Il “tango argentino” di Soulé incanta il Frosinone e la Serie A

Il giovane attaccante ex Juve è diventato subito protagonista nella squadra giallazzurra e nel campionato. I numeri parlano per lui, gli manca solo il gol dopo aver colpito 2 pali in altrettante partite. Il club bianconero lo tiene sotto osservazione e spera che in Ciociaria possa esplodere definitivamente

Alessandro Salines

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È stato un colpo di fulmine. Amore a prima vista. Matias Soulé nel breve volgere di 2 partite si è preso il Frosinone, diventando uno dei punti di riferimento dell’attacco. L’impatto del giovane argentino nel pianeta giallazzurro è stato a dir poco importante, per certi versi inaspettato, tanto che il tecnico Eusebio Di Francesco non ci ha pensato troppo a lanciarlo subito titolare ed ora sembra non volerci rinunciare mai. “Soulé è stato bravissimo, gli manca solo il gol per consacrarsi. Ed infatti ha centrato il palo”, ha detto sorridendo Di Francesco nel post-partita della gara vinta col Sassuolo.

D’altronde Soulé, prelevato in prestito dalla Juventus, è uno di quei fantasisti che emozionano al primo tocco di palla e danno sempre la sensazione di poter spaccare la partita. Un sinistro magico che regala vibrazioni. E se a 20 anni ha già condiviso lo spogliatoio con campioni come Messi, Di Maria, Dybala, Vlahovic e Chiesa qualcosa di speciale lo deve avere necessariamente. Un ragazzo che ha mostrato già personalità malgrado sia un millennial: si è calato subito nella nuova realtà ed in campo è sempre nel vivo del gioco, prendendosi notevoli responsabiità. Capace però anche di emozionarsi quando ha raccontato di aver scelto il numero 18 in onore della nonna.  

Colpi e numeri

Cheddira e Soulé

Il grande impatto di Soulé, nato a Mar de Plata (un angolo d’Italia in Argentina) e cresciuto nel Velez, è suffragato da dati oggettivi. Due pali colpiti in altrettante partite certificano come il “puntero” giallazzurro sia stato pericoloso anche se un po’ sfortunato. Ad Udine ha centrato il legno da una posizione impossibile: sarebbe stato un gran gol. Col Sassuolo invece lo ha preso con un bel sinistro a giro.

E poi ci sono i numeri: nell’ultima gara ha collezionato più tocchi di palla di tutti (78), 1 assist (il corner delizioso per Mazzitelli in occasione del 2-2), 3 passaggi chiave, 3 dribbling riusciti e 8 palloni recuperati; ha vinto 7 duelli. Inoltre è stato il calciatore che ha corso di più (11.687 metri) alla velocità media di 30,16. Se il Frosinone è la terza squadra per gol attesi, il merito è anche suo. Sono cifre che confermano quanto Soulé sia centrale nel gioco del Frosinone.

Il tecnico Eusebio Di Francesco

Di Francesco può farlo crescere ancora e valorizzarlo al massimo come ha fatto in passato con tanti talenti. Il ruolo che gli ha ritagliato esalta le sue qualità: parte largo a destra per accentrarsi e far cantare il suo sinistro. Balla il “tango argentino” tra le linee in una posizione ibrida tra mezzala ed esterno che gli consente di giocare la palla a suo piacimento, puntando la porta o innescando i compagni.

Voluto, cercato e preso

Il direttore Guido Angelozzi

Non è stata un’occasione di mercato come spesso capita. Ma un obiettivo che il Frosinone ha inseguito con grande tenacia per almeno un mese. Tanto che lo scorso 9 agosto il direttore Guido Angelozzi ha effettuato un vero blitz a Torino per gettare le basi di una trattativa molto difficile. “Non è stato facile, ci siamo riusciti grazie ai buoni rapporti con la Juve della società e del presidente Stirpe. Poi ci ha aiutato Barrenechea che ha parlato bene dell’ambiente”, ha raccontato Angelozzi che ha chiuso l’operazione il 28 agosto.

Dal canto suo Soulé ha rivelato di essere stato convinto dalle parole di Di Francesco ed Angelozzi. “La scelta era stata fatta un po’ di tempo fa. Avevo parlato con il tecnico, mi ha subito interessato il progetto sportivo, la voglia di giocare e la fiducia – ha spiegato l’attaccante argentino goloso di asado – Avevo la testa già al Frosinone anche dopo aver parlato col direttore Angelozzi. Sono molto contento di farmi le ossa qui. Anche Gatti mi ha spinto ad accettare come anche Barrenechea che mi ha preceduto”.

La Juventus lo tiene sotto osservazione

Soulé ai tempi della Juventus

Il club bianconero sta seguendo Soulé (come anche Barrenechea, aspettando Kaio Jorge) con grande attenzione. Non ha voluto perdere il controllo del giocatore cedendolo in prestito. La parentesi al Frosinone può essere decisiva per la crescita di Soulé: il club giallazzurro negli ultimi tempi è diventata una palestra per i giovani talenti lanciando i vari Gatti, Zerbin, Boloca e Mulattieri. A Torino sperano che Matias possa effettuare lo stesso percorso.

Un po’ come è successo con il centrocampista Fagioli, tornato a Torino più forte dopo un anno in prestito a Cremona e con il difensore Cambiaso reduce dalla proficua esperienza al Bologna. Le premesse per Soulé ci sono tutte. Ma una rondine non fa primavera: bisogna confermarsi di giornata in giornata e già venerdì l’anticipo di Salerno sarà un altro test probante.