Fine della Belle Epoque: Fiuggi sceglie il 4.0

Nasce Salus per Aquam: è la Spa che riunisce Acqua, Terme, Golf e centri sportivi. La presentazione in municipio. L'ex AD di Ferrovie Gianfranco Battisti è il presidente. Si resta nel segmento premium ma sono finiti gli Anni 70. Si punta su benessere e salute. Nuovi impianti e tecnologie. E massima attenzione all'ambiente: carbon free entro il 2030. E poi sulla Tav...

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Scordatevi la Belle Epoque, portate in soffitta le foto delle vacanze con la tazza dell’acqua in mano mentre si passeggia: quelle terme non esistono più. Benvenuti nella Fiuggi 4.0: concentrato di salute, turismo, tecnologia, attrazione. Acqua e Terme di Fiuggi diventano questo. L’annuncio è stato dato oggi nella sala consiliare di Fiuggi dal nuovo presidente Gianfranco Battisti: l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, l’uomo che ha vinto la scommessa dei Frecciarossa.

L’ora della Salus

Un’oretta di ritardo sulla tabella di marcia. Si scoprirà dopo che i nuovi soci dell’acqua, delle terme e delle strutture sportive di Fiuggi si erano attardati al piano di sopra con il sindaco ed i notai. Per firmare la carte. E formalizzare il passaggio di quote.

A siglare gli atti è il dream team dell’imprenditoria. Capitanato da Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria e presidente di quel Frosinone Calcio da Serie A al quale ha dato uno dei tre migliori stadi in Italia e dei conti da Uefa. Al suo fianco c’ Francesco Borgomeo, l’industriale che trasforma in oro buona parte di quello che tocca: Marazzi riaperta e trasformata di Saxa Gres leader della ceramica green, Ideal Standard salvata e trasformata in Grestone con i suoi sampietrini ecologici, Nalco convertita nella Plasta Rei che ha appena messo a punto una nuova rivoluzionaria tecnica per realizzare le plastiche. Gioca in trasferta Nicola Bendetto, l’industriale materano che si è inventato Palazzo Gattini dove ci hanno girato le scene di 007 e Ben Hur, specializzato nell’accoglienza di lusso e socio nell’impresa che edita il quotidiano La Verità ed il settimanale Panorama.

E tirare le fila è Gianfranco Battisti. In quattro hanno dato vita a Salus per Aquam SpA è la società alla quale fanno riferimento altre due società: Atf – Acqua e Terme di Fiuggi SpA e GoWe – Golf and Wellness Srl. Perché questa divisione?

Non è una divisione. Il bando con il quale il Comune di Fiuggi ha messo in vendita i suoi asset era diviso in due. Il primo prevedeva la vendita di Acqua e Terme, cioè lo stabilimento per l’imbottigliamento della oligominerale, il diritto di sfruttamento delle fonti, gli stabilimenti termali Fonte Bonifacio e Fonte Anticolana. Il secondo prevedeva la vendita del campo da golf e della struttura sportiva di Capo i Prati dove ai bei tempi si allenavano squadre di Serie A del calcio italiano.

La cordata dello sport vede Maurizio Stirpe in maggioranza e gli altri in quota; la cordata dell’acqua vede Francesco Borgomeo in maggioranza. Salus per Aquam SpA tiene tutti dentro.

Fine della Belle Epoque

Gianfranco Battisti

Cosa vogliono fare? Riportare gli orologi al periodo in cui Fiuggi era la perla del termalismo europeo, quando Vittorio Emanuele III valutava se fare la guerra all’Austria -Ungheria e nel frattempo la Regina Elena stava al Palazzo della Fonte con gli eredi alla corona. Ma vogliono tornarci facendo camminare gli orologi i avanti. Perché «La cura termale con il bicchiere d’acqua mentre si passeggia non esiste più. La cura idropinica non esiste più. Intorno all’acqua ed alle terme c’è un nuovo modello. Basato sulla salute, il benessere, le cure ed il tempo libero». È il neo presidente Gianfranco Battisti a descrivere la rotta dicendo in pratica Addio Belle Epoque.

