Frosinone 2 – Palermo 0. Da qui parte l’involuzione definitiva dell’umanità

Una testata seria come il Gazzettino di Sicilia cade nell'errore di soffiare sul fuoco di una polemica ormai senza più senso. Quella che non riporterà mai il Palermo in serie A. Perché l'ha perduta sul campo. Lì dove il Frosinone l'ha meritata. E appoggia un'iniziativa da 4 soldi accostandola ai morti, in fuga per disperazione

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Frosinone-Palermo 2-0. Discorso intorno all’involuzione infinita dell’uomo“.

Me lo immagino così, tra qualche anno, il titolo dell’opera maxima di uno strenuo confutatore di Darwin che analizzando i social ed il flusso di post in partenza dal capoluogo siciliano e da altre remote località italiane, dimostrerà che l’evoluzione del genere umano è finita tra la primavera e l’estate del 2018.

Da quel momento, rotolando come un pallone da un altissimo monte in rovina, l’umanità si avvia verso il suo ritorno al big bang.

 

La pozzanghera di Palermo

Sì, perché esistono steccati immaginari che dovrebbero aiutare a marcare il confine tra una idiozia ed un discorso di senso compiuto, spartiacque che a volte vengono buttati giù con ruspe, altrettanto immaginarie, guidate da persone che non potrebbero portare neanche una bicicletta.

Quando questi confini si varcano, si rischia di finire in pozzanghere di ridicolo, in cui gli unici ad acclamarti sono quelli che prima di te ci sono caduti dentro e che ci sguazzano felici, senza sapere che lì resteranno.

Ecco, la pozzanghera dalle parti di Palermo pare essere più affollata di una spiaggia a Ferragosto.

Sì, perché dopo due mesi di ripetitive e stancanti idiozie sui social che non accennano a fermarsi, e che anzi si rigenerano al ritmo di “Avete perso perché non c’erano abbastanza palloni” oppure “Comprate tanti palloni che il campionato è lungo“, ora si è toccato davvero il fondo.

 

Le porte del nulla

Non bastano i suddetti post a certificare l’involuzione, stavolta il fatto viene anche “istituzionalizzato”.

Un euro donato in beneficenza per ogni gol subito dal Frosinone. Un applauso che non finisce mai a chi s’è inventata questa protesta. “Apriamo le porte, del Frosinone” è un colpo di genio senza limiti che risarcisce chi non può accontentarsi soltanto di essere indignato. Lasciare la società laziale in serie A è stata una porcata, non può definirsi diversamente una decisione che conferma che le due parole giustizia e sportiva nella stessa riga non si possono più leggere.

Questo è quanto si legge nell’editoriale del direttore della testata Il Gazzettino di Sicilia, che appoggia e pubblicizzerà gratis l’iniziativa. (leggi qui Un euro per ogni gol subito dal Frosinone: l’adesione del Gazzettino di Sicilia ).

 

Ma fidatevi, non è questo l’abisso. Per arrivarci bisogna ancora raschiare, raggiungendo quasi il centro della terra.

Sì, perché non si tratta di un fatto simbolico, o goliardico, no. Qui si mischia la questione relativa ad una partita di calcio della quale si è stufato anche Nostro Signore, alla ben più grave crisi dei migranti.

Quell’euro per ogni gol subito verrà donato alla Onlus Proactiva Open Arms. Quella stessa Open Arms che opera nel Mediterraneo con l’obiettivo di salvare vite in mare, finita al centro di una serie di accuse per traffico di esseri umani.

Ma non è questo il fatto, nessuno qui è giudice: il fatto è che si sta mischiando il pallone con una questione ben più seria. Leggiamo ancora da Scuderi, che ci perdonerà, ma tra le tante testate che hanno riportato la notizia è il più accorato:

Donare un euro alla organizzazione non governativa Proactiva Open Arms significa dissociarsi dal marcio contenuto in una sentenza ingiusta. Ma anche offrire l’opportunità di finalizzare la protesta in senso costruttivo.

Una protesta che, si spera, valichi i confini della città di Palermo perché l’offesa non è stata arrecata soltanto al capoluogo siciliano ma a tutti quelli che amano il calcio è ragionano in termini lontani dall’appartenenza ad una bandiera.

 

Un’iniziativa da 4 soldi

Marcio contenuto in una sentenza ingiusta“. “Offesa“. Concetti che sarebbero appropriati per cose davvero serie, per sentenze di ordine diverso da quello della giustizia sportiva.

Passiamo ora agli eroici ideatori dell’iniziativa: più palloni nella porta del Frosinone, più vite salvate in mare. Questo si legge sulla pagina Facebook ufficiale, che ha già raccolto ben quattro euro, come le reti subite dalla squadra di Longo a Bergamo.

Gli organizzatori dell’iniziativa quindi, per non mettersi a contare gli spicci, hanno chiesto ai sostenitori di donare anche alla fine del campionato, con un obolo cumulativo da tanti euro quanti i palloni raccolti da Sportiello e colleghi.

Sono certo che il Presidente Zamparini, il suo amico Giammarva, i Miccichè ed anche Nestorovski saranno felicissimi di dare l’esempio, trasformando l’euro a gol in 100 euro a testa per ogni rete subita dai ciociari, in modo da lanciare un segnale serio e concreto.

Però cari palermitani fate un passo indietro, smettetela per un attimo. Provate a non mischiare le cose serie con le vostre ossessioni e se proprio non ce la fate, vabbè, continuate ad intasare la bacheca del Frosinone con la storia dei palloni, ma lasciate perdere chi soffre.

Lanciare due palloni in campo, per quanto sia un gesto poco sportivo e diseducativo, non ha determinato la vostra mancata promozione.

Voi che invece li buttate a mare vicino a cadaveri che galleggiano, mettendo la foto del Papu Gomez come promozione della pagina, beh, siete retrocessi d’ufficio in quarta categoria.