Il derby anomalo di Anagni, centrodestra contro centrodestra

Ad Anagni andrà in scena il derby del centrodestra. Che non può dire di avere vinto: Tasca non è il prodotto di una Segreteria. Ma la ribellione ad un sistema politico provinciale. Sconfitto insieme al centrosinistra. Ecco perchè

Ad Anagni ballottaggio tra il candidato del centrodestra Daniele Natalia e Daniele Tasca, sostenuto da diverse liste civiche ma anche da Casapound. Il centrosinistra finisce fuori dai radar, ma non certo per responsabilità di Sandra Tagliaboschi, che ha avuto coraggio a scendere in campo dopo il suicidio politico perfetto del Pd.

Suicidio perfetto perché cinque anni fa ha scelto di eleggere sindaco il ‘non politico’ Fausto Bassetta: Polifemo amministrativo pieno solo di se stesso ed in preda ad una forma di autocannibalismo che di giorno in giorno lo ha portato a mangiare ogni volta un pezzo della sua maggioranza per paura che potesse metterlo in discussione. Infine, il Pd che lo ha creato lo ha mandato a casa con le dimissioni di massa.

Ma non è bastato. Il Pd ha voluto continuare a farsi del male anche dopo. Aprendo una guerra fratricida per la scelta del candidato sindaco: il presidente provinciale Domenico Alfieri pretendeva di candidare l’appena sfrattato dalla Camera Nazzareno Pilozzi.  Insistendo fino a quando Aurelio Tagliaboschi (figura storica del centrosinistra in città) non gli ha detto “Va bene ma i voti vieni tu ad Anagni a trovarglieli, noi ci candidiamo in una civica. la disciplina di Partito? Abbiamo già dato 5 anni fa, rinunciando a favore di Bassetta”.

Dimostrazione di una serie d’errori incredibili della dirigenza provinciale e locale dei Democrat. Che non può esimersi dal fare autocritica. Non può evitarla perché non c’è stato alcun intervento in grado di apparire come una “pacificazione”. Una guerra che ha fatto perdere al Partito e alla coalizione una delle “caselle” importanti per gli equilibri provinciali del centrodestra. Le sconfitte del Pd alle amministrative si stanno moltiplicando: Frosinone (2 volte), Ceccano, Cassino, Sora. Altrove ci sono esponenti locali forti: Antonio Pompeo a Ferentino, Simone Cretaro a Veroli, Vincenzo Quadrini ad Isola. ma anche Giuseppe Morini ad Alatri, Marco Galli a Ceprano, Lucio Fiordalisio a Patrica. E lo stesso Domenico Alfieri a Paliano. Le vittorie sono merito loro.

 

Daniele Natalia arriva in vantaggio al ballottaggio, sostenuto anche dai tre Partiti del centrodestra, con Lega e Fratelli d’Italia che volano e con Forza Italia che invece segna il passo. Però al secondo turno può succedere davvero di tutto, considerando i flussi elettorali italiani in questi ultimi tempi.

Ad Anagni il centrodestra ha un tradizione importante, basta pensare al ruolo svolto negli anni passato da Franco Fiorito, sindaco e potentissimo capogruppo regionale dell’allora Popolo delle Libertà.

Per il centrodestra il risultato di Anagni è importante, perfino nella prospettiva di un derby anomalo con Casapound.

L’abilità di Daniele Tasca è stata quella di spoliticizzare la partita. E di presentarsi come candidato dalla forte connotazione politica (gli sarebbe stato facile far cambiare simbolo a Casapound ed apparire interamente civico: non lo ha fatto per scelta) ma allo stesso tempo lontano dalla segreterie e dai simboli, quasi un reietto da loro. E soprattutto presentandosi per quello che è: un funzionario della Regione Lazio con trent’anni di esperienza amministrativa.

Il ballottaggio sarà un derby nel centrodestra. Tra quello di Tasca senza simboli e sganciato dai Partiti e quello di Natalia che ha al suo fianco i simboli. Che rischiano di apparire già roba del secolo scorso.

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