mario Abbruzzese.

C’è un vuoto evidente sul tema Lavoro in provincia di Frosinone da parte del Governo in carica. Così come c’è un vuoto da parte dei parlamentari eletti. Fino a questo momento c’era un vuoto, ancora più colpevole, da parte del Partito Democratico. Che è stato altrettanto assente se si toglie il volantinaggio organizzato in occasione delle Primarie.

Con la convocazione del tavolo, la risoluzione di domani in Regione, la convocazione di Fca per avere un confronto e rassicurazioni, Buschini ricolloca Regione e Pd.

La consapevolezza è che non basta una rondine per fare una intera primavera.