Il Rosso e il Nero

Nel 2022 Luca Fantini, segretario provinciale del Pd, dovrà trovare una sintesi vincente tra la Piazza Grande di Zingaretti e il Campo Largo di Letta. L’obiettivo è vincere a Frosinone. Massimo Ruspandini, senatore e leader di Fratelli d’Italia, non andrà a rimorchio della Lega di Nicola Ottaviani. Per lui la priorità è il radicamento nel territorio.

Per Luca Fantini e Massimo Ruspandini sarà un 2022 importante. Il Segretario provinciale del Partito Democratico si sta già muovendo nell’ottica di quel Campo largo voluto da Enrico Letta e rilanciato da Francesco De Angelis sul territorio. Ma Fantini, che è comunque un fedelissimo di Nicola Zingaretti, non perde di vista la Piazza Grande, che rappresenta qualcosa di più. Un’esperienza di governo di una Regione come il Lazio che indubbiamente si è distinta nella gestione della pandemia e che adesso sta rilanciando anche sul Pnrr e sugli investimenti. La giunta Zingaretti ha l’appoggio di tutti: da Italia Viva ai Cinque Stelle, passando per Azione.

Il Rosso di nome Luca

Nicola Zingaretti e Luca Fantini (Foto: Matteo Ernesto Oi)

In Ciociaria ci sono le elezioni comunali di Frosinone e il Pd vuole tornare protagonista. Lo schema è già operativo e lo stesso Fantini lo sta portando avanti. Ha incontrato per primo la delegazione dei Cinque Stelle, ha portato al tavolo le forze della sinistra, sta preparando le condizioni per un’intesa anche con Azione e con Italia Viva. Non ha chiuso la porta ai Socialisti.

Inoltre, sta cercando di esportare nel capoluogo l’esperienza di Sora. Ma con una novità significativa: a Frosinone il Pd si presenterà con il simbolo sulla scheda. Le liste civiche trasversali ci sono: il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, la lista di Carmine Tucci e Carlo Gagliardi. E la Piattaforma Civica di Luigi Vacana, prezioso alle provinciali. Certamente le strategie le elabora Francesco De Angelis, ma Luca Fantini si è calato perfettamente nel ruolo di segretario. E’ lui a trattare e poi a “chiudere”.

Una vittoria alle comunali di Frosinone rilancerebbe il Pd e il centrosinistra, consentendo a Fantini di preparare al meglio il 2023, quando si voterà per politiche e regionali. E se in quell’occasione troverà la quadra tra le ambizioni di Francesco De Angelis, Sara Battisti, Mauro Buschini e Antonio Pompeo, allora sarà pronto per un successivo salto di qualità.

Il nero di nome Massimo

da sinistra Riccardo Ambrosetti, Daniele Maura, Massimo Ruspandini

Il senatore Massimo Ruspandini ha il pieno controllo di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone. Non soltanto perché il presidente del Partito, ma perché nulla accade se lui non vuole. Le provinciali sono state indicative: quando ha capito che servivano più voti ponderati per Daniele Maura, ha dato l’indicazione. E alla fine i due eletti, Maura e Riccardo Ambrosetti, sono suoi fedelissimi.

La nomina di Fabio Tagliaferri portavoce di FdI a Frosinone è avvenuta con un duplice scopo. Il primo è stato quello di ridare al Partito un’impostazione identitaria che aveva perso. Il secondo quello di far capire al gruppo consiliare che alla fine è il Partito a indicare la linea e le scelte.

Questo ragionamento Massimo Ruspandini lo fa da sempre in tutti gli altri Comuni della Ciociaria. E soltanto un ingenuo può pensare che una simile linea non è condivisa dai vertici nazionali (Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida) e regionali (Paolo Trancassini). Fratelli d’Italia sta crescendo nei sondaggi e si aperta al contributo di chi proviene da altre esperienze. Ma l’impostazione di destra rimane.

Alle comunali di Frosinone Massimo Ruspandini non andrà a rimorchio della Lega di Nicola Ottaviani. Se ci sarà un punto di incontro, allora si valuteranno le condizioni. Altrimenti Fratelli d’Italia farà il suo percorso. Massimo Ruspandini punta alla conferma della candidatura al Senato nel modo che conosce: aumentare il radicamento nel territorio.