Il Pd di Zingaretti ha le facce di Smeriglio, Leodori e Buschini

Altro che Emilia Romagna, il modello di partito che ha in testa il segretario è quello che opera nel Lazio. Ora però si apre una fase nuova, con l’obiettivo di costruire un centrosinistra forte e proiettato nel futuro. Per vincere ancora alla Pisana.

È la Regione Lazio il modello di alleanza e di governo al quale Nicola Zingaretti guarda per costruire la futura coalizione di centrosinistra. Lo è stato sempre, anche prima e di più dell’Emilia Romagna.

Massimiliano Smeriglio. Foto: © Imagoeconomica / Benvegnu’ Guaitoli

Nel Lazio Zingaretti ha vinto quando la sua coalizione ha perso. E quando, soprattutto, a livello nazionale si è registrata la Caporetto del Pd renziano. Certamente ha dovuto avere a che fare con il meccanismo dell’anatra zoppa (presidente del Pd, Consiglio dove il centrosinistra non è maggioranza), ma adesso le cose sono cambiate. Nel Lazio il centrodestra non riesce ad incidere. Nel Lazio il Movimento Cinque Stelle è spaccato in almeno due tronconi (se non tre). E nel Lazio il Partito Democratico, sotto la guida del presidente-segretario Zingaretti, ha avuto e ha uomini che fanno il pressing alto e poi vanno in difesa, svariano sulle fasce e costruiscono gioco al centro, segnano e interrompono l’azione.

Lo ha fatto per anni Massimiliano Smeriglio, ideologo di Piazza Grande, prima di andare a Bruxelles-Strasburgo come europarlamentare. Lo ha fatto e continua a farlo Daniele Leodori, da presidente del consiglio regionale prima e da vicepresidente ora. Lo ha fatto e continua a farlo Mauro Buschini: presidente della commissione Bilancio, poi assessore ai Rifiuti, quindi capogruppo del Pd (sul petto ha la medaglia del patto d’aula che ha garantito per oltre un anno a Zingaretti una maggioranza pur non avendola ottenuta dalle urne), presidente del consiglio regionale.

Daniele Leodori. Foto © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Il volto del Pd zingarettiano è quello di esponenti come i tre citati. Adesso però Zingaretti sa che deve allargare il campo della coalizione: alle Sardine, ai movimenti, ad un centrosinistra diverso. Mancano tre anni alla fine della legislatura nel Lazio. C’è tutto il tempo per lavorare con calma ad una nuova impostazione della coalizione. Ma per fare questo è importante tenere il punto anche sul piano nazionale, evitando cioè una crisi di governo e di maggioranza.

Un doppio fronte complesso da tenere, ma Nicola Zingaretti è sicuro di farcela. Con l’obiettivo di far sì che fra tre anni nel Lazio possa vincere ancora il centrosinistra.