Frosinone, serve un reset per il volatone-salvezza

Archiviata la sconfitta rocambolesca di Torino, la squadra giallazzurra deve mettersi alle spalle i numeri disastrosi degli ultimi mesi e non cullarsi sulle buone prestazioni messe in campo. Occorre focalizzarsi solo sull’obiettivo salvezza: domenica inizia un altro campionato di 12 partite che dovrà condurre al traguardo

Alessandro Salines

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Inutile rimuginare su quello che è stato. Arrovellarsi il cervello. Serve un reset. Mettersi alle spalle i numeri disastrosi degli ultimi 3 mesi (10 sconfitte in 13 gare, 5 punti racimolati, peggior difesa con 55 gol incassati) e non cullarsi sul bel gioco espresso in tante occasioni. Bisogna pensare solo all’obiettivo-salvezza. La partita di Torino è stata il manifesto di un momento particolare. È infatti un Frosinone sempre più indecifrabile quello che ha scavalcato la 26^ giornata incassando l’ennesima sconfitta. Leggi i numeri e c’è poco da salvare. Guardi la partita e vedi una squadra che gioca, segna, mette alle corde anche avversari più importanti.

“C’è tanta delusione, mancavano 30”, non sta girando”, ha detto sconsolato Eusebio Di Francesco. Ed infatti c’è qualcosa d’inspiegabile nel finale della sfida contro la Juve. Prendendo in prestito un‘espressione cara a Di Francesco, il Frosinone deve ripulirsi quanto prima.

Inizia un altro campionato

Brescianini durante l’andata col Lecce. Sullo sfondo D’Aversa, tecnico dei pugliesi

A partire da domenica dunque comincerà un nuovo percorso del Frosinone. Quello che dovrà condurre alla salvezza. Insomma l’ultimo pezzo di strada dopo aver messo le basi nel girone d’andata quando la formazione giallazzurra aveva stupito. Un altro campionato lungo 12 giornate in cui i giallazzurri dovranno trovare con i denti e le unghie i punti necessari per tagliare il traguardo. Le prime 2 tappe con Lecce in casa e Sassuolo a Reggio Emilia già orienteranno la volata. Già un bivio. “Lecce e Sassuolo sono gare importanti da approcciare al meglio – ha detto Di FrancescoPer le prestazioni che mettiamo in campo queste sconfitte sono frustranti. Non essere mai ripagati è la cosa che ci fa rimanere male”.

Cheddira a segno su rigore contro il Sassuolo

Sarà un percorso con 6 gare in casa ed altrettante fuori. Decisivi gli scontri diretti: il Frosinone ne giocherà 5, oltre a Lecce e Sassuolo, affronterà in casa la Salernitana, sarà di scena ad Empoli e all’ultima giornata riceverà l’Udinese sperando che i giochi siano fatti con la salvezza già in tasca. Se il Frosinone riuscirà a capitalizzare gli scontri diretti non dovrebbe avere problemi a raggiungere l’obiettivo. Tre le big che incroceranno il Frosinone: Lazio tra 2 settimane e poi Napoli ed Inter alla terz’ultima (i nerazzurri potrebbero essere già campioni). Le altre partite: Genoa, Bologna Torino e Monza. Impegni comunque molto complicati considerando che la squadra di Thiago Motta è in lotta per la Champions ed il Toro punta all’Europa.

Padrone del suo destino

Cancellieri dell’Empoli marcato da Barrenechea (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il Frosinone ripartirà da 23 punti e da un 15° posto (come l’Udinese) fuori dalla zona retrocessione come è stato sempre dall’inizio del campionato. Dopo l’ultimo turno, la distanza dalla terz’ultima posizione è rimasta immutata (+3). Un fattore psicologico fondamentale. Inseguire può essere stressante e si dipende dagli altri. La squadra di Di Francesco sarà artefice del proprio destino.

Se il Frosinone fatica, le altre pericolanti non stanno meglio. A parte l’Empoli che ha cambiato passo (12 punti in 6 partite) con l’avvento di Davide Nicola, l’andamento della corsa-salvezza è molto lento. La Salernitana sembra addirittura spacciata, il Cagliari ha conquistato 1 punto di speranza. Lecce, Udinese, Verona e Sassuolo hanno inchiodato. Insomma il campionato aspetta ma d’ora in avanti gli appuntamenti non vanno più mancati.

Si può dare di più

Vlahovic dopo aver segnato il secondo gol al Frosinone (Foto: Alessandro Di Marco © Ansa)

In vista del volatone tutti dovranno alzare l’asticella. Durante la settimana ed in partita. Il richiamo di Di Francesco nel post-partita di Torino non è stato casuale. Il tecnico evidentemente vuole di più sotto tutti i punti di vista. “Quando si subiscono queste delusioni cerchi di alzare il livello di attenzione generale – ha sottolineato – Ma vale per chi gioca e chi no. Serve maggiore malizia per portare a casa il risultato. Poi ci può stare anche la giocata dell’avversario. Adesso è ora di serrare i ranghi sia dal punto di vista psicologico che sul terreno di gioco. Io conosco una strada: il campo, dove insegnare ad evitare le situazioni capitate a Torino. Ora chi può dare qualcosa in più sa anche di doverlo esprimere durante la settimana di allenamento. I ragazzi devono imparare a dare il massimo sempre”.