I tifosi di diocesi e abbazia stringono il sindaco: ma Salera è svelto a smarcarsi

Enzo Salera e il rischio di finire stritolato dalle polemiche sulla 'svolta mariana' per Cassino. Perciò agisce in fretta. E sale sul monte per ribadire il primato benedettino della città all'abate. Uscendo indenne da un vero vespaio.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il fuoco cova sotto la cenere e basta un piccolo soffio per ricominciare ad ardere. Da quando Papa Francesco – nell’ormai lontano ottobre del 2014 –  ha deciso una “nuova configurazione territoriale della circoscrizione ecclesiastica” dell’abbazia.

Cosa significa? Che il monastero benedettino è stato di fatto “spogliato” della potestà diocesana. Con il trasferimento di parrocchie, fedeli, clero e seminaristi sotto la giurisdizione della diocesi di Sora, ora denominata Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, guidata da monsignor Gerardo Antonazzo. Non è l’unico caso in Italia. Un simile destino era toccato, negli anni scorsi, a Subiaco (2002), Monte Vergine (2005) e Cava de Tirreni (2013).

Cassino Civitas Mariae, è frattura

Cassino e Montecassino Foto © Roberto Vettese

Ma la dicotomia tra l’abbazia – ora sotto la guida di dom Donato Ogliari – e la diocesi, a distanza di anni, resta comunque molto netta. Soprattutto nella comunità dei fedeli. E quel “soffio sul fuoco” dato nei giorni scorsi dal sindaco Enzo Salera, che ha accolto la richiesta della diocesi a firma di don Aniello Crescenzi che chiedeva di elevare Cassino a Civitas Mariae, ha fatto ardere nuovamente la passione dei fedeli. Da un lato quelli legati all’Abbazia di Montecassino, dall’altro quelli legati alla diocesi.

Gli uni vedono in questa decisione una “diminutio” per il patrono di Cassino San Benedetto. Gli altri esultano per il fatto che Cassino diventa finalmente la città di Maria. E al centro delle polemiche finisce il primo cittadino.

L’accusa: colpo mortale all’abazia

FOTO © MICHELE DI LONARDO

In tempi di social network, la rivolta viaggia sul web. Sul gruppo facebook denominato Fedeli alla chiesa di Montecassino qualcuno fa una domanda.

«Sindaco Salera, ma davvero lei e la sua amministrazione vuole passare alla storia come il sindaco che ha inferto il colpo mortale a Montecassino? Davvero lei non immagina quali probabili intenti si celano dietro una tale richiesta che le è stata fatta pervenire?

Credo che chiunque capirebbe che dopo una  tale richiesta da parte dell’assise cittadina, l’abate di Montecassino sarebbe estraniato anche dalla vita pubblica della città martire e di tutta la “Terra di San Benedetto”.

Montecassino, e non la diocesi di Sora, è l’unica attrattiva del nostro territorio».

Nelle stesse ore, sulla pagina facebook “Azione Cattolica Chiesa Concattedrale Cassino” invece si cantava vittoria.

«Giovani e adulti di Ac non si tirano mai indietro quando viene richiesto un servizio! Stamattina alle 3 erano già pronti e sorridenti per accogliere i fedeli che come ogni anno hanno reso omaggio alla Madonna Assunta protettrice della nostra Città. Proprio in questa occasione il Sindaco Salera ha comunicato ai fedeli che è stata accolta la proposta di nominare Cassino “Civitas Mariae” . E quindi la nostra Madonna Assunta sarà Patrona della Città Martire».

Brutta aria, il sindaco si smarca

L’ABATE DI MONTECASSINO DONATO OGLIARI CON IL SINDACO ENZO SALERA ED IL PRESIDENTE BARBARA DI ROLLO

Un derby in piena regola, dunque. Non di calcio. Ma di fedeli.

A quel punto il sindaco Enzo Salera si è smarcato abilmente dalle polemiche. Come? Dando un segnale chiaro. Pochi giorni dopo aver dato l’ok a Cassino “Civitas Mariae” accogliendo la richiesta della diocesi del vescovo Gerardo Antonazzo, si è recato in Abbazia da Dom Donato Ogliari. Lo ha fatto insieme al presidente del Consiglio Barbara Di Rollo e all’assessore all’Istruzione Maria Concetta Tamburrini. E il messaggio è stato eloquente. Molto apprezzato dai fedeli fortemente legati al monastero benedettino.

All’abate Ogliari ha detto: «Esprimo tutto l’onore di avere come Patrono un santo come San Benedetto. L’onore perché è un privilegio più unico che raro che una città come Cassino possa avere come Patrono un Santo che da un altro santo, Paolo VI, è stato proclamato Patrono Primario D’Europa. Orgoglio perché da questa terra quasi 1500 anni fa si è acceso un faro di cultura, di civiltà che illumina tutt’ora non solo questa terra ma l’Europa e il mondo intero».

«Voglio ringraziare l’Abate dom Donato Ogliari e tutta la Comunità monastica di Montecassino per aver voluto celebrare solennemente questa festa estiva, per ricordare e mantenere vivo il messaggio di pace di san Benedetto. Nella speranza che il prossimo anno si possa vivere per intero tutto il percorso della Fiaccola e del suo messaggio. Perché vorrebbe dire che sarà concluso questo momento difficile che stiamo vivendo».

Acqua sul fuoco della polemica

L’ABATE OGLIARI ED IL VESCOVO ANTONAZZO

Acqua sul fuoco. Dal gruppo facebook dei fedeli di Montecassino scompare il post accusatorio nei confronti del sindaco.

Ora al posto delle accuse ci sono anzi i complimenti «nei confronti del sindaco visto il grande affetto e l’attenzione nutriti nei riguardi dell’Abate e dell’Abbazia di Montecassino».

Il primo cittadino dimostra così di non parteggiare per alcuno schieramento. Ma gli schieramenti, restano. Sulla piazza virtuale dei social, e non solo.

E basta un soffio, per far divampare il focolaio che continua a covare sotto la cenere.