Sindaco sull’orlo della crisi: i fuoriusciti disertano il vertice

I cinque consiglieri che hanno revocato la fiducia al sindaco Paola Villa non si presentano al vertice di questa sera. Amministrazione sull'orlo del baratro. Le quattro possibili ipotesi. Tra cui le dimissioni

Ad un passo dal baratro. Il sindaco di Formia Paola Villa ci è finita venerdì sera: i fuoriusciti dalla sua maggioranza non si sono presentati al vertice che lei ha convocato dopo l’ondata di defezioni registrata nelle ore scorse. Non ha i numeri per governare: resta ancora a galla solo perché i fuoriusciti hanno assicurato l’appoggio esterno. Ma non in eterno. (Leggi qui Ripartiamo… senza sindaco: la civica molla Paola Villa).

Il riassunto

L’assessore Pasquale Forte

La Waterloo politica di Paola Villa si è concretizzata martedì. In poche ore le ha provocato la perdita di due assessori: Pasqualino Forte (Lavori Pubblici) e Alessandra Lardo (Sport e Politiche Giovanili); nello stesso momento le hanno ritirato l’appoggio ben quattro consiglieri comunali: tre della civica Ripartiamo con voi (che esprime i due assessori dimissionari) Ida BrongoLino Martellucci Dario Colella.

A loro si è aggiunto il capogruppo di Formia Vinci Antonio Capraro dichiaratosi indipendente con una lettera di quattro righe protocollata il 27 agosto ma  rimasta riservata fino all’annuncio degli altri tre consiglieri. (Qui tutti i dettagli).

Giovedì pomeriggio sono state protocollate le dimissioni dell’assessore Alessandra Lardo, nei prossimi giorni verranno formalizzate anche quelle dell’assessore Pasquale Forte rimasto in carica solo per portare a termine alcuni impegni assunti.

I numeri non ci sono. Lo ha evidenziato il capogruppo Pd Claudio  Marciano: ha invitato il sindaco di Formia a dimettersi perché “con cinque consiglieri in meno l’attuale maggioranza consiliare non può continuare ad operare. Anche l’ordinaria amministrazione, perfino la singola variazione di Bilancio, rischia di diventare un pantano dove ricatti, balletti e seconde convocazioni. Per Claudio Marciano la maggioranza “non esiste più e questa consiliatura non ha evidentemente più alcun senso politico per Formia”.

Il vertice di venerdì sera                                    

Paola Villa

Rivestiva un’importanza capitale il vertice di maggioranza convocato dal sindaco per venerdì sera. Faceva seguito agli incontri individuali che Paola Villa continua a  tenere con i singoli componenti di una maggioranza ridotta all’osso.

Alla riunione però hanno già preannunciato il loro forfait i quattro consiglieri che si sono dichiarati “indipendenti”. Dal punto di vista formale non fa una grinza: sono usciti dalla maggioranza e quindi non hanno alcun dovere di presentarsi.

Non sono andati perché hanno definito “decisamente deludente” la presa di  posizione ufficiale del sindaco Villa. Le rimproverano di non essersi assunta le sue responsabilità politiche su  quanto è avvenuto in oltre due anni e soprattutto negli ultimi giorni; le contestano di avere esasperato la situazione dichirando che “certe posizioni “aventiniane” non sono concepibili quando di mezzo c’è la città. Mettere da parte certi orgogliosi comportamenti è doveroso. Inizio da me, io sono qua”. 

È proprio quel ‘io sono qua‘ ad avere fatto precipitare i rapporti. Si aspettavano un sindaco più diplomatico, aperto al dialogo.

Per contro, Paola Villa dice che quel confronto lei lo ha avviato “già dal mese di agosto” perché una “verifica è opportuna per evidenziare da una parte errori e carenze; dall’altra ridefinire obiettivi e strategie soprattutto in considerazione del fatto, dopo due anni di lavoro duro e oscuro, che sono in dirittura di arrivo opere che possono cambiare la storia della città”.

Villa semina zizzania

Il Consiglio comunale di Formia

La situazione si è fatta ancora più tesa quando il sindaco ha scritto che il capogruppo di riferimento Dario Colella le avrebbe riferito “di non essere a conoscenza della dichiarazione di indipendenza” fatta dai consiglieri.

Ci sono “distinguo” nella civica Ripartiamo con Voi fondata da Maurizio Costa? Il coordinatore politico Joseph Romano ha replicato a muso duro accusando Paola Villa di creare “forme di zizzania”: “Eravamo tutti d’accordo già prima di Ferragosto per formalizzare questo passaggio politico. Abbiamo pensato giustamente a cose più serie dopo un malore subito dal dottor Maurizio Costa. Quando la sua situazione è migliorata abbiamo dato seguito a quanto concordato, tutti insieme, compreso il consigliere Colella. Ecco la verità“.

Quattro soluzioni per Paola Villa

Conte con Villa
Paola Villa con l’ex sottosegretario Conte. Foto © Andrea De Meo

Il sindaco Paola Villa nelle ore scorse non ha la possibilità di mollare, se non dovessero esserci le condizioni. Al momento ha quattro possibili soluzioni per togliersi dall’orlo del baratro e tentare di riemergere da questo pantano politico-amministrativo.

La prima ipotesi: far finta di nulla e confidare nel ripensamento dei cinque consiglieri “ribelli” – che sono cinque se ci aggiunge il nome dell’ex Pd Giovanni Costa – sui singoli atti che arriveranno in un consiglio comunale che sarà convocato in futuro col contagocce.

La seconda ipotesi: dare vita ad una maxi rimpasto di Giunta, magari ricostituendola ex novo;

Terza ipotesi: lo strumento del sostegno esterno, puntando alla collaborazione, tra le file della minoranza, del gruppo di Forza Italia e dell’onorevole Gianfranco Conte. Ma è una via non praticabile: ufficialmente hanno fatto sapere di non essere interessati a svolgere mansioni di scialuppe di salvataggio.

Quarta ipotesi: rassegnare le dimissioni non irrevocabili, mettendo tutti di fronte alle loro responsabilità; avrebbe 20 giorni per revocare l’atto. Tre settimane durante le quali tutti verrebbero messi di fronte alla scelta, andare avanti o andare alle urne. Dalle quali – è chiaro – molti non uscirebbero rieletti.