Ferragosto, transizione ecologica Stellantis non ti conosco. Per ora

Il rilancio della nuova produzione Stellantis ci sarà ma entro la fine dell'anno. E con i sindacati divisi tra giudizi positivi ed altri non del tutto

Sfuma la possibilità di raggiungere entro ferragosto l’accordo per la transizione ecologica e il rilancio di Stellantis. E con il raddoppio della produzione in Italia fino alla soglia di un milione di auto, come aveva auspicato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. I lavori ripartono il 30 agosto, con un incontro tra il governo e l’azienda, e l’obiettivo di instaurare un tavolo di sistema che punti agli stessi obiettivi.

Negli ultimi incontri separati al ministero delle Imprese e del made in Italy, con i sindacati, le Regioni e la filiera, Cgil e Uil si sono rifiutate di prendere atto di eventuali accordi siglati solo tra Stellantis e governo. e hanno preteso una “trattativa vera” con l’impresa al tavolo.

I fattori che devono contare per l’azienda

Da Stellantis è arrivata la disponibilità a proseguire, dopo la pausa estiva, un “cammino, anche con le parti sociali e le organizzazioni di categoria”. Questo come riferito da un portavoce. Un progetto globale per l’Italia, secondo l’azienda, deve tenere conto delle previsioni di mercato, dell’accessibilità economica delle auto per i clienti. Poi dell’impatto di normative come l’Euro 7, degli incentivi sull’energia e di agevolazioni per l’acquisto.

Con il ministero delle Imprese e del Made in Italy si sarebbe instaurato un dialogo “dinamico e costruttivo” per mantenere il ruolo di leader dell’Italia al centro della strategia di Stellantis. Che rivendica “l’intenzione di investire e costruire ancora più modelli per i marchi stranieri in Italia.

L’accordo di sistema che vede il ministro Urso

Adolfo Urso (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

Alla riunione con i sindacati, il ministro ha prospettato la possibilità di un’intesa con il gruppo per avviare il percorso e giungere poi, per la fine dell’anno, a un accordo di sistema. Accordo che guardi al 2030 e all’obbligo europeo di emissioni zero per auto e furgoni nuovi dal 2035. Il che significa stop ai motori diesel e benzina.

Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha evidenziato i tanti dubbi da chiarire “I tempi inizialmente previsti sono slittati e non è chiaro se l’obiettivo di produrre un milione di auto consideri anche i 300mila veicoli commerciali, ad oggi, già prodotti”. E il capo della Uilm, Rocco Palombella, ha parlato di garanzie “imprescindibili” sulla salvaguardia dell’occupazione e dell’indotto. I segretari generali della Cgil, Maurizio Landini, e della Fiom, Michele De Palma, hanno definito “duro” il confronto con il governo.

Le posizioni dei sindacati tra pro e contro

E ribadito l’obiettivo di un accordo quadro per il rilancio di tutti gli stabilimenti. Il giudizio del percorso individuato dal governo è, invece, “positivo“. Lo è per il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, e per Giorgio Graziani della Cisl, che pure hanno indicato la necessità che l’accordo complessivo sia condiviso con le organizzazioni sindacali.

La strada indicata da Urso prevede la costituzione di un tavolo con il ministero, l’azienda, i sindacati, le Regioni e l’Anfia. Sarebbe questo il contesto dove programmare anche ulteriori incentivi e aiuti, a partire dalle risorse arrivate della revisione del Pnrr e da RepowerEU. Il primo punto del piano di lavoro, che è in via di definizione e potrebbe essere sottoscritto entro il mese di settembre, è l’incremento dei volumi di produzione dei veicoli.

I cinque passi per arrivare ad un accordo

Seguono altri cinque: ricerca, sviluppo e innovazione; efficientamento degli impianti; accelerazione degli investimenti in transizione energetica e ambientale. Analisi della filiera della componentistica e, infine, la mappatura delle competenze presenti nel Gruppo e di quelle ritenute necessarie a 5 e a 10 anni.

Questa impostazione è stata condivisa dai governatori delle Regioni Piemonte, Alberto Cirio, che si è detto “molto soddisfatto”. Poi di Abruzzo, Marco Marsilio, e Basilicata, Vito Bardi e dalla vicepresidente del Lazio, Roberta Angelilli.

Angelilli soddisfatta: “Piano lungimirante”

Roberta Angelilli (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

“Voglio esprimere grande soddisfazione per l’avvio del Piano di lavoro con Stellantis proposto dal ministro Urso. Un Piano ben articolato e lungimirante, basato sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, con degli obiettivi chiari e condivisi. Che vanno dall’incremento dei volumi di produzione dei veicoli al sostegno dei settori di ricerca, sviluppo, innovazione ed efficientamento degli impianti. Lo ha dichiarato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, della Regione Lazio, Roberta Angelilli.

E lo ha fatto al termine della seconda riunione con le organizzazioni sindacali, tenutasi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Angelilli ha poi aggiunto: Come Regione Lazio siamo pronti a fare la nostra parte. In particolare nell’ambito della formazione e dell’aggiornamento professionale, in un’ottica evidente di tutela occupazionale e di valorizzazione delle nuove competenze.