Gli apprendisti della politica che non sanno pensare al futuro (di A. Porcu)

Il governo ha finanziato Pensioni e Sussidi prendendo le risorse da scuola, imprese, cultura. Per fortuna c'è chi ha la vista più lunga. E si è sostituito ad una politica inefficiente

«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma»: il chimico, biologo e filosofo Antoine-Laurent de Lavoisier nel 1789 elaborò la Legge della conservazione della massa. Il principio è elementare: se brucio un tronco, la massa della cenere sarà uguale a quella che aveva il legno; se sciolgo un cubetto di ghiaccio, la massa dell’acqua liquida sarà uguale a quella che aveva quando era solida.

Il principio di Lavoisier può essere applicato anche a molti altri campi. Ad esempio: da dove sono usciti i soldi con cui pagare il Reddito di Cittadinanza e Quota 100?

Non è possibile stampare nuove banconote: il loro numero è stabilito dalle riserve in oro con cui uno Stato può garantire il loro valore; altrimenti sarebbero solo pezzi di carta. Nulla si crea.

Ma ‘tutto si trasforma’. In altre parole: erano soldi destinati ad altre cose e sono stati spostati sui due provvedimenti simbolo di questo Governo.

La politica è soprattutto questo: avere una visione delle cose, portare verso quella direzione un Paese (o una Regione, una Provincia, un Comune, un condominio, una qualsiasi collettività organizzata). Si può decidere di rinunciare all’energia nucleare e continuare a bruciare fossili: scegliere l’una o l’altra cosa è compito di chi governa, i vantaggi e gli inconvenienti stanno in entrambe le possibilità. È il gioco della democrazia.

Questo Governo ha fatto scelte importanti. Stanno nella manovra economica approvata in fretta e furia verso fine 2018. È quella che i nostri Parlamentari non hanno avuto il tempo di leggere: non perché siano svogliati, tantomeno irresponsabili, semplicemente non ne hanno avuto il tempo. È quella nella quale ci sono gli Ecobonus che prima dell’estate il Governo sarà costretto a rivedere se vuole dare un futuro al comparto Automotive nazionale. Quella nella quale sono state tagliate le provvidenze all’Editoria che sotto un’altra forma dovranno essere reintrodotte perché sono 5mila i posti destinati a saltare nel comparto.

Se nulla si crea, cosa è stato trasformato per ottenere le coperture con cui garantire Quota 100 e Reddito di Cittadinanza?

Circa 1,5 miliardi vengono dai tagli fatti ai vari Ministeri. Il ministro Tria l’altro giorno non ha firmato il decreto per l’assunzione di nuovi carabinieri e poliziotti, parte dei quali presumibilmente destinati a garantire la sicurezza anche delle province di Frosinone, Latina e di tutto il Lazio.

Altri 2,5 miliardi vengono dai tagli all’istruzione scolastica: soprattutto scuole Elementari e Medie, meno fondi per gli insegnanti di sostegno; ai quali però corrisponde un aumento di 200 milioni per l’Università.

La trasformazione più grossa viene dai fondi che hanno consentito il salvataggio di Ideal Standard a Roccasecca. Infatti sono stati tagliati quasi 2,5 miliardi di incentivi fiscali legati al piano Industria 4.0, quello che affiancava l’innovazione tecnologica nelle nostre industrie. Non soldi dati a pioggia ma con il principio: tu imprenditore fai questi investimenti ed io ti ‘sconto’ questa parte di imposte che avresti dovuto pagarmi.

Il vero nodo nel rapporto tra governo e mondo industriale sta proprio qui. E non tanto nella discutibile scelta di svantaggiare Fca introducendo un Ecobonus che favorisce i produttori orientali. Una parte della rinascita dello stabilimento Cassino Plant e la sua trasformazione nel tempio delle produzioni Premium stava anche negli incentivi di Industria 4.0 .

Chi ha preso atto del principio di Lavoisier è stato il mondo industriale. Consapevole della miopia di questo come di altri governi, ha iniziato a fare i conti con la difficoltà nel trovare manodopera qualificata. Perché è ora che ce lo mettiamo in testa un po’ tutti: non è un pezzo di carta con sù scritto Laurea o Diploma a fare di un ragazzo un buon lavoratore. Servono innanzitutto competenze e trasversalità: concetto che nel resto del mondo hanno iniziato ad apprendere da quando sono state smontate le catene di montaggio e si è iniziato a produrre in ‘isole’.

Il nostro sistema dell’istruzione è in larga parte arretrato, parruccone, trinariciuto e supponente. Inadatto a formare giovani ‘trasversali’ come chiede da quasi vent’anni il mondo del lavoro. Solo il coraggio di un magnifico rettore come Giovanni Betta poteva consentirgli di dire in diretta tv “meglio un 26 oggi che un 30 alla prossima sessione: si deve andare a lavorare prima possibile“.

Solo il coraggio di un sistema come quello Confindustriale poteva arrivare a rimboccarsi le maniche e finanziare la prima scuola pubblica con cui formare i giovani diplomati di cui le fabbriche avranno bisogno tra qualche anno. (leggi qui L’avanguardia di Unindustria e il deserto della politica). Maurizio Stirpe, vice presidente nazionale di Confindustria, sta dicendo da anni che i bambini delle Scuole Medie faranno un lavoro che nemmeno esisteva quando sono venuti al mondo. Nel frattempo nessuno ha creato i corsi di studio. E come ha ricordato oggi Luciano D’Arpino, la provincia di Frosinone è la prima in Italia per disoccupazione giovanile. (leggi qui Primi per giovani disoccupati in Italia: e la politica non si muove, lo fanno gli Industriali).

La politica non è stata capace. Ha applicato il principio di Lavoisier per coprire Pensioni e Sussidi, dimenticando che per fare un cannone in fonderia bastano 20 minuti ma per fare l’artigliere che lo manovra occorrono 20 anni. Politici talmente miopi da non sapere che oggi un universitario di Pontecorvo può pagare 4 dollari l’ora una lezione di matematica fatta in inglese via Skype da un ingegnere che sta a Mumbai. Da non immaginare che c’è un legame tra gli incentivi destinati ad un motore non ancora prodotto in Italia ed i posti di lavoro che stanno a Cassino.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: bisogna vedere in che cosa.