La premessa è che il marchio Fiuggi resta al Comune. Rimane una sua proprietà e viene dato in concessione esclusiva ai nuovi soci. È l’ancora con il passato di una società che punta ad essere moderna. «Fiuggi deve diventare la città della Salute e del benessere» dice Battisti. Ma deve essere anche green. «Noi puntiamo alla sostenibilità. Calcoliamo che entro il 2030 saremo Carbon Free. Vogliamo certificare la nostra sostenibilità adoperando gli stessi protocolli di Nestlé».

C’è l’aspetto della sostenibilità economica. Il fatto che Fiuggi sia in mano a gente del territorio fornisce un elemento di responsabilità in più. E diverso. «Non siamo speculatori. Vogliamo creare un valore che duri a lungo nel temp.

Si parte dalla tecnologia

Alioska Baccarini

Ma bisogna essere realisti. Il Comune guidato dal sindaco Alioska Baccarini ha compiuto un’impresa che sfiora il miracolo. Nel 2018 ha ereditato una società per la quale dopo pochi giorni si è presentato in municipio l’ufficiale giudiziario a nome del Tribunale Fallimentare. In quattro anni ha evitato il fallimento, rimesso in ordine i conti, reso appetibile la società. Che ora passa ai nuovi soci. Ma gli acciacchi industriali ci sono.

«Lo sviluppo passa per l’innovazione. Il sistema di imbottigliamento non è tecnologicamente evoluto. Noi vogliamo arrivare ad una fabbrica 4.0» tradotto dal politically correct di Gianfranco Battisti: bisognerà investire su nuove linee. Oggi si lavora al 30% delle possibilità: l’obiettivo è ottimizzare, risparmiare, migliorare. «Puntiamo ad una produzione alimentata al 100% da energie rinnovabili. Siamo attenti al tetrapack perché le normative ambientali future potrebbero intervenire sulla sua sostenibilità. Saremo attentissimi all’ambiente: ci sono aziende che hanno una dispersione di acqua legata alla produzione pari a 0,08 litri per litro prodotto. Noi ci dobbiamo arrivare».

Fiuggi è un’acqua a parte

Francesco Borgomeo

Ma dove si posizionerà Acqua di Fiuggi? Quali saranno le strategie? «Fiuggi è un’acqua a parte. Nessuna è omologabile alla Fiuggi. Per questo non andremo ad aggredire il grande mercato delle acque minerali ma resteremo nel segmento dell’alta qualità. I nostri nuovi percorso sono il settore ‘Horeca’ cioè Hotellerie, restourant and Catering, l’accademy della grande cucina».

Si torna all’estero. «Fiuggi è un brand apprezzato, conosciuto, viene associato alla tradizione del made in Italy. Ci sono grandi mercati dell’acqua di qualità che chiedono il nostro ritorno. Siamo già in contatto con gli Stati Uniti, i mercati orientali, i mercati emergenti». La frizzante piace: «Chi ha fatto il lavoro sulla Vivace ha fatto un buon lavoro. Viene chiesta ed è apprezzata, soprattutto all’estero». (leggi qui: Fiuggi non è solo un brand: ora è ‘marchio storico’).

L’acqua è il motore. Intorno c’è la salute e c’è il benessere. Il progetto punta a creare un centro di eccellenza medica alle terme, con i maggiori luminari mondiali nella calcolosi. Ma non solo: benessere è anche dimagrimento, stile di vita. Venire a Fiuggi sarà un’esperienza: qualche giorno di remise en forme per poi tornare a tuffarsi nei ritmi di tutti i giorni.

«La fonte Anticolana invece diventerà un polo di intrattenimento, con eventi che daranno una ragione in più per venire a Fiuggi» assicura Battisti.

Ripensare il modello di sviluppo

Maurizio Stirpe

Si parte da Fiuggi e si arriva a tutto il comprensorio. Puntando a tutta la Provincia. È Maurizio Stirpe ad indicare il percorso. «Vogliamo ripensare il modello di sviluppo di Fiuggi. È un modello che avrà ricadute su tutto il territorio provinciale. Non si può pensare ad un modello autoreferenziale come era negli Anni 70. Dobbiamo avere il coraggio di provarci. Perchè siamo in un cluster che comprende la Valle dell’Aniene, le Strade del Cesanese, l’Outlet di Valmontione, la Selva di Paliano e qui si può rimettere tutto in moto».

Quella frase sul modello autoreferenziale e quella sul coraggio sono un segnale. Che il vice presidente nazionale di Confindustria approfondisce subito. «Non dobbiamo avere paura di usare la parola ‘riconversione’. Se un albergo non funziona ma scopriamo che c’è bisogno di una Rsa di qualità per l’assistenza ad un determinato tipo di clientela non dobbiamo avere paura di covertire le strutture. Sarà il mercato con il tempo a dircelo. Non dobbiamo temere di dover ridurre i numeri per aumentare la qualità».

Il segnale sulla Tav

Foto © Stefan Wohlfahrt

L’asso arriva durante il dibattito moderato dal caposervizio del Tg2 Maria Rita Grieco. Anche la sua presenza è un segnale per il territorio: mosse i primi passi nel giornalismo proprio a Frosinone, come corrispondente de Il Messaggero e poi di Rai Regione. La sua presenza è un modo per dire che da Frosinone e da Fiuggi si può andare lontano.

L’asso è una frase di Maurizio Stirpe sulla realizzazione della nuova stazione ferroviaria dell’alta velocità. Quella il cui studio venne annunciato quando Gianfranco Battisti era amministratore di Ferrovie dello Stato. Quella stazione Tav porterebbe a Fiuggi in un attimo. La città sta per inaugurare il più grande e moderno Centro Congressi che esista tra Roma e Napoli: può essere il volano per riportare la grande politica a Fiuggi. Qui ci fu la svolta che potrò alla nascita di Alleanza Nazionale mettendo fine alla ghettizzazione della destra, qui riuniva la sua componente Giulio Andreotti. Sempre qui, fino a poco tempo fa, teneva la sua convention annuale Antonio Tajani.

La stazione è un asset centrale. Maurizio Stirpe conferma che tornerà alla carica. Ma intanto toglie un alibi: «Sulla realizzazione della nuova stazione di Frosinone, se il limite sono i soldi, la classe dirigente imprenditoriale di queto territorio può anche impegnarsi su un’attività di crowdfounding». È la seconda notizia del giorno. Perché toglie un alibi alla politica. I soldi non sono un problema.

Cinema e ricerca

Borgomeo e Battisti

Francesco Borgomeo ribadisce il concetto: si parte dall’acqua. Dietro c’è un concetto che sta sviluppando. Ma non ha rivelato. Ha contattato ad Oxford l’autore di L’Oro Blu edito da Laterza: a quel ricercatore associato ha chiesto alcuni pareri. «L‘acqua spiega Francesco Borgomeo – è solo l’elemento di partenza da quale si può costruire un’intera economia, nel pieno rispetto dell’ambiente. Esiste infatti un intero segmento che può essere creato partendo dalla ricerca che ci consente di fare sviluppo per raggiungere l’innovazione: e tutto partendo dall’acqua».

«Inoltre: l’utilizzo industriale dell’acqua è un elemento che va a sua tutela, perché si farà di tutto per limitarne la dispersione e per preservarne le qualità. Noi dobbiamo riuscire a tutelare questo bene, renderlo conveniente e costruire intorno a lui un nuovo modello di sviluppo».

Nicola Benedetto si è praticamente trasferito a Fiuggi. Con humor dice «Pensavo di avere comprato un’acqua minerale, scopro oggi di dover salvare un territorio», risate in sala. «Beh a Matera ci sono riuscito. Ho preso Palazzo Gattini e l’ho trasformato in un hotel del segmento più importante. Questo ha contribuito ad innescare un nuovo modello di sviluppo. Che ha fatto bene al territorio. Poi la grande cinematografia con 007 e Ben Hur ha fatto il resto. Vedremo di fare altrettanto a Fiuggi» ha detto l’editore di La Verità e Panorama. (Leggi qui Fiuggi: il Comune assegna Acqua, terme, impianti e campi).

La Belle Epoque per Fiuggi è finita. Sta per tornare l’epoca della Grande Fiuggi